Il rilancio della Lombardia comincia dai Lombard Bond: 3 miliardi di investimenti straordinari
Funzionano come dei Titoli di Stato, già utilizzati nel 2001.

Il rilancio della Lombardia comincia dai Lombard Bond: 3 miliardi di investimenti straordinari.
Il rilancio della Lombardia comincia dai Lombard Bond: 3 miliardi di investimenti straordinari
Eurobond sì, Eurobond no? La Lombardia pensa per se ed è pronta a lanciare i Lombard Bond per sostenere i 3 miliardi di investimenti annunciati ieri per il rilancio dell’economia regionale.
Lombard Bond, investire nel rilancio della Lombardia
Nessuna risorsa diretta di Bilancio, i tre miliardi di euro annunciati ieri da Attilio Fontana per il rilancio dell’economia regionale colpita dalla crisi economica per il coronavirus “sono previsti a debito utilizzando obbligazioni a seconda della convenienza e del tasso che il mercato offrirà”. A comunicarlo la stessa Regione con una nota. Lo strumento sarebbe quello dei Lombard Bond, già utilizzati a fine 2001 dall’allora Giunta Formigoni per finanziare in un momento di forte crisi dopo l’attacco terroristico alle Torri Gemelle dell’11 settembre una serie di importanti investimenti. “I ‘Lombard bond’ – prosegue la nota – saranno autorizzati in base alle effettive necessità di cassa, come farebbe un buon padre di famiglia”. Lo comunica in una nota la Regione Lombardia”.
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Il precedente, diciannove anni fa, nel 2001
Quell’emissione di titoli e debito diventò rapidamente un “case study”: la Regione si era mossa con anticipo per sondare il mercato internazionale, e ricevette dalle principali agenzie rating, ovvero “punteggi di affidabilità” eccezionali: Aa1 per Moody’s, AA+ per Standard&Poor’s, AA per Fitch. Valutazioni allora in linea (anzi, per S&P e Fitch anche di poco superiori) con quelle del Paese, che oggi invece sono più basse (rispettivamente Baa3 per Moody’s, BBB per Standard&Poor’s, BBB per Fitch). Rating che uniti a un buon rendimento portarono a inizio 2002 a ricevere richieste superiori di oltre il 30% rispetto le obbligazioni emesse, che alla fine passarono dai 2 miliardi previsti a uno solo grazie alla gestione dei flussi di cassa (riducendo, quindi, il debito contratto).
Le obbligazioni vennero acquistate da molti fondi di investimento
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