La storia del milanese che vuole barattare un sasso per una casa
Un'idea nata come gioco o sfida, che finora li ha portati a una motocicletta...
La storia del milanese che vuole barattare un sasso per una casa.
La storia del milanese che vuole barattare un sasso per una casa
MILANO - Sono partiti da un sasso e, di scambio in scambio, puntano ad arrivare a una casa. Un'impresa impossibile, direbbero molti, ma loro ci credono. Credono nelle potenzialità del baratto e dei social. E già sono riusciti ad arrivare a una motocicletta.
Da un sasso a una casa... col baratto
Loro sono Marco Amorosi, milanese, e Raniero Bergamaschi, piacentino, venticinquenni laureati alla Cattolica in Comunicazione d'impresa. La loro "folle sfida" nasce un anno fa, nell'ottobre 2020, sulla scorta dell'esperienza compiuta nel 2005 da Kyle MacDonald, canadese che attraverso il baratto riuscì a ottenere una casa partendo... da una graffetta rossa.
A raccontare come è venuta l'ispirazione è Marco, che si occupa di marketing per Amazon:
"Mi avvicinavo alla laurea ed ero molto attivo su TikTok. Cercavo qualche idea per un video e ho sentito la storia di MacDonald. Ho approfondito, e ho deciso di provarci. Ho scelto un oggetto semplice, un sasso, che può essere alla portata di tutti, perché chiunque può provare a fare qualcosa del genere. Ci ho scritto sopra il nome del progetto e sono partito mettendolo in vendita su MarketPlace di Facebook. Dopo 24 ore mi hanno risposto".
Marco con il sasso da cui è partito tutto
Era Andrea, milanese appassionato della vicenda del canadese, che ha voluto essere il primo a dare il via alla versione italiana.
"Mi ha preso alla sprovvista. Pensavo di documentare il tutto con dei video, ma la prima volta abbiamo fatto una ripresa di fortuna con il mio coinquilino. Poi ho deciso di coinvolgere Raniero, che è un montatore professionista".
Non ci è voluto molto per convincere l'amico:
"All'inizio ero un po' scettico - ha raccontato Raniero - Poi Marco mi ha raccontato che aveva già messo in "vendita" su MarketPlace di Facebook un sasso e aveva trovato una persona che gli aveva offerto una mountain bike...".
Il primo scambio...
E così è iniziata la storia. Il primo scambio è avvenuto soltanto a un giorno dalla pubblicazione dell'annuncio. Andrea, costruttore edile, fan della vicenda di MacDonald, ha dato ai ragazzi una mountain bike nuova di zecca che aveva ricevuto in regalo da un fornitore.
... e poi tutti gli altri
Il secondo baratto avviene il 5 novembre 2020 a Settimo Milanese, dove Sergio - che ha in programma un viaggio in bici dalla Lombardia alla Puglia - scambia la mountain bike con una bicicletta Bianchi.
La Bianchi dura un mese: l'8 dicembre 2020 a Piacenza, Carlo, liutaio napoletano operante a Modena offre ai ragazzi due strumenti di liuteria (un basso e un mandolino) in cambio della due ruote. Lo scambio viene trasmesso anche in diretta tv su Rai Due a "I fatti vostri".
Passano dodici giorni e il 20 dicembre 2020 Simona e Nicola, giovane coppia con cinque figli, scambiano i due strumenti con un Macbook Pro 2020 nuovo di zecca.
La storia ha anche un aspetto commovente, e la racconta Marco:
"Il padri di Simone, da poco mancato, gli aveva detto che gli sarebbe piaciuto imparare a suonare il mandolino. Lui ha visto questa opportunità come un segno e ha deciso insieme alla moglie di sostenerci"
Il Macbook il 7 gennaio 2021 finisce ad Alessia e Francesco, di una gioielleria di Crema, che in cambio danno a Marco e Raniero un paio di orecchini in oro bianco e diamanti.
Gli orecchini diventano un regalo per Yulia, moglie di Pierfrancesco. A fine gennaio lui aveva pubblicato su Marketplace l'annuncio di vendita di un orologio Eberhard degli anni Cinquanta, appartenuto a suo padre, che voleva cedere per ricavare denaro per comprare un regalo alla moglie. E quale miglior cadeau che degli orecchini con diamanti? E così si sono fatti avanti i due "barattatori", e lo scambio è andato in porto.
L'orologio è poi andato il 6 agosto 2021 a Pietro, commerciante e titolare di un negozio di antiquariato e modernariato di Barletta, che ha offerto vari oggetti per lo scambio: la scelta alla fine è caduta su una moto Suzuki Katana Gs 1100 del 1983.
E ora? La cosa più bella è proprio il "mistero" su quello che succederà, come racconta Marco:
"Sinceramente non mi aspettavo nemmeno di riuscire a scambiare il sasso. Poi però siamo partiti subito forte con la bici e poi siamo andati in crescendo. Il bello è incontrare le persone, conoscerle e scoprire le loro storie".
Perché "Habere non haberi"
Il nome del progetto è "Habere non haberi", cioè "possedere, non essere posseduti". Il perché lo hanno spiegato i due protagonisti.
"Perché non è tanto il guadagno la cosa che conta - ha spiegato Marco - Ciò che mi interessa è l'esperienza, la conoscenza di persone e storie. L'idea è di non essere legati alle cose e fare avventure nuove. E per entrambi è anche un'esperienza professionale interessante".
A spingerlo, ovviamente, i social network. I ragazzi hanno canali un po' ovunque: una pagina Facebook, una su Instagram e un canale su YouTube, dove pubblicano i video degli scambi. Oltre naturalmente a una mail per contattarli (haberenonhabeiproject@gmail.com).
E la casa? Se dovessero arrivarci?
"Non ci sentiamo in obbligo di arrivare sino alla fine - ha detto Raniero - Se dovessimo farcela potrebbe essere un posto dove un domani lavorare insieme. Se invece dovessimo fermarci prima l'idea è vendere l'oggetto e ricompensare coloro che ci hanno dato una mano in questa cosa che, comunque andrà a finire, sarà una bellissima avventura".
E allora, un grandissimo in bocca al lupo anche da parte nostra per la loro "folle impresa"!