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Regolamento Commissione antimafia, l'opposizione di Corsico si astiene nell'approvazione

Il documento è stato approvato comunque, ma la minoranza si è mantenuta compatta

Regolamento Commissione antimafia, l'opposizione di Corsico si astiene nell'approvazione
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La Commissione Antimafia del Comune di Corsico ha approvato il nuovo Regolamento, ma la minoranza si è rifiutata di votare a favore.

Regolamento Commissione antimafia

CORSICO – Dopo un paio di ore di discussione, per lo più passate a disaminare il contenuto di un comma, lo schema di regolamento della Commissione antimafia sovracomunale è stato approvato con i soli voti della maggioranza.

L'opposizione, sebbene abbia più volte specificato di non essere “contrari alla commissione o al regolamento”, ha deciso di astenersi dall’approvazione perché, come espresso dal consigliere Francesco Magisano, “questa roba è invotabile”.

Il dibattito

La polemica è nata da un passaggio del regolamento che “disciplina il funzionamento della commissione, le competenze e promuove la diffusione della cultura antimafia e della tutela ambientale, anche con la collaborazione di associazioni e professionisti.

L'obiettivo è la prevenzione e il contrasto al radicamento della criminalità organizzata”, ha spiegato la componente della Commissione sovracomunale antimafia Luigina Spaccini che ha inoltre messo in evidenza come il lavoro della commissione sia “di fare rete, di condividere informazioni e politiche”.

Polemica della minoranza

Proprio sulla questione della condivisione di informazioni, l’opposizione ha sollevato polemica su un punto specifico del regolamento che “libera i dipendenti comunali dal segreto d’ufficio” nel momento in cui un componente della commissione dovesse chiedere degli atti, equiparando quindi i componenti ai consiglieri comunali verso i quali vige la stessa regola per legge.

“Questa cosa non la voto – ancora Magisano –, io chiedo a un dipendente un atto e condivido con lui il segreto d’ufficio, non è che lo porto in una commissione con altre persone”.

Ma per Maranta Colacicco, segretaria generale, “questo documento è già stato votato in altri consigli e non sussiste alcuna violazione. La legge non consente di trasmettere tutti gli atti, ovviamente. Il componente della commissione svolge un ruolo nell’interesse dei cittadini e non c’è una libera divulgazione, anzi, il consigliere è tenuto allo stesso segreto d’ufficio. Se ci saranno richieste ambigue, me ne farò carico”.

Richiesta di riformulazione

Ma per l’opposizione non è abbastanza e chiede di riformulare il regolamento e di farlo rivotare ai consigli comunali delle altre città che, invece, lo hanno già approvato all’unanimità. Si propone quindi di formulare un emendamento di interpretazione, ma per l’opposizione il regolamento va riscritto per cambiare quel comma.

“Sono una dipendente comunale - ha commentato Rita Pogliaghi – e mi sono trovata in questa condizione, non è un momento facile da vivere, si ha anche paura di poter dire cose senza limiti, con una platea che si allarga di chi acquisisce informazioni, diventa rischioso”.

Il Presidente: "testo chiaro"

Gianluca Vitali, presidente della commissione comunale antimafia, illustra la gerarchia delle fonti, specificando che il “Tuel, Testo unico enti locali, precisa che non c’è segreto d’ufficio verso i consiglieri che fanno richieste, poi sono i consiglieri che non possono diffondere le informazioni non divulgabili. Il Testo è molto chiaro”.

Cristallino anche per la segretaria generale, che evidenzia come il documento sia stato formulato da tecnici e “difenderò il mio parere tecnico in ogni sede in cui si vorrà impugnare. Esistono normative di riservatezza e privacy sempre vigenti – ricorda –. Probabilmente gli altri comuni che hanno approvato hanno considerato talmente ovvi questi passaggi, visto che sono precisati dalla legge, che non hanno avuto problemi ad approvarlo”.

Magisano accusa di superficialità

Per Magisano, invece, “chi ha approvato evidentemente non ha letto con attenzione ma con superficialità, senza capire cosa c’è scritto”. Interviene nella bagarre anche il sindaco Stefano Martino Ventura: “Non ci sono dubbi sull’interpretazione del regolamento, non è necessario alcun emendamento, chi vuole può uscire dall’aula e non votarlo, assumendosi la responsabilità politica”.

La lunga discussione si conclude con l’annuncio di Magisano di rivolgersi “altrove per chiedere lumi” e Vitali che fa un ultimo tentativo per spiegare che l’atto è stato formulato da tutti i tecnici dei comuni coinvolti nella Commissione e che è lo spirito stesso della Commissione la condivisione e il dialogo tra i componenti, senza alcuna violazione ma, anzi, collaborazione. Si vota.

Il regolamento per la Commissione sovracomunale antimafia passa, ma l’opposizione si astiene compatta.

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