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La scuola 4.0: IA e Big Data per una nuova didattica

Al MEET di Milano, un incontro in cui si è parlato di come l'intelligenza artificiale cambierà il mondo dell'istruzione

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L'avvento dell'intelligenza artificiale ha rivoluzionato tutti i campi, incluso quello dell'istruzione. La paura che la tecnologia aumenti le diseguaglianze è forte, ed è qui che bisogna usare le nuove tecnologie per offrire opportunità tangibili a tutti gli studenti - indipendentemente dal loro contesto socio economico. Il convegno "Dati alla mano: scuola, disuguaglianze e tecnologia", organizzato da Fondazione Cariplo, WeSchool e Politecnico di Milano, era incentrato proprio su questi temi. Nel corso dell'evento è emerso il ruolo fondamentale dell'IA e dei Big Data nella promozione di una scuola inclusiva e nell'ottimizzazione dell'offerta formativa.

Il video racconto dell'evento

Big Data: il loro ruolo all'interno dell'innovazione educativa.

Secondo Paolo Canino, facente parte dell'osservatorio di Fondazione Cariplo, i dati relativi al comportamento degli studenti sulle piattaforme digital è fondamentale. Questi dati:

"possono aiutare le politiche per l'istruzione a migliorare l'offerta formativa e a contrastare il rischio che le diseguaglianze sociali si riverberino anche nell'accesso all'istruzione. L'integrazione di queste informazioni permette di predire le difficoltà degli studenti e di intervenire in modo tempestivo per migliorare il loro successo scolastico".

Disuguaglianze e opportunità

Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo, ha evidenziato il ruolo "duplice" della tecnologia all'interno dell'istruzione. L'intelligenza artificiale e i big data sono strumenti fondamentali per ottimizzare sia l'apprendimento, sia monitorare il percorso educativo degli studenti. D'altro canto, il rischio che i più vulnerabili restino indietro c'è. In questo modo si amplierebbe il digital divide tra chi ha la possibilità di accedere alle risorse digitali e chi no. Azzone ha quindi sottolineato la necessità di un approccio di natura olistica, che consideri sia gli aspetti tecnologici, sia gli aspetti socio-economici degli studenti per garantire un'istruzione equa e per tutti. Sono stati analizzati dati - rigorosamente anonimizzati - di milioni di studenti e docenti. Quest'analisi ha evidenziato diversi aspetti della didattica digitale che sono critici. Uno tra tutti: l'abbandono precoce dei corsi.

L'inclusione digitale sostenibile

L'immediato futuro della scuola 4.0 dipende dalla capacità di saper integrazione l'inclusione sociale con l'applicazione di nuove tecnologie.
 Marco De Rossi, AD di WeSchool, si è soffermato sull'importanza dell'aggiornamento professionale dei docenti e sull'integrazione di nuove tecnologie per contrastare le disuguaglianze. È cruciale che gli studenti abbiano un ruolo attivo per creare un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo.

La trasformazione digitale, l'intelligenza artificiale e l'uso dei big data sono incredibili opportunità per migliorare l'istruzione, ma l'uso di queste tecnologie richiede un impegno tangibile per superare i problemi legati alle disuguaglianze. È necessario un approccio che che coinvolga tutti gli attori del settore, compresi policy maker, istituti di ricerca e operatori scolastici, per costruire una scuola del futuro davvero equa ed efficace

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