Malata di Alzheimer lascia l'ospedale Humanitas e si perde, Mammì (M5S) interroga la Regione
Pur avvisando della malattia della nonna alla nipote non era stato concesso di restare con lei in pronto soccorso all’Humanitas.
Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Gregorio Mammì interroga l’assessore al Welfare Moratti a proposito della signora malata di Alzheimer scomparsa dal pronto soccorso e poi ritrovata nei campi di Binasco bagnata, piena di terra e senza nemmeno le scarpe.
Mammì (M5S) interroga la Regione
ROZZANO - “Il pronto soccorso di Humanitas è sicuro per i malati di Alzheimer?”, se lo chiede il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Gregorio Mammì che interroga sul tema l’assessore al Welfare Letizia Moratti.
L'interrogazione del consigliere regionale M5S Mammì
“È possibile che un paziente con una malattia neurologica degenerativa, quale l’Alzheimer, possa lasciare indisturbato una struttura sanitaria?”. Il riferimento è a quanto accaduto lo scorso primo maggio, quando una signora malata di Alzheimer ha “abbandonato” il pronto soccorso di Humanitas, dove si trovava per ricevere assistenza, salvo poi essere ritrovata nei campi di Binasco, “sporca di terra, senza scarpe e bagnata”, precisa.
Alla nipote non era stato concesso di restare con la nonna malata
“Dopo aver contattato la famiglia della signora, ed essermi sincerato delle sue condizioni, ho constatato che ai familiari non era stata concessa, da parte della struttura sanitaria, la possibilità di assistere la paziente in pronto soccorso. È noto che questo tipo di pazienti abbia bisogno di attenzioni costanti, per le quali il supporto di una familiare può essere prezioso per il personale sanitario.
Le domande che Mammì rivolge all'assessore Moratti
Domando quindi all’assessore Moratti - ancora Mammì -, quanto personale fosse in servizio presso l’Humanitas lo scorso primo maggio e quale sia la procedura di assistenza nei pronto soccorso, per pazienti con malattie neurodegenerative o non capaci di intendere. A quanto ho avuto modo di verificare, quello della signora in questione non sarebbe nemmeno il primo caso. Motivo per cui con la mia interrogazione intendo far luce sul fatto che siano o meno arrivate altre analoghe segnalazioni e in proposito quali iniziative ha intrapreso o intenda intraprendere Regione Lombardia”.