Road to 2026

Olimpiadi invernali, Regione Lombardia: nuove infrastrutture nel segno della sostenibilità per il nostro territorio

La Lombardia al centro della sfida olimpica e paralimpica: terza puntata del format della Regione per raccontare il grande evento sportivo con gli assessori Terzi e Maione

Olimpiadi invernali, Regione Lombardia: nuove infrastrutture nel segno della sostenibilità per il nostro territorio

Le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 avranno un importante lascito sul territorio in infrastrutture sostenibili. Questo il fulcro della terza puntata del format “Road to 2026 – La Lombardia al centro della sfida olimpica e paralimpica”, realizzato dalla Regione per raccontare l’avvicinamento ai giochi invernali che prenderanno il via il prossimo 6 febbraio.

Olimpiadi: nuove infrastrutture nel segno della sostenibilità per il nostro territorio

Nel terzo video gli assessori Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche) e Giorgio Maione (Ambiente e Clima) hanno risposto alle domande del giornalista Giovanni Bruno.

Proseguiamo il nostro cammino verso le grandi Olimpiadi invernali del 2026, un evento importante e bellissimo ma non facile da realizzare. Cominciando dalle infrastrutture, perché tutto quello che vedremo realizzato ha un dietro le quinte complesso, come conferma l’assessore Terzi:

“Prima di tutto un lavoro di organizzazione dei vari interventi considerando che le infrastrutture di cui il nostro territorio aveva bisogno – stradali, ferroviarie e sportive – non rimarranno cattedrali nel deserto ma avranno una destinazione dopo le Olimpiadi o saranno convertite. Quindi c’è stato un intenso lavoro di confronto con il territorio per recepire le istanze locali e e scegliere le opere prioritarie per le risorse disponibili e determinare i soggetti a cui affidare la realizzazione. Ricordiamo opere per un valore di 5,3 miliardi di euro solo per la Lombardia”.

E Terzi sottolinea anche il lavoro di squadra che porterà al successo dell’evento:

“Certamente finché tutto non sarà pronto non possiamo stare tranquilli, ma siamo riusciti a lavorare tutti insieme, mettendo da parte le rigidità tipiche di enti pubblici per trovare soluzioni e dare risposte al territorio, tutti con grande senso di responsabilità, dallo Stato agli enti locali più piccoli, perché si tratta di uno degli eventi più importanti perla Lombardia e l’Italia intera”.

Le Olimpiadi sono una grande vetrina per la nostra regione, evidenzia l’assessore Maione:

“E la Lombardia si presenta con le carte in regola anche dal punto di vista ambientale, abbiamo delle località che rappresentano punti di attrazione tra i più belli al mondo, capaci di regalare grandi emozioni a chi verrà nella nostra regione per le Olimpiadi. Siamo convinti che sia un’occasione anche per rilanciare il turismo. Abbiamo fatto tutto con la nostra tipica efficienza ma anche con grande attenzione alla sostenibilità, motivo per cui è stata scelta la Lombardia per questi giochi: dall’utilizzo di energie rinnovabili alle modalità di costruzione degli impianti e il loro riutilizzo, fino alla riduzione deli rifiuti”.

Tra le nuove realizzazioni spicca certamente la rivalutazione dello scalo ferroviario milanese di Porta Romana, dove sorge il villaggio olimpico, una cittadella moderna e sostenibile, capace di ospitare oltre 1.700 tra atleti e staff delle Olimpiadi e Paralimpiadi. Una struttura completata in tempi record, che resterà alla città come lo studentato convenzionato più grande di Italia, in un nuovo quartiere verde. Una importante eredità olimpica per la città e le nuove generazioni.

Tutto questo è ulteriore motivo di orgoglio, sottolinea l’assessore Terzi:

“Ho avuto la fortuna di vivere l’Expo 2015 e adesso le Olimpiadi, prosecuzione di quello spirito, per cui realizziamo eventi non solo belli e temporanei, ma che sono occasioni di crescita economica e infrastrutturale per il nostro territorio, perché anche la Lombardia ha sempre bisogno di nuovi investimenti”.

E l’assessore Maione aggiunge:

“La strategia del dopo rende l’idea del grande lavoro di squadra che è stato fatto, perché abbiamo una restituzione in opere e infrastrutture per rendere i nostri territori più attrattivi. Un’altra eredità importante sono i nuovi posti di lavoro creati, circa 22mila, ulteriore motivo che ci fa dire che valeva la pena imbarcarsi in questa sfida”.