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Mobilità, divergenze tra Sala e Salvini su zone 30 e autovelox

Le famiglie delle vittime della strada hanno richiesto la modifica del testo del Nuovo Codice della Strada

Mobilità, divergenze tra Sala e Salvini su zone 30 e autovelox
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Nell'incontro di ieri per la campagna sulla sicurezza stradale Sala e Salvini hanno espresso le loro divergenze sulle misure sulla mobilità.

Sala e Salvini su zone 30 e autovelox

MILANO - "Non è una questione che va affrontata ideologicamente e io non intendo farlo. Con il ministero dobbiamo trovare delle sintesi dei percorsi a cui stiamo lavorando". Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della campagna Onu sulla sicurezza stradale “United Nations Global Campaign for road safety” a Palazzo Marino. Presenti anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini e l'inviato speciale dell'ONU per la sicurezza stradale, Jean Todt.

Sugli incidenti

Sugli incidenti stradali,

"Per cercare di ridurre la portata di questo problema è sufficiente un'azione di persuasione o sono necessarie limitazioni? Io appartengo a chi sostiene che i limiti sono importanti - ha continuato il sindaco - Difendo strenuamente la possibilità di portare le strade a 30 all'ora davanti alle scuole, non è detto che voglio portare tutta la città a 30 all'ora. Stiamo facendo una battaglia per i sensori dell'angolo cieco e abbiamo altre azioni che stiamo immaginando con la nostra task force sulla mobilità. Sono questi i temi concreti su cui dobbiamo trovare una sintesi".

Non si parla solo di auto

Sala ha concluso evidenziando come la mobilità nelle grandi città "si è fatta molto complessa" e debba essere affrontata non pensando solo alle automobili.

"Non dobbiamo immaginare di parlare solo di auto, sarebbe sbagliato gettare la croce solo addosso alle auto. È chiaro però che l'Italia è il paese numero uno in Europa per tasso di motorizzazione. Queste sono le domande che dobbiamo porci".

Salvini sugli autovelox

'Zone 30' all'ora e autovelox "conto che li stiamo portando a un punto di buonsenso. Laddove ci sia la necessità è doveroso installarli". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.

"Arrivare a superfici da 90% con il limite dei 30 può comportare disagio, così come per gli autovelox" ha affermato il ministro. "Ci sono le Prefetture che coordineranno in zone limitate della città per 30 all'ora - ha continuato Salvini - Altrimenti può comportare disagio all'operatività della città". Sugli autovelox, Salvini ha concluso evidenziandone la necessità "nelle arterie soprattutto extraurbane", ma devono essere segnalati "nel buonsenso, per evitare di trasformarsi in uno strumento che ha altri obiettivi come fare cassa. Ci sono zone dove 30 all'ora sono utili, come per gli autovelox, ci sono altre zone dove gli obiettivi di questi strumenti non è la sicurezza ma altro. Conto che entro settembre concluderemo questi obiettivi".

Le famiglie delle vittime della strada: "preoccupati per il nuovo codice"

L’Italia "sta peggiorando" le norme del Codice della Strada che permettono di salvare vite umane e sta andando in direzione contraria alla campagna delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale Streets for life, presentata ieri a Milano. Lo denunciano le principali 26 associazioni e fondazioni italiane di familiari e vittime sulla strada, che hanno rivolto un accorato appello a Jean Todt in una lettera, nella quale vengono elencate le maggiori criticità del nuovo Codice della Strada.

L'appello

“Abbiamo scritto a Jean Todt, come delegato delle Nazioni Unite sulla sicurezza stradale, perché siamo molto preoccupati - dichiarano Marco Scarponi e Stefano Guarnieri, familiari di vittime della violenza stradale -: l’Italia sta per approvare un Nuovo Codice della Strada che aumenterà il numero dei morti, anziché diminuirli. La riforma presenta poche cose buone, come la stretta sull’uso di droghe e alcool, e moltissime cose negative, tra cui l’aumento dei limiti di velocità, le restrizioni per l’installazione degli autovelox, le limitazioni ai benefici delle zone a traffico limitato e la riduzione dell’autonomia dei Comuni in materia di sicurezza stradale, che, in poche parole, sono tutti provvedimenti che ovunque nel mondo vengono realizzati per salvare la vita delle persone".

Richiesta una modifica

"Siamo stati ascoltati alle audizioni in Senato sulla nuova riforma del codice, - continuano Scarponi e Guarnieri - abbiamo espresso la nostra contrarietà a questo grande passo indietro per l’Italia e abbiamo messo sul tavolo proposte concrete, che seguono l’esempio di quello che stanno facendo gli altri Paesi. Lo avevamo già fatto alla Camera, senza che nulla sia stato recepito. Se il ministro Salvini e il presidente Meloni vogliono salvare vite in strada e ascoltare davvero i familiari delle vittime lo dimostrino concretamente modificando il testo del Nuovo Codice della Strada accogliendo al Senato le nostre proposte di emendamenti, altrimenti si tratta solo di un Governo che fa unicamente propaganda sulla pelle della vite delle persone. Speriamo che l’autorevolezza di Jean Todt e delle Nazioni Unite possano aiutarci a salvare vite in strada, evitando che nuove norme addirittura peggiorino un bilancio già tragico. Va ricordato - concludono - che Jean Todt - proprio in qualità di inviato ONU per la sicurezza stradale - nel 2022 ha firmato il Manifesto per città 30 sicure e vitali sostenendo i 30km/h nelle città, una delle politiche che a livello sia politico sia istituzionale Matteo Salvini sta più contrastando vigorosamente”.

Verdi: "Sala segua Bologna"

"La città a 30 all'ora è la misura più efficace per far diminuire gli incidenti, come ci insegna l'esperienza di Bologna. È grave che il sindaco continui a essere contrario malgrado ci sia un voto del Consiglio comunale. Una strada a 30 qui e una da un'altra parte non serve semplicemente perché di difficile gestione per chi guida (che dovrebbe stare incollato ai cartelli) e non ci sarebbe alcuna possibilità di controllo (un ghisa per ogni strada?) Dal punto di vista dell'inquinamento è poi deleteria: in città dobbiamo limitare, se possibile, accelerazioni e frenate. Ma serve per fare fanfara": lo afferma il consigliere comunale dei Verdi, Carlo Monguzzi.

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