Pochi medici di famiglia, la richiesta ad Ats: "Garantire maggiore presenza"
"Nell'assemblea dei sindaci dell’Asst Rhodense è stato affrontato il tema spinoso della mancanza dei medici di medicina generale nel nostro territorio", spiega il sindaco di Cesano.
Pochi medici di famiglia, la richiesta ad Ats: "Garantire maggiore presenza".
Pochi medici di famiglia, la richiesta ad Ats: "Garantire maggiore presenza"
CESANO BOSCONE – Carenze evidenti dei medici di famiglia nel corsichese.
Dottori andati in pensione e mai sostituiti
Tanti assistiti sono rimasti senza punto di riferimento perché le sostituzioni dei dottori andati in pensione non sono state colmate con nuovi ingressi. Difficoltà oggettive per migliaia di cittadini, soprattutto nei mesi più duri dell’emergenza sanitaria.
Il sindaco: il problema affrontato nell'assemblea dei sindaci
“Nel corso della recente assemblea dei sindaci dell’Asst Rhodense è stato affrontato il tema spinoso della mancanza dei medici di medicina generale nel nostro territorio – commenta il sindaco di Cesano, capofila del Piano di zona del corsichese, Simone Negri –. A marzo 2021 verrà effettuato un nuovo rilievo dei cosiddetti “ambiti carenti”, misurando la disponibilità dei medici considerando uno standard di 1 ogni 1.300 residenti e tenendo conto dei pensionamenti entro il fine 2021”.
I numeri della criticità sanitaria territoriale
Il primo cittadino riporta i numeri di questa situazione delicata: “A fine 2020, su 286 posti pubblicati nell’Ats Città di Milano, su circa 2mila medici, sono stati conferiti solo 126 incarichi, di cui molti legati a medici ancora in formazione. Di fatto i nuovi medici di medicina generale non sono sufficienti per sostituire neanche i cessati, che lo scorso anno sono stati 181. Oltre alla crisi della filiera, dalla formazione all’ingresso nello studio, pare aver inciso notevolmente la pandemia che ha visto anticipare il pensionamento di molti medici.
Buone notizie in arrivo?
Stando a quanto ci è stato riferito, però, per i prossimi mesi ci dovrebbero essere notizie confortanti – annuncia Negri –: stanno aumentando gli inserimenti, è aumentato il numero di studenti del corso di formazione e, soprattutto, sono stati coperti diversi posti su Milano”.
La scelta dei nuovi medici di operare nel capoluogo
Quindi, “i nuovi medici entrati in servizio recentemente hanno scelto massicciamente Milano, lasciando ulteriormente sguarnito il resto della Città metropolitana. Ora che i posti nel capoluogo si sono esauriti – prosegue il sindaco –, probabilmente, riusciremo ad avere più medici anche nella povera provincia. È chiaro che senza una regia pubblica questo fenomeno rischia di deflagrare, peggiorando il complesso quadro delle disuguaglianze sociali con un sempre più disuguale accesso alle cure mediche”.
Le richieste dei sindaci ad Asst per ridisegnare la sanità nei territori
Per questo, diversi sindaci, compreso quello di Cesano, hanno chiesto ad Asst di “considerare la collaborazione delle amministrazioni comunali per il reperimento di spazi a canoni moderati da mettere a disposizione dei medici di famiglia. Da parte di Asst sarebbe auspicabile un maggior supporto a quei medici che decidano di andare nelle aree più svantaggiate. Su questa piccola richiesta di collaborazione, a mio parere, dovrebbe ripartire il ridisegno della sanità nei territori”.