Obbligo vaccini, in Lombardia primo giorno di scuola… nel caos

Gli istituti sono liberi di scegliere se accettare le autocertificazioni o esigere dalle famiglie il documento Asl originale.

Obbligo vaccini, in Lombardia primo giorno di scuola… nel caos
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Obbligo vaccini, in Lombardia primo giorno di scuola… nel caos.

Obbligo vaccini, in Lombardia primo giorno di scuola… nel caos

Il primo giorno di scuola s’avvicina (in Lombardia sarà mercoledì prossimo, 12 settembre 2018) e sull’obbligo vaccini si prospetta una riapertura quantomeno caotica. Gli istituti (ovvero i presidi) saranno, infatti, liberi di scegliere se accettare le autocertificazioni o pretendere dalle famiglie il documento Asl originale.

Obbligo vaccini: la conta dei “fuorilegge”

Intanto oggi, 5 settembre 2018, nella nostra regione hanno aperto i battenti nidi e scuole dell’infanzia ed è già scattata la conta dei bambini non in regola con le vaccinazioni e che quindi sono stati esclusi. A Brescia negli asili risultano ancora non in regola ben 80 bimbi (il 4.8% del totale), mentre a Mantova tre famiglie no vax hanno fatto sapere di non aver adempiuto alle vaccinazioni dei figli nell’Istituto comprensivo Mantova 1 e al comprensivo di Curtatone. Ma tutta l’Italia è paese: spiccano ad esempio i 18mila bimbi fra zero e 6 anni ancora non in regola in Veneto o le 600 mail inviate dal Comune a famiglie “fuorilegge” a inizio agosto a Milano.

Caos normativo

I presidi degli istituti fanno sapere che i bambini non potranno essere accolti in quanto la legge Lorenzin è chiarissima a tal proposito. Le famiglie infatti devono presentare la documentazione che attesti la regolarità delle vaccinazioni. Ma il punto è che da quest’anno (scolastico) è ammessa anche un’autocertificazione: il Ministro all’Istruzione Marco Bussetti aveva dichiarato che “volendo i presidi possono accettarle” (possono, che non è devono).

Una possibilità, introdotta a inizio luglio da una circolare alle Regioni della ministra Giulia Grillo, che però potrebbe rafforzarsi la prossima settimana, quando in Parlamento sarà discusso l’emendamento Lega-M5S al decreto legge Milleproroghe che potrebbe rinviare di un anno l’obbligo di vaccinare i bambini da 0 a 16 anni per l’iscrizione a scuola introdotto dalla legge Lorenzin.

Il no dei presidi

Un’eventualità contro la quale si è schierata l’Associazione presidi, col presidente Antonello Giannelli intervenuto in audizione alla Camera:

L’emendamento che rinvia l’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati va ritirato: se passa, abbiamo per quest’anno scolastico un rischio per la salute. Ci sono diecimila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni e assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo, sia perché è una forma di segregazione che ripugna.

E nel frattempo la polemica s’accende sempre di più: a Lecco, ad esempio, un senatore leghista attacca addirittura i pediatri e lancia l’hashtag #tuttiascuola.

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