Incrociamo le dita: rischio blackout a Milano per tutta l'estate, ecco perché
C'è una ragione strutturale a monte dei frequenti blackout che hanno colpito la city...
In un certo senso non ci resta davvero che sperare... Sperare che l'estate appena iniziata non sia davvero calda come i giorni che stiamo vivendo ora. Perché altrimenti potremmo dover fare i conti con una stagione a corrente intermittente, caratterizzata da continui blackout. E il motivo è semplice come spiegano i colleghi di Prima Milano...
Incrociamo le dita: rischio blackout a Milano per tutta l'estate, ecco perché
Il timore di trascorrere un'estate a singhiozzo, intermittente, con frequenti blackout, c'è. E' una paura reale, concreta, assolutamente giustificata. E i motivi sono ben noti: il consumo di energia elettrica, complice questa anomala ondata di calore, è cresciuto a dismisura. E i dati parlano chiaro: nella sola giornata di venerdì (il 17...) Milano ha assorbito la bellezza di 25 gigawattora, il 10 per cento in più rispetto al giorno prima, il 25 per cento in più rispetto a una settimana prima e il 35 in più sul mese scorso.
Il Duomo senza corrente: ascensore per le terrazze fermo 45 minuti
Ed ecco spiegati i ripetuti blackout in tutta la city, da viale Certosa a Brera, Affori e Bovisa. Il tutto non senza una discreta dose di disagi. Partendo dal Duomo, per esempio, in cui è stato sospeso giovedì il servizio di salita sulle terrazze per un blocco di 45 minuti dell'ascensore. Il problema, ad ogni modo, sarebbe rappresentato dai cavi elettrici: una richiesta di energia così imponente li surriscalda e non reggono più. Si chiama effetto Joule: in pratica aumentando la corrente del 10 per cento il calore aumenta del 20. A Milano, come in altre città italiane, i cavi sono interrati e sopportano fino a 100, 105 gradi.
La soluzione? Puntare sul fotovoltaico...
Per evitare i problemi attuali, i disservizi e i blocchi, bisognerebbe rifare ex novo la rete cittadina. Un altro dato è interessante sul consumo di energia. Per scaldare le case i consumi sono calati, su scala continentale, dell'11 per cento in quasi mezzo secolo. Ma la tendenza è opposta per quanto riguarda il "raffreddamento" delle stesse: l'utilizzo dei condizionatori è cresciuto del 300 per cento e in Italia il valore è triplo rispetto al resto d'Europa. E come se ne esce? Secondo alcuni esperti la migliore soluzione sarebbe quella di puntare sul fotovoltaico dotando gli impianti di batterie per l'accumulo. Incentivare le comunità energetiche, in altre parole, producendo energia dove la si consuma...