Mastroni: da Cesano alla Royal Opera House di Londra

Andrea ha debuttato lo scorso martedì 16 gennaio a Londra nei panni di Sparafucile nel Rigoletto

Mastroni: da Cesano alla Royal Opera House di Londra
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Andrea Mastroni è uno dei più apprezzati “bassi” in circolazione. Il celebre cantante d’opera, cesanese d’adozione, lo scorso martedì 16 gennaio ha debuttato a Londra, alla Royal Opera House, nel ruolo di Sparafucile nel Rigoletto, capolavoro di Giuseppe Verdi. In contemporanea con la città inglese, l’opera è stata trasmessa in diretta al teatro Cristallo di Cesano Boscone. Abbiamo incontrato Andrea Mastroni prima del debutto e gli abbiamo chiesto come si sentisse prima di calcare un altro importantissimo palco, l’ennesimo, in questi 16 anni di carriera.

Lei ha avuto esperienze importantissime in molte città, ma che effetto fa Londra?

Questa occasione mi permette di poter raccontare qualcosa di me e del mio personaggio a un pubblico davvero speciale, in uno dei teatri più prestigiosi al mondo! È la seconda volta che ci torno quest’anno ed è realmente un’emozione unica: il pubblico inglese viene a teatro per ricevere emozioni forti e questo trovo sia molto appagante per noi artisti. Inoltre Londra è la patria del musical e anche l’opera chiede ai suoi cantanti di recitare molto ed essere credibili sia vocalmente, sia scenicamente. Poi, i muri della Royal trasudano le note dei grandi, Callas, Corelli... un sogno! Che si è realizzato!

Il suo personaggio in Rigoletto è Sparafucile. Com'è interpretare un ruolo “negativo”, quello di un sicario, per lei?

Vede, essendo un basso, nel mio repertorio capita molto di frequente di cantare ruoli da antagonista, che trovo peraltro molto interessanti. Per cui, ci sono ruoli da killer, da diavolo, da malvivente… Insomma, non mi annoio mai! (ride, ndr) In generale, ciò che affronto, da 16 anni a questa parte, è entrare nei meccanismi psicologici, che portano un ruolo a essere definito antagonista. Nello specifico, di questo Rigoletto della Royal vedrete un killer seduttore: dopotutto il diabolico, per attrarre, passa sempre attraverso la sottigliezza. Lui sedurrà con grande maestria l’animo tormentato di Rigoletto, per assoldarlo nel suo intento di uccidere il Duca di Mantova.

Cos'ha di diverso lo Sparafucile di Andrea Mastroni?

Senz’altro un grande amore per il ruolo e per la scrittura drammaturgica, che Verdi gli dedica. Amo valorizzare al massimo ciò, che le menti geniali hanno saputo concepire: è una mia prerogativa rispettare il notturno e le tinte fosche del primo incontro di Sparafucile con Rigoletto. Provi ad immaginare: è notte, la strada buia, Sparafucile incontra il gobbo, totalmente immerso nel pensiero della maledizione... e Verdi realizza questo su tinte scure, sussurrate sul ritmo di danza. Credo, in generale, che il mio Sparafucile sia una specie di gran signore, che sa attirare a sé le vittime e conosce i punti deboli degli esseri umani: vedrete un personaggio astutamente serpentino all’inizio e più sanguigno nel terzo atto, complice anche la regia di McVicar, che mi chiede di essere molto aggressivo ed incestuoso con Maddalena, mia sorella nel dramma verdiano.

Quando ha deciso che questa sarebbe stata la sua carriera e oggi come si sente, guardando dove è arrivato?

Beh... un po’ difficile stabilire quando si è molto giovani, quando iniziai io, cosa e dove avrei voluto arrivare. Una cosa mi è sempre stata chiara: ho sempre privilegiato ciò che di più ho amato e l’ho desiderato fortemente, lavorando e studiando moltissimo. Non ho mai pensato di dover arrivare da qualche parte: i sogni si sono realizzati strada facendo e le conferme sono arrivate in maniera spontanea e graduale. D’altronde, quando si ama davvero qualcosa e davvero fai ciò che desideri, crei realmente grande positività attorno a te. Sono felice di poter portare la mia arte in questi autentici templi della bellezza: è un onore e una grande responsabilità, specie per noi italiani, che portiamo nel mondo il nostro melodramma. E io ho realizzato tutti i miei sogni nel cassetto: il Teatro alla Scala, L’Opera di Parigi, l’Arena di Verona, il Metropolitan, il Real de Madrid. Ora ovviamente ho in mente altri sogni da realizzare... e anche qui non mi annoio mai! (ride)

Che effetto fa sapere che sarà seguito in diretta anche "a casa", a Cesano?

La tecnologia e la regia delle trasmissioni on live dai teatri d’opera ha fatto passi da gigante in questi anni, diventiamo a pieno titolo attori di cinema. L’emozione sarà enorme, perché saremo in diretta in moltissime sale d’Europa! E poi anche a Cesano, al Cristallo, dove molti amici mi vedranno in diretta! Non vedo l’ora!

Ha riti scaramantici particolari?

In realtà no... più che altro non devono mancare mai acqua a volontà, zenzero, e ovviamente le foto dei miei angeli custodi, mio nonno e la mia bisnonna.

Roberta Campagna

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