La Polizia di Stato, martedì scorso, ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un cittadino ucraino di 18 anni, regolare sul territorio nazionale, ritenuto responsabile di tre rapine aggravate, di cui due continuate, e un tentativo di estorsione, commesse ai danni di tre ragazzi italiani, tra il 17 e il 20 ottobre scorsi.
Rapine tra bus e metro
MILANO – I poliziotti della Squadra Investigativa del Commissariato Porta Genova, impiegati in un servizio straordinario di prevenzione e controllo del territorio, transitando lungo via Soderini, poco prima delle ore 16, hanno rintracciato il giovane, cno molteplici precedenti penali e di polizia, in particolare per reati contro il patrimonio e contro la persona, che, nel corso dell’attività di indagine, era stato identificato dalle vittime quale verosimile responsabile delle rapine.
La rapina
Venerdì 17 ottobre, alle ore 23.30 circa, mentre era a bordo di un autobus ATM linea 50, il giovane avrebbe rapinato un cittadino italiano di 29 anni del telefono cellulare, minacciandolo, tenendo la mano nella tasca, dicendogli di essere armato. A seguito dell’evento criminoso, i due rei erano scesi alla fermata di piazza Napoli.
Un secondo colpo in metro
Dopo due giorni, domenica 19 alle ore 6.30 circa, alla fermata Frattini della linea metropolitana M4, lungo la banchina, il fermato avrebbe avvicinato un ragazzo italiano di 23 anni seduto in attesa del treno e, puntandogli una lama nel fianco, lo avrebbe minacciato per farsi consegnare il telefono cellulare. Ottenuto il dispositivo, l’autore aveva costretto la vittima a fornirgli anche il codice di sblocco e danaro contante, per la somma di 10 euro, prima di allontanarsi ed effettuare successivamente degli acquisti, da quasi 50 euro in totale, presso un bar tabacchi e un supermercato pagando con la carta di credito della vittima della rapina, cui riusciva ad accedere tramite il sistema Apple Pay del telefono cellulare rubato, grazie al codice di sblocco che si era fatto fornire sotto minaccia.
Un’altra vittima
Dopo circa mezz’ora, sempre domenica 19, a bordo di un treno della M4 in direzione San Cristoforo, l’indagato avrebbe avvicinato un altro ragazzo italiano di 18 anni, minacciando anch’esso con una lama, facendosi consegnare il telefono cellulare e costringendolo a fornirgli il codice di sblocco. A seguito di ciò, alla fermata successiva, apertesi le porte del treno, avrebbe la vittima sulla banchina, costringendolo a scendere.
Il “cavallo di ritorno”
Lunedì 20 ottobre, infine, il 23enne derubato domenica alle 6.30 alla fermata metropolitana Frattini, dopo aver impostato da remoto il telefono cellulare asportato in modalità smarrito, aveva ricevuto una telefonata dal rapinatore che poneva in essere il cosiddetto “cavallo di ritorno”, ossia la proposta, rifiutata dalla vittima, di restituirgli il dispositivo in cambio di 150 euro.
Le indagini
I poliziotti del Commissariato Porta Genova hanno analizzato le immagini dei sistemi di videosorveglianza della metropolitana linea 4 e degli esercizi commerciali ove erano stati effettuati gli acquisti con il cellulare di una delle vittime, riuscendo ad identificare il rapinatore, che è stato rintracciato martedì 28, con indosso lo stesso cappello di lana utilizzato nei reati contestati, e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, poiché, seppur regolare sul territorio nazionale, è risultato di fatto essere senza fissa dimora.
Il 18enne indagato è stato portato a San Vittore, a disposizione dell’autorità giudiziaria.