L'EDITORIALE

La M4 arriva a San Babila: la politica festeggia e promette nuove linee, ma non risolve il problema nel SudOvest

Tutto bello, tutto meraviglioso. Ma come non sottolineare lo “scandalo” della mancata fermata a Buccinasco

La M4 arriva a San Babila: la politica festeggia e promette nuove linee, ma non risolve il problema nel SudOvest
Pubblicato:
Aggiornato:

C’è qualcosa che stona pesantemente, come eco alla pomposa inaugurazione della M4 fino al centro di Milano, a San Babila. Ma cominciamo dalla cronaca della giornata...

La M4 arriva a San Babila: la politica festeggia ma non risolve il problema nel SudOvest

MILANO - Martedì 4 luglio, finalmente, la linea M4 della metropolitana ha raggiunto San Babila, segnando un traguardo importante per la città di Milano: si aggiungono due nuove fermate della nuova linea Blu, che arriverà da Linate fino a piazza San Babila in circa 12 minuti.

Il viaggio inaugurale della M4 ha visto la partecipazione del sindaco Giuseppe Sala, il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini, l'amministratore delegato di Atm Arrigo Giana e l'amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini.

L'orgoglio del sindaco

"È un sogno che si realizza - ha detto Sala - collegare il cuore della città ora sembra scontato ma abbiamo passato anni in cui non era scontato. Le linee metropolitane sono un bene per la città ma è chiaro che hanno difficoltà di costruzione, richiedono tempi lunghi e sono molto costose. Nel 1964 la prima linea venne realizzata anche grazie a un prestito della cittadinanza, in questo caso i cittadini hanno investito in pazienza".

Il commento del Ministro Salvini

"E' un'emozione. Ricordo quando da consigliere comunale questa piazza assunse nuova forma con la giunta Formentini. Ringrazio anche io i tanti milanesi che per anni hanno convissuto con i cantieri".

Lo sguardo di Sala alla M6

"Entro l'anno prossimo apriremo tutto il resto della M4, 15 km e 21 fermate, ma il sistema delle metropolitane milanesi non è però compiuto, io credo che sarà compiuto con la M6. Avremo già 86 milioni di transiti all'anno. È un numero incredibile ma è quello che serve. Oggi festeggiamo ma stiamo pensando come andare avanti in questo cambiamento della mobilità".

I proclami di Salvini sui prolungamenti

"Sulla richiesta dei sindaci di trovare i finanziamenti della tranvia fino a Limbiate, il ministero ci sta lavorando" poi c'è "l'obiettivo già raggiunto di finanziare l'estensione fino a Segrate della metropolitana, Monza, l'area sud della provincia di Milano: sono tutti temi che assolutamente sono all'ordine del giorno del Ministero che ho l'onore di guidare": lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini all'inaugurazione dell'apertura della M4 fino a San Babila. "Spero che in questi otto mesi si sia notato che cerco di applicare al Ministero il "rito ambrosiano", ha anche affermato Salvini, quindi "concretezza e speditezza. Le infrastrutture non hanno colore politico", ha concluso il ministro e "Milano è la città più dinamica, moderna e innovativa".

E le linee di superificie?

Non sono mancate le polemiche, che riguardano principalmente le linee di superficie, in particolare sull'intenzione di Atm di tagliare la 73, che resterebbe in servizio solo tra Linate aeroporto e San Felicino. Da viale Corsica a piazza 5 Giornate rimarrebbe solo la possibilità del tram 27 che viaggia già di suo pienissimo.

Manca un pezzo alla storia

Tutto bello, tutto meraviglioso. Milano fa un nuovo passo in termini di efficienza e impegno alla transizione ecologica. Ma come non sottolineare lo “scandalo” della mancata fermata a Buccinasco.

Lo abbiamo sottolineato più volte e lo ribadiamo: perché non prolungare la linea 4 della metro dove già i binari arrivano? Perché questa impostazione “milanocentrica” da parte (in primis) del Comune di Milano?

Il punto della situazione allo scorso novembre col sindaco Pruiti

Già lo scorso novembre, in occasione dell’apertura delle prime fermate, ne avevamo parlato con chi più di tutti sul territorio si è speso in tal senso: il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti. Ecco cosa ci rispondeva in merito qualche mese fa.

Appelli, tavoli di lavoro, mozioni, Lei ha anche organizzato una manifestazione - tra l’altro ricevendo un appoggio, per nulla scontato - bipartisan. E’ in corso anche una raccolta firme. Perché nessuno vuole ascoltare?
Dal 2014, ancor prima dell'avvio del cantiere e della definizione del progetto definitivo di M4, ci siamo battuti perché venisse presa in considerazione la possibilità di realizzare una fermata in corrispondenza del deposito o nelle sue immediate vicinanze o sul territorio di Buccinasco. Il prolungamento della M4 è nei documenti già deliberati (piani della mobilità) della Città di Milano, Regione Lombardia e Città metropolitana (ex Provincia di Milano).

Per questo è stato redatto uno studio di fattibilità, pagato dai Comuni di Milano, Buccinasco, Corsico e Trezzano oltre che dalla Regione, con sei ipotesi progettuali, tutte positive. Tutte le proposte certificano che il prolungamento è fattibile e auspicabile. Quindi la domanda andrebbe posta a chi prima ha voluto questo progetto e oggi non rimane in silenzio.

I binari, grazie all’ubicazione del deposito dei treni, arrivano già a Buccinasco, particolare non da poco. Una piccola variazione del progetto, realizzando una banchina e un parcheggio adeguato, potrebbe permettere un grosso cambiamento per gli abitanti di Buccinasco e Corsico. Di che spesa si parla per una modifica del genere?
La spesa è irrisoria rispetto al costo complessivo dell'intera linea. Si stima che sia di circa 10 milioni di euro.

Ogni giorno vengono spese cifre ben più alte per progetti decisamente meno importanti. Perché non c’è la volontà di optare per questa modifica?
L'interlocutore principale è e resta il Comune di Milano: la Giunta Sala dovrebbe attivarsi e farsi carico della regia per la realizzazione del prossimo step, ossia il progetto esecutivo del prolungamento. Noi come Buccinasco siamo ovviamente in prima linea e sempre pronti.

Pochi giorni più tardi, lo stesso Pruiti aveva avuto un incontro con l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano Arianna Censi, promosso dalla consigliera regionale Elisabetta Strada.

“Apprezzo molto la rinnovata disponibilità della Giunta Sala a riprendere un dialogo da troppo tempo interrotto – così dichiarava il primo cittadino di Buccinasco – nonostante le ripetute sollecitazioni del Comune di Buccinasco. Abbiamo incontrato l’assessora Censi che ci ha ribadito le difficoltà economiche anche solo per realizzare un’unica fermata sul territorio di Buccinasco che potrebbe costare circa 150 milioni di euro (??!!, ndr). L’incontro si è concluso con la reciproca disponibilità a proseguire gli studi di fattibilità per la fermata e a valutare anche ulteriori soluzioni per il potenziamento del trasporto di superficie”.

Il “centromilanocentrismo” di Milano

Dopo di questo, abbiamo verificato con il diretto interessato, il nulla, il vuoto cosmico: “Nessun commento”. Questo il lapidario commento del Primo cittadino di Buccinasco. La mia sensazione, ma spero di sbagliarmi e ne sarei molto felice, è che l’approccio attuale da parte del Comune di Milano abbia addirittura superato il “milanocentrismo”, trasformandosi in “centromilanocentrismo”. Non solo quindi uno scarso interesse ai comuni della cerchia meneghina, ma addirittura una sorta di “impotenza operativa” sulle periferie della metropoli. Basta chiederlo a chiunque prenda un mezzo pubblico diretto verso i confini della città: niente aria condizionata, corse “ballerine”, mezzi desueti in certe occasioni.

Così non va. Proprio no. E lo stiamo vedendo proprio in questi giorni oltralpe cosa possa scatenare la scelta (magari anche inconsapevole) di lasciare indietro chi va più lento, chi è tra gli ultimi...
Andrea Demarchi

Seguici sui nostri canali