Natura in tilt e agricoltura a rischio a causa della siccità: il livello del Po continua ad essere allarmante
Per coprire il deficit idrico in cui versiamo ci vorrebbe oltre un mese di pioggia
Nel weekend pioggia e neve nel weekend hanno colpito il territorio, senza però portare a risultati incoraggianti per l'allarme siccità. La Coldiretti ha infatti pubblicato il monitoraggio e il Po sembra essere salito soltanto di un centimetro.
Livello del Po continua ad essere allarmante
MILANO - Come riporta Prima Milano, la pioggia e la neve precipitate nel weekend sul territorio hanno fatto salire di un centimetro il livello del Po.
Ed è proprio di un centimetro che resta a secco, e al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate.
E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della perturbazione nel weekend con l’allerta della Protezione Civile in 11 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Sicilia, Umbria a cui si aggiungono Marche, Puglia e Emilia Romagna.
Queste precipitazioni non bastano
Lo stato del più grande fiume italiano - sottolinea Coldiretti - è rappresentativo della situazione in cui si trovano i principali corsi d’acqua e laghi che restano con percentuali molto basse di riempimento per il periodo che vanno dal 36% del lago di Garda al 38% di quello Maggiore fino al 19% di quello di Como, ma si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.
L’ arrivo delle precipitazioni è importante per aiutare i cereali in campo e consentire le lavorazioni dei terreni per preparare le semine primaverili, ma ci vorrebbe oltre un mese di pioggia in una situazione in cui si registra un deficit idrico del 30% che sale addirittura al 40% nel nord Italia, secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr.
Agricoltura a serio rischio
A preoccupare – continua la Coldiretti - è anche il brusco e improvviso abbassamento delle temperature ed il vento gelido che danneggiano le fioriture fuori stagione di mandorli, peschi e ciliegi, anticipate da settimane di caldo anomalo, con il rischio concreto della perdita dei raccolti.
La natura è in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che – sottolinea la Coldiretti - si sono svegliate e predisposte alla ripresa vegetativa ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che sono ora particolarmente sensibili al freddo che si è abbattuto sulla Penisola.
Effetti del cambiamento climatico
Si tratta degli effetti del cambiamento climatico che – precisa la Coldiretti – si manifesta proprio con una più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro.