La gestione del Parco Agricolo Sud Milano passa a Regione Lombardia
“Giù le mani dal Parco Agricolo Sud Milano”. Lo scrive Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone e consigliere di Città metropolitana che aggiunge: "“La riforma prospettata toglie al Parco qualsiasi autonomia".
Il sindaco di Cesano Boscone e consigliere di Città metropolitana Simone Negri lancia l'allarme: "Si tratta di un vero e proprio blitz: nessuna condivisione con Città Metropolitana di Milano, con i 60 comuni aderenti, con gli agricoltori, con le associazioni ambientaliste.
L'allarme lanciato dal sindaco di Cesano
CESANO BOSCONE - “Giù le mani dal Parco Agricolo Sud Milano”. Lo scrive Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone e consigliere di Città metropolitana. “Tira una brutta aria. Apprendiamo dell'iniziativa dei capigruppo regionali di destra che Regione, attraverso una proposta di progetto di legge, intende sottrarre a Città Metropolitana la gestione del Parco Agricolo Sud Milano (PASM).
Negri: "Un vero e proprio blitz dei partiti di centrodestra"
Si tratta di un vero e proprio blitz: nessuna condivisione con Città Metropolitana di Milano, con i 60 comuni aderenti, con gli agricoltori, con le associazioni ambientaliste. Il Parco Agricolo, con i suoi 47mila ettari, la sua bellezza paesaggistica, la sua storia la sua vocazione agricola è un unicum per il territorio milanese con cui si pone in un delicato equilibrio, tanto da essere posto sotto tutela. Ha svolto una funzione strategica e ha impedito uno sviluppo dissennato, proteggendo territori, paesaggi e culture tipiche”, spiega Negri.
"Un vero esproprio ai danni dei comuni aderenti"
E aggiunge: “La riforma prospettata toglie al Parco qualsiasi autonomia, facendolo diventare completamente subordinato alla Regione. Siamo di fronte a un esproprio ai danni dei comuni aderenti il cui peso diventa irrilevante. Altro che federalismo, sussidiarietà e rispetto dei territori. Perché ora? Perché così? Perché a un anno dalle elezioni Nell'area più urbanizzata d'Italia, il Parco Agricolo Sud Milano, oltre a valorizzare le produzioni agricole di qualità, è stato e deve continuare a essere un argine rispetto al consumo di suolo e un freno rassicurante rispetto a quelle grandi infrastrutture che devastano territorio e paesaggio.
"Una logica di accentramento che non è accettabile"
Una sua eventuale riforma deve puntare a garantirne la tutela, coinvolgere tutti gli attori territoriali per preservare questo bene comune, rafforzandone il legame simbiotico con il territorio ed il senso di identità, mettendo al centro la vocazione agricola per la sua valenza economica e ambientale. Con il passaggio a Regione tutte le aree protette sarebbero enti di gestione di emanazione regionale. Tutte dipendenti da un'unica direzione, tutti in una logica di accentramento. Non è accettabile. Il Parco Sud è patrimonio di chi lo vive e di tutta la Città Metropolitana”.
La nota dei partiti di centrodestra sul passaggio
“Città Metropolitana non ha saputo tutelare il settore agricolo. Da Regione arriveranno importanti risorse per valorizzare il parco”, affermano, in una nota congiunta, il capogruppo di Fi in Consiglio regionale Gianluca Comazzi e il capogruppo Fi in Città Metropolitana Vera Cocucci.
“Con l'imminente approvazione di un apposito progetto di legge in Consiglio regionale, tra pochi mesi la gestione del Parco Agricolo Sud passerà in capo a Regione Lombardia. Un'ottima notizia per il futuro dell'area, che in questi anni è stata penalizzata da una pessima gestione da parte di Città Metropolitana. Con la nuova governance il direttore del Parco sarà scelto da Regione, che stanzierà anche importanti risorse”.
“Stiamo parlando - prosegue la nota - di un parco unico a livello europeo: un'area di 47mila ettari con 900 aziende agricole, più di 500 cascine e dove i proprietari dei terreni non sono i comuni ma gli stessi agricoltori. Un settore, quello agricolo, sempre più importante per la nostra economia ma che in questi anni Città Metropolitana non è stata in grado di tutelare. Il Parco Agricolo - concludono gli azzurri - è un gioiello del territorio, dentro il quale gravitano 61 comuni dell'area metropolitana di Milano. Con la gestione di Regione scriveremo una nuova pagina per il futuro del Parco”.