risultati della votazione

"Salviamo Milano dal cemento": protesta in piazza, mentre in Consiglio comunale si vota per sostenere il decreto Salva Milano

22 i voti favorevoli e 7 i contrari. Il resto dei consiglieri del centrodestra non ha partecipato al voto

"Salviamo Milano dal cemento": protesta in piazza, mentre in Consiglio comunale si vota per sostenere il decreto Salva Milano
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Ieri, 10 febbraio 2025, con 22 voti favorevoli il Consiglio comunale ha approvato l'ordine del giorno del Partito Democratico, Lista Sala e Riformisti di appoggio all'approvazione del Salva Milano in Parlamento.

In Consiglio comunale si vota per sostenere Salva Milano

MILANO - Della maggioranza hanno votato contro il dem Alessandro Giungi, il consigliere del gruppo Misto Enrico Fedrighini e i verdi Francesca Cucchiara, Tommaso Gori e Carlo Monguzzi. Contrari anche il capogruppo della Lega Alessandro Verri e la collega di gruppo Annarosa Racca. Il resto dei consiglieri del centrodestra non ha partecipato al voto.

Il documento, firmato dalla capogruppo Pd Beatrice Uguccioni, dell’omologa dei Riformisti Giulia Pastorella, da Marco Fumagalli e dal presidente della commissione Urbanistica Bruno Ceccarelli

"esprime il proprio sostegno alla conclusione positiva dell'iter di approvazione del DDL 1309 - Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia, strumentalmente definito Salva Milano" ed esprime "la necessità di una successiva e rapida riforma organica complessiva della materia", come richiesto dall'ANCI, che definisca i principi fondamentali dell’urbanistica nel rispetto delle prerogative delle regioni e dei comuni italiani garantendo la riduzione del consumo di suolo, la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico, l'equità sociale, la tutela del paesaggio, la rigenerazione urbana, la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico e la promozione di un modello di sviluppo equo, inclusivo e innovativo per le città del futuro".

Due richieste dal Pd

Per la capogruppo del Partito democratico, Beatrice Uguccioni e il collega di partito Bruno Ceccarelli due sono le richieste:

"usciamo dall'impasse interpretativa di questo momento e semplifichiamo il quadro normativo di riferimento. Fratelli d'Italia e i partiti al governo hanno provato a ricattare il centrosinistra minacciando di non votare la legge, infischiandosene delle conseguenze sulle famiglie, le imprese e le ricadute che avrebbe sulla città. Forse pensano di conquistare Milano punendo con i tagli ai fondi dei comuni e le minacce".

Truppo: "non c'è maggioranza e non c'è un sindaco"

L’esito favorevole del voto è stato accompagnato dall’urlo ‘vergogna’ proveniente dai comitati civici che hanno assistito alla seduta.

“Si tratta di una sanatoria edilizia che avrà effetti drammatici. Tutto pensavo tranne che votare una sanatoria come consigliere del centrosinistra”, ha commentato il consigliere del Pd Giungi prima del voto. “Cercate di darci lezione di responsabilità sulla città quando la maggioranza di centrodestra è stata relatrice di una legge che avrebbe aiutato proprio questa amministrazione, proprio per un senso di responsabilità. – ha detto in Aula il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo Truppo, motivando la scelta di non partecipare al voto - Siamo stati promotori della stessa legge votata alla Camera. È una cosa inaudita. Al Senato si stanno creando distinguo perché hanno seguito i lavori di quest’Aula. Avevamo proposto di istituire un fondo di garanzia. Avete bocciato in maniera acefala la proposta di giustizia riparativa. Come potete credere che non rimaniamo sensibili alle vostra dichiarazioni di voto? State scrivendo questa letterina di Babbo Natale al Parlamento ma dovete farlo in maniera compatta. Siete disuniti. Non parteciperemo al voto perché i compiti a casa li abbiamo già fatti. Non c’è una maggioranza e non c’è un sindaco”, ha concluso Truppo evidenziando l’assenza in Aula di Sala.

Verri: "visione politica sbagliata"

Anche il capogruppo della Lega Alessandro Verri ha enfatizzato che

“c’è stata una visione politica sbagliata che i tecnici hanno portato avanti. I funzionari hanno semplicemente eseguito quello che politicamente qualcuno gli ha chiesto di seguire. Oggi cerchiamo di porre rimedio a degli errori politici. Dimostra come il centrodestra sia in grado di governare il Paese e la città di Milano. Non condivido il secondo punto di odg, sul presidente di Anci Gaetano Manfredi che dice di fare poi una norma più organica. Il Salva Milano una volta diventata norma vale per tutti, non solo per Milano. Avevamo proposto il nostro odg che speravamo di condividere con una maggioranza ampia". 

Intanto, in piazza Scala, la protesta

Un centinaio di manifestanti tra militanti di Alleanza Verdi Sinistra, Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle e Cgil assieme ai rappresentanti dei comitati si sono riuniti nel pomeriggio in piazza della Scala per ribadire la loro contrarietà all'approvazione in Parlamento della norma Salva Milano. La manifestazione, che vede inoltre la partecipazione dei consiglieri comunali dei Verdi, di Alessandro Giungi del Pd e di Enrico Fedrighini del Gruppo Misto, si è svolta in concomitanza con il Consiglio comunale ha discusso i due documenti a favore delle norma urbanistica: uno proposto da Pd, Riformisti e Lista Sala e l'altro dalla Lega.

I manifestanti hanno srotolato uno striscione con la scritta “Salviamo Milano e l’Italia dai palazzinari e dal cemento” e hanno distribuito volanti contro il Salva Milano definito "un condono con il rischio di nuovo consumo di suolo e speculazione edilizia".

I motivi della protesta

“Siamo contro perché di fatto è una sanatoria di tutti gli obbrobri edilizi compiuti a Milano in questi ultimi anni – ha dichiarato Irene Pizzocchero, della Rete dei comitati della città metropolitana di Milano - Come associazioni siamo state in Procura, abbiamo fatto segnalazioni di svariati cantieri, autorizzati con Scia o con permesso a costruire convenzionato dove non ci sono piani attuativi. Ci sono i cittadini che si rivolgono a noi perché si ritrovano nei cortili un palazzo in costruzione dove magari c’era un magazzino o un garage: per esempio in piazza Aspromonte con un edificio di 9 piani o in piazza Libia di 5 piani. Tutto questo, purtroppo, il Salva Milano vuole sanarlo ma in realtà la legge è chiarissima. Il modello Milano ha favorito i costruttori a scapito dei cittadini, facendo pagare molto meno gli oneri di urbanizzazione, facendo sconti, perché vengono considerate ristrutturazione. Poi noi, come cittadini, non abbiamo servizi come le piscine pubbliche: si pensi al Lido o alla Scarioni chiuse perché ci dicono che non ci sono soldi”.

Cambiaghi: "troppe costruzioni, tanta povertà"

Per Edvige Cambiaghi, attivista dei 5 Stelle e del Comitato per la salvaguardia del Parco Bazzini

"stiamo assistendo al degrado di Milano e non possiamo permetterlo. Le costruzioni sono troppe, la povertà è tanta. Si guarda solamente all’arricchimento dei pochi che possono. Tirano su i grattacieli, ma chi può permettersi di viverci? I grattacieli sorgono su costruzioni di un piano, vengono su 25 piani. Chi vive intorno si vede privato di luce, sole e quello non viene considerato e si premia ancora il consumo di suolo". 

URBANISTICA, PROTESTA IN PIAZZA SCALA CONTRO APPROVAZIONE SALVA MILANO (FOTO 2)
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I manifestanti fuori da Palazzo Marino (foto Mianews)

URBANISTICA, PROTESTA IN PIAZZA SCALA CONTRO APPROVAZIONE SALVA MILANO (FOTO 1)
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I manifestanti fuori da Palazzo Marino (foto Mianews)

URBANISTICA, PROTESTA IN PIAZZA SCALA CONTRO APPROVAZIONE SALVA MILANO (FOTO 4)
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I manifestanti fuori da Palazzo Marino (foto Mianews)

URBANISTICA, PROTESTA IN PIAZZA SCALA CONTRO APPROVAZIONE SALVA MILANO (FOTO 3)
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I manifestanti fuori da Palazzo Marino (foto Mianews)

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