Oggi, 17 febbraio, sciopero dei mezzi: a Milano chiuse le tre linee della metro
L'agitazione è stata proclamata dai sindacati Usb lavoro privato e Al Cobas e coinvolgerà la metropolitana, il tram e gli autobus Atm, i bus Stie e alcuni treni.
E' in corso dalle 8.45 di questa mattina uno sciopero nazionale dei mezzi: a Milano chiuse le tre linee della metro M1, M2 e M3.
Sciopero dei mezzi a Milano oggi, 17 febbraio
MILANO - Nuova giornata dello sciopero dei mezzi a Milano oggi, 17 febbraio 2023. È la seconda del 2023, dopo quella del 27 gennaio.
Proclamato dai sindacati Usb lavoro privato e Al Cobas
Come riporta Prima Milano, l'agitazione è stata proclamata dai sindacati Usb lavoro privato e Al Cobas e coinvolgerà la metropolitana, il tram e gli autobus Atm, i bus Stie e alcuni treni. Non è possibile prevedere con certezza se i mezzi smetteranno di funzionare completamente o solo parzialmente, poiché ciò dipende dall'adesione del personale, ma i disagi per i pendolari e la viabilità saranno comunque inevitabili, poiché molti utilizzeranno l'auto per spostarsi.
Chiuse tutte e tre le linee della metro
Atm ha già annunciato che durante la prima fascia oraria di sciopero (dalle 8.45 alle 15), le linee della metropolitana M1, M2 e M3 rimarranno chiuse, mentre le linee M4 e M5 rimarranno aperte. Nella seconda fascia oraria di sciopero (dalle 18 a fine servizio), non sono state fornite informazioni ufficiali sui servizi che saranno garantiti. Inoltre, l'agitazione potrebbe avere conseguenze sul servizio della Funicolare Como-Brunate gestita dalla società milanese dalle ore 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio.
Cosa si chiede con questo sciopero
La protesta, proclamata a livello nazionale dai sindacati, durerà 24 ore e chiede “la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi e dell'energia, il congelamento e la riduzione dei prezzi di beni primari e combustibili, il blocco delle spese militari e dell'invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali”.
Inoltre, gli scioperanti richiedono il superamento dei penalizzanti salari d'ingresso, la sicurezza dei lavoratori e del servizio, l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro, un salario minimo di 10 euro l'ora, il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali di categoria.