NUOVI SVILUPPI NELLE INDAGINI

Omicidio Sanua, una perquisizione in Calabria per individuare i killer dell'ambulante antimafia

Potremmo essere davvero vicini ad una nuova svolta per la cattura del responsabile dell’omicidio di mafia di Pietro Sanua a Corsico

Omicidio Sanua, una perquisizione in Calabria per individuare i killer dell'ambulante antimafia
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La svolta per trovare la “verità giudiziaria” sull'omicidio di Pietro Sanua sembrerebbe più vicina dopo la perquisizione in Calabria nell'abitazione di Vincenzo Ferraro, fratello del boss Giuseppe in carcere dal 2016.

Omicidio Sanua, sarà la svolta per individuare i killer dell'ambulante antimafia?

CORSICO – Le ipotesi investigative della Dda si sviluppano e continuano gli accertamenti per trovare la “verità giudiziaria”, come ha assicurato il numero uno della Direzione Distrettuale Antimafia Alessandra Dolci, sul caso Sanua.

La perquisizione a Oppido Mamertina, in Calabria

Dopo la diffusione dell’identikit, l’analisi di un’intercettazione e gli accertamenti sulle famiglie di ‘ndrangheta che mal sopportavano l’ambulante sindacalista Pietro Sanua, ora una perquisizione in Calabria, a Oppido Mamertina, provincia di Reggio Calabria, nell’abitazione di Vincenzo Ferraro. È il fratello di Giuseppe, in carcere dal 2016 dopo quasi vent’anni di latitanza, boss del territorio.

Nell’abitazione di Vincenzo Ferraro, fratello del boss Giuseppe

Vincenzo Ferraro non ha grossi precedenti penali ma pare abbia un collegamento (ancora da approfondire) con l’omicidio del venditore ambulante, accaduto il 4 febbraio del 1995 in via Di Vittorio a Corsico. Pietro Sanua è stato assassinato a colpi di lupara mentre andava al mercato ad allestire le bancarelle insieme al figlio Lorenzo che da anni chiede una verità giudiziaria.

Ci sarà proprio lui dietro l’omicidio?

Ora potrebbe esserci una nuova svolta e la cattura del responsabile di quell’omicidio di mafia, come lo ha sempre definito Alessandra Dolci, potrebbe essere vicina. Vincenzo Ferraro è stato residente a Settimo Milanese per diversi anni, abituato a fare su e giù dalla Calabria. Potrebbe esserci lui dietro l’omicidio, insieme al possibile mandante, Gaetano Suraci (deceduto).

Le indagini della Dda proseguono

C'è da approfondire anche i modelli delle auto utilizzate per compiere l’assassinio: la vettura da cui si sono allontanati i killer, dopo aver bruciato la Fiat Uno a Trezzano, potrebbe essere una Lancia Thema o simile modello (come la Dedra). Per ora, rimangono solo ipotesi e proseguono le indagini coordinate dalla Dda e gli accertamenti della Squadra mobile guidata da Marco Calì. Nelle perquisizioni, gli investigatori cercano documenti, foto, materiale utile per ricostruire i rapporti di Ferraro con la ‘ndrangheta milanese.

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