STORIE

L’Autodromo di Monza: un secolo tra gare, vittorie e tragedie

Come purtroppo accade nella Formula 1, gli incidenti segnano negativamente la storia di piloti e autodromi.

L’Autodromo di Monza: un secolo tra gare, vittorie e tragedie
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Le gare tra le 11 curve del circuito di Monza

Il gran premio più avvincente tra quelli combattuti a Monza è certamente quello del 1979, gara che ha dato alla Ferrari e al suo pilota Jody Scheckter il titolo di Campione del mondo, dopo un campionato esaltante fatto di sfide tra lo stesso Scheckter, il suo compagno di squadra Gilles Villeneuve, la Lotus di Carlos Reutemann, la Renault di René Arnoux e soprattutto la Ligier di Jacques Lafitte.

Ma il podio del 1979 è solo uno dei tanti che andrebbero raccontati per celebrare la mitica storia di un circuito che proprio l’anno scorso ha celebrato il suo primo secolo di vita.

Inaugurato nel 1922, l’Autodromo Nazionale di Monza, nella versione attuale, si compone di un tracciato di 5,793 km e 11 curve. Le gare a Monza si snodano per 53 giri e un totale di 306,72 km e il record sul giro, allo stato attuale, è stato segnato nel 2004 da Rubens Barichello, ovviamente su Ferrari.

Record o meno, quello di Monza è noto come “tempio della velocità”, con velocità medie a giro superiori ai 260 km/h.

Il Gran Premio d’Italia a Monza: le chiusure dell’autodromo e gli incidenti mortali

Il primo Gran Premio d’Italia si corse nel 1921 su un tracciato cittadino nei pressi di Montichiari, ma dall’anno successivo la pista fu pronta ad ospitare tutte le gare successive. Sino ad oggi, si sono registrate solo alcune eccezioni:

  • La chiusura della pista per tre anni in seguito all’incidente del 1928: Emilio Materassi perde il controllo della sua Talbot 700 e si schianta contro una tribuna non protetta; muoiono, oltre al pilota, 27 spettatori e ne rimangono feriti 26
  • Lo spostamento al circuito Florio, fino al 1938, a seguito dell’incidente del 1933, in cui perdono la vita tre piloti impegnati in una gara di Formula Libre: Giuseppe Campari, Baconin Borzacchini e Stanislas Czaykowsk
  • L’interruzione fino al 1947 a seguito dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale
  • La chiusura del circuito nel 1980, quando, a causa di lavori di aggiornamento e realizzazione di un nuovo complesso di box, il gran premio venne provvisoriamente trasferito al Dino Ferrari di Imola.

Come purtroppo accade nella Formula 1, gli incidenti segnano negativamente la storia di piloti e autodromi. E Monza non fa eccezione.

Oltre a quelli già citati, non si possono dimenticare il Gran Premio di Formula 1 di Monza del 1961, durante il quale la Ferrari di Von Trips vola sulla folla (muoiono il pilota e 14 spettatori), il Gran Premio del 1970 con la morte di Jochen Rindt su Lotus (unico campione del mondo postumo nella Formula 1) e il Gran Premio del 1978, che vede la morte di Peterson alla guida ancora una volta di una Lotus.

L’inizio della Formula 1: Monza c’è!

Alcuni lavori di ammodernamento

Il Campionato del mondo di Formula 1 prende avvio per la prima volta nel 1950 e a Monza vince Giuseppe Farina a bordo di una Alfa Romeo 158 sovralimentata. Per l’autodromo vi saranno tante altre occasioni di ammodernamento e adeguamento della pista alle esigenze di scuderie, piloti e per la sicurezza degli spettatori.

Oltre ai lavori del 1955, del 1972 e del 1979 (vie di fuga alla Curva Grande e a Lesmo), vi sono quelli del 1962 che vedono il definitivo abbandono per Monza e per tutta la Formula 1 delle sopraelevate, eccessivamente pericolose per i piloti e logoranti per le auto.

I grandi campioni che vincono a Monza

Tra i momenti memorabili da raccontare in questi cento anni di storia del circuito di Monza, vi è la vittoria del titolo mondiale Piloti di Emerson Fittipaldi nel 1971 all’età di soli 25 anni, ma soprattutto la vittoria del campionato da parte di Niki Lauda sulla Ferrari 312T di fronte agli italiani nel 1975!

Nel 1988, a pochi giorni dalla scomparsa di Enzo Ferrari, le due auto del Cavallino segnano una doppietta proprio sul circuito di Monza.

E poi c’è stata l’indimenticabile serie di campionati del mondo vinti da Michael Schumacher tra il 1996 e il 2006, con vittorie a Monza nel 1996, nel 2000, 2002, 2003, 2004 e 2006. Quest’ultimo Gran premio è stato poi l’occasione per il pilota tedesco di annunciare il suo ritiro dalla Formula 1.

Ma Monza non è solo Ferrari, ovviamente. Basterebbe ricordare la vittoria di Sebastian Vettel nel 2008, gara che lo ha consacrato come il più giovane campione di sempre: 21 anni e 74 giorni, in condizioni di bagnato, per di più!

Oppure la vittoria di Pierre Gasly nel 2020, che ha segnato il ritorno al successo dei francesi, rimasti fermi al Gran Premio di Montecarlo del 1996 vinto da Olivier Panis.

Oppure, ancora, il giro più veloce di sempre, quello di Lewis Hamilton nei giri di qualificazione del 2020: 1’18’’887’’’ ad una media di 264,362 km/h.

A Monza i più grandi campioni di sempre sono stati proprio Schumacher e Hamilton, con cinque Gran premi ciascuno e Nelson Piquet, con quattro vittorie.

Tra i costruttori, ovviamente c’è Ferrari con 20 successi, seguita da McLaren (11 vittorie) e Mercedes (9).

L’Autodromo di Monza compie 100 anni e si regala lavori di restauro

Come abbiamo detto, l’autodromo di Monza ha vissuto modifiche e aggiornamenti al layout, ma non è ancora finita. I responsabili del circuito hanno deciso per un ulteriore ammodernamento e messa in sicurezza, proprio ora che la pista ha da pochissimo superato il secolo di vita.

Invitalia ha pubblico un bando di gara del valore di oltre 21 milioni di euro, nel quale è specificato che si dovrà mettere mano a tre sottopassi esistenti, al viale di ingresso da Vedano, al sistema idraulico e in particolare alla pavimentazione della pista e ai cordoli.

Non appena i lavori saranno terminati, le auto torneranno a sfrecciare tra le curve di uno degli autodromi più prestigiosi al mondo e sarà possibile puntare su chi salirà sul podio e su chi vincerà il titolo mondiale, usufruendo delle possibilità offerte dai numerosi siti di scommesse online stranieri senza licenza AAMS recensiti ed elencati qui.

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