Pierpaolo malato di tumore, la famiglia lancia l’appello per pagare la cura

Pierpaolo è affetto da una forma di linfoma non-Hodgkin refrattario, un tumore del sangue inoperabile.

Pierpaolo malato di tumore, la famiglia lancia l’appello per pagare la cura
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Pierpaolo malato di tumore, la famiglia lancia l’appello per pagare la cura.

Pierpaolo malato di tumore, la famiglia lancia l’appello per pagare la cura

TREZZANO SUL NAVIGLIO – L’appello arriva da Trezzano, da parte della famiglia che vuole aiutare Pierpaolo, 42 anni, residente a San Paolo di Civitate in provincia di Foggia, originario della Sardegna, di Cagliari, e pugliese per amore.

La storia di Pierpaolo

Vive con la moglie Daniela e i due figli di 11 e 8 anni, Maria Chiara e Sergio Paolo. “Purtroppo, nel mese di febbraio del 2019, Pierpaolo ha scoperto di avere un tumore, sviluppato in una delle forme più aggressive e non responsive alle chemioterapie alle quali si è prontamente sottoposto per otto mesi. Pierpaolo è affetto da una forma di linfoma non-Hodgkin refrattario, chiamato Dlbcl (linfoma diffuso a grandi cellule B), tumore del sangue inoperabile, che gli sta impedendo di poter  portare avanti la sua normale vita e la sua professione ma, cosa ancor più triste, che lo sta tenendo lontano dall’affetto e dall’amore dei suoi figli e della moglie durante i cicli di chemioterapia.

Sottoposto a chemioterapia ma senza risultati

Inizialmente  è stato trattato con più cicli chemioterapici secondo le indicazioni dei protocolli medici nazionali. È stato trattato anche con una terapia sperimentale attraverso il farmaco “POLATUZUMAB" arrivato direttamente dagli Stati Uniti, ma purtroppo nessuna cura ha sortito l’effetto che speravamo. Pierpaolo è un paziente refrattario, vuol dire che il suo male è stato resistente  a tutti i trattamenti eseguiti fino a novembre. Ma non ha mollato. Ha affrontato con molto coraggio e fatica le cure che gli sono state somministrate, senza mai abbandonare per quanto possibile il percorso di crescita dei suoi due figli  e senza tralasciare gli impegni professionali che inevitabilmente ha dovuto drasticamente ridurre.

Pierpaolo ha affrontato anche l’autotrapianto di cellule staminali

Ha affrontato l’autotrapianto di cellule staminali, nella speranza che questo ulteriore percorso potesse almeno rallentare l’avanzare della malattia, e lo potesse portare in breve tempo ad affrontare quella cura che alla luce degli ultimi sviluppi scientifici è indicata come l’unica in grado di poterlo guarire: Cart-T”, si legge sulla pagina dedicata alla storia del giovane uomo. La Cart-T consiste in un complesso procedimento in cui alcune cellule del sistema immunitario vengono prelevate dal paziente, geneticamente modificate in laboratorio per poter riconoscere le cellule tumorali e poi re-infuse nello stesso paziente.

L'appello per l’ultima possibilità di cura

“L’ultima possibilità di cura è dunque una terapia molto costosa che non è disponibile per lui in Italia. Pierpaolo è stato indicato come un “paziente non ottimale, dal Sistema Sanitario Italiano per l’uso delle Cart-T", in quanto solo pochissimi casi possono essere trattati, principalmente pediatrici, non dando garanzie sui tempi e i modi con i quali si potrà accedere alle lunghissime liste di attesa. L’unica prospettiva è quella di andare all’estero: interpellati, l’Ospedale Saint Louis di Parigi e lo Sheba Medical Center di Tel Aviv  hanno dato il loro parere favorevole alla cura con Cart-T. Questa terapia è purtroppo solo a pagamento. Per quanto la famiglia darà fondo a tutte le sue disponibilità economiche, non potrà far fronte al costo di questa avveniristica terapia, che si aggirerà intorno ai 520mila dollari”.

Serve ancora uno sforzo economico

“Grazie alla generosità di tantissime persone, a inizio dicembre 2019 Pierpaolo ha potuto così raggiungere un primo importante traguardo: saldare un acconto e cominciare la terapia Cart-T presso lo Sheba Medical Center di Tel Aviv. Ma la strada è ancora in salita e serve ancora uno sforzo economico non indifferente per consentire a Pierpaolo di completare la terapia e, auspicabilmente, andare fuori pericolo”. La famiglia chiede quindi un piccolo contributo che potrebbe rivelarsi enorme per salvare la vita al 42enne. Chi vuole dare il proprio sostegno, può farlo all’indirizzo www. aiutiamopierpaolo.org.

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