No allo spostamento del dentista sociale: il presidio davanti alla Casa di Comunità
Al presidio di giovedì pomeriggio c'erano i sindaci di zona, i partiti, le bandiere, i sindacati, c’era la sinistra e c’era la destra, c’erano proprio tutti
C'erano tutti, ma proprio tutti, al presidio organizzato dai sindaci dei nostri comuni davanti alla Casa di Comunità per dire No allo spostamento del dentista sociale da Corsico ad Arese.
Il presidio davanti alla Casa di Comunità a Corsico
CORSICO – C'erano i partiti, le bandiere, i sindacati, c’era la sinistra e c’era la destra, c’erano i sindaci di zona ed esponenti di Fratelli d’Italia (come Antonio Saccinto) che hanno ribadito la loro posizione e suggerimento: "Spostare il servizio al consultorio di via Diaz" (clicca qui per leggere la proposta).
Il presidio di giovedì pomeriggio ha raccolto diverse adesioni per dire no allo spostamento del dentista sociale dalla Casa di Comunità di via dei Lavoratori ad Arese, come paventato negli incontri tra politici e vertici di Asst.
La voce dei sindaci in piazza: Gattuso e Pruiti
“Una scelta sbagliata – ha sottolineato il vice sindaco di Cesano Salvatore Gattuso –, bisogna combattere questa battaglia tutti insieme, senza bandiere, perché la salute dei cittadini è più importante”. Lo stesso discorso ribadito dal sindaco di Buccinasco Rino Pruiti che sostiene la necessità di “difendere i servizi e incrementarli. Chiediamo a tutti voi lo sforzo per sostenere queste battaglie, temo non sarà l’ultima iniziativa”.
Il sindaco di Trezzano porta la sua esperienza in prima persona
Anche i dentisti che lavorano nella Casa di Comunità corsichese hanno evidenziato l’importanza di mantenere il servizio sul territorio, perché “aiuta tante persone, centinaia di pazienti che rimarranno senza cure”, hanno detto i dentisti Gabriella Valente ed Enrico Invernizzi.
“Posso testimoniarlo in prima persona – ha aggiunto il sindaco di Trezzano Fabio Bottero –: il servizio è indispensabile. Spostarlo ad Arese per i due anni che serviranno alla ristrutturazione della Casa di Comunità non è accettabile, così come non lo è la soluzione delle navette per portare anziani, disabili, mamme sole, pazienti fragili, all’ospedale San Paolo o ad Arese”.
Il sindaco di Assago dice ok al trasferimento al San Paolo
Quello che è emerso dall’incontro di ieri in Regione coi sindaci, infatti, è la soluzione di trasferire “all’ospedale San Paolo il servizio e di mettere a disposizione delle navette per l’ospedale e per Arese. Ringrazio Asst per la tempestiva risposta alle nostre richieste”, ha sottolineato Lara Carano, sindaco di Assago.
Presente anche il consigliere regionale Nicola Di Marco (M5S)
Presenti al presidio anche i consiglieri regionali Nicola Di Marco (M5S) e Simone Negri (Pd): “Prima di tutto va sottolineato l’amore e la dedizione per i pazienti da parte di questi dentisti – ha evidenziato Di Marco –. La situazione è questa: si continua a depotenziare e impoverire i servizi, un po’ come successo a Pieve Emanuele. Questo non fa altro che aumentare il rischio che in quella Casa di Comunità rimanga solo una targa”.
Non poteva mancare Simone Negri, fu il primo a dare l'allarme
Negri, il primo a sollevare la questione, ha detto che “questo è il distretto più sfortunato: non abbiamo ospedali sul territorio, siamo collocati in una Asst che nulla c’entra con noi, tant’è che il servizio sarà spostato ad Arese perché rientra comunque nell’Asst rhodense.
Quello che vorrei sottolineare è che il servizio è fondamentale per le fasce più fragili, ricordando che secondo le ultime ricerche, un italiano su tre ha rinunciato a curarsi. Spostare il dentista sociale che consente di avere prestazioni a costo basso o zero, è uno smantellamento di un servizio pubblico essenziale, col rischio sempre più concreto di desertificare i servizi”.
Vuole fatti il sindaco di Corsico
Dello stesso parere il sindaco Stefano Martino Ventura che vuole “fatti, non solo parole. Abbiamo bisogno di certezza e di impegni concreti: la salute dei cittadini, soprattutto dei fragili, deve essere una priorità e non devono essere i pazienti a doversi adeguare, ma Regione a trovare soluzioni”.