L'invito del vescovo di Bergamo: “Sacerdoti, rinunciate a tre mensilità per aiutare i poveri”

Il vescovo chiede un atto di generosità alla sua diocesi e lancia due proposte per il bene comune.

L'invito del vescovo di Bergamo: “Sacerdoti, rinunciate a tre mensilità per aiutare i poveri”
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L'invito del vescovo di Bergamo: “Sacerdoti, rinunciate a tre mensilità per aiutare i poveri”.

L'invito del vescovo di Bergamo: “Sacerdoti, rinunciate a tre mensilità per aiutare i poveri”

In una Bergamo che piange i suoi morti e un numero impressionante di famiglie spezzate se non addirittura cancellate, in una Bergamo che vede sfilare camion militari pieni di bare, c’è tutto da ricostruire, a partire dagli affetti. Ma c’è anche da rimettere in piedi l’economia, aiutando famiglie e imprese.

L'appello di Monsignor Francesco Beschi alla sua diocesi

Rinunciare  a tre mensilità dello “stipendio” per i sacerdoti per finanziare un fondo diocesano di solidarietà per le famiglie più colpite dalla crisi legata al Coronavirus. E’ la richiesta che il vescovo di Bergamo Francesco Beschi ha fatto ai sacerdoti della Diocesi bergamasca, in una lettera inviata domenica 5 aprile 2020, in occasione della domenica delle Palme che apre la Settimana Santa.

"Niente sarà più come prima"

Il vescovo, si legge in una nota della diocesi a firma del segretario generale Giulio Dellavite,  ha cominciato una “attenta riflessione sul futuro” perché, “se tutto non sarà più come prima”, anche la Chiesa deve guardare a se stessa e “interrogarsi evangelicamente e comunitariamente”.

“Propongo un sacrificio forte”

Sono due le proposte del vescovo: la prima “è un importante segno di responsabilità sociale e di donazione, chiedendo ai sacerdoti di offrire tre mensilità“. Uno strumento che già la Curia bergamasca aveva messo in campo durante la crisi economica, nel 2014.

Nelle parole del vescovo:

“Mentre la pandemia manifesta qualche indizio di rallentamento, vediamo profilarsi problemi sociali ed economici enormi. Tutto prospetta sfide impressionanti e molto impegnative. Già al tempo della crisi economico-finanziaria – in occasione della canonizzazione di Papa Giovanni – avevo proposto di offrire una nostra mensilità a favore delle famiglie, dei disoccupati e dei poveri. Oggi la crisi che si prospetta non è minore. La Diocesi sta lavorando al progetto di un fondo di solidarietà che testimoni la prossimità della Chiesa in tutte le sue articolazioni, particolarmente nei confronti della famiglia, del mondo del lavoro, delle nostre istituzioni educative e assistenziali e dei poveri. Propongo di rinunciare a tre nostre mensilità: è un sacrificio forte. Mi sembra importante che come abbiamo rappresentato la nostra vicinanza a tutti in queste settimane, lo facciamo con un gesto significativo, perché molto esigente, anche per il prossimo futuro”.

Una messa per i morti al Monumentale

La seconda proposta è una celebrazione al Cimitero monumentale di Bergamo: una messa per tutti i defunti che andrà celebrata anche in ogni parrocchia, chiaramente quando sarà possibile. “A tempo debito, condizionato dalle disposizioni del Governo vorrei celebrare, possibilmente al Cimitero monumentale della città, un’Eucaristia per tutti i defunti; mi sembra opportuno che questo avvenga anche in ogni parrocchia: ogni famiglia si accorderà quindi con i propri sacerdoti per la messa esequiale dei propri cari” ha spiegato il vescovo di Bergamo.


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