In scena l'Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi

Previste tre anteprime a Milano, al Campo Teatrale, per il 29 e 30 novembre 2019 alle ore 21 e il 1° dicembre alle ore 18.30.

In scena l'Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi
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In scena l'Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi.

In scena l'Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi

MILANO – Per il decennale della sua fondazione, la compagnia teatrale Eco di fondo debutta con un progetto tutto nuovo che coinvolge attivamente gli spettatori: La notte di Antigone, ovvero una rilettura di Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi.

Il mito di Antigone vive ancora oggi

“Le Antigoni di ogni tempo e di ogni luogo sono donne che si sono battute per aprire la strada ad altre Antigoni”, fra senso di giustizia e senso dell’etica. Per dieci anni il caso Cucchi ha coinvolto e sconvolto l’opinione pubblica, suscitando dibattiti di portata più ampia. Per l’anteprima di questo nuovo spettacolo, Eco di fondo vuole ricreare una simile dinamica partecipativa fra gli spettatori: dopo ogni replica, infatti, si aprirà un dibattito con il pubblico, in cui sarà possibile esprimere le proprie opinioni e indicazioni sul lavoro presentato. L’obiettivo è raggiungere una forma di spettacolo perfezionata, grazie a un contributo drammaturgico collettivo.

Lo spettacolo

Lo spettacolo è inserito nel progetto celebrativo del decennale della compagnia, “Ecompleanno!” e arricchito da eventi quali l’esposizione di alcuni ritratti scattati da Isabella Balena per la mostra “Effetti collaterali” e l’intervento di due esperte di diritto, dopo la replica del 1° dicembre: le dottoresse Valeria Verdolini (sociologa del diritto presso UniMi e attivista, presidente di Antigone Lombardia) e Valentina Calderone (presidente di "A buon Diritto"). La notte di Antigone, sostenuta dal progetto NEXT/laboratorio delle idee – di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, prosegue la linea poetica tracciata con i precedenti spettacoli (Orfeo ed Euridice, O.Z., Storia di un’emigrazione, La Sirenetta, Dedalo e Icaro): la rilettura di famosi miti e fiabe alla luce di temi rilevanti per la società contemporanea.

La trama

Ed ecco il racconto: "Antigone" è la riflessione più lucida e profonda che sia mai stata scritta sul conflitto tra la legge privata dell'anima e la legge inamovibile dello stato. Si racconta che alle porte di Tebe si siano scontrati e abbiano perso la vita, uccidendosi l’un l’altro, Eteocle – il buono, il giusto - e Polinice – il reietto, l’ultimo -, questo è quello che raccontano ad Antigone. Ed è per questo che Polinice sarà condannato a rimanere insepolto, alla mercé degli sciacalli, delle bestie feroci. Ma quando la sorella si reca sul luogo della tragedia trova un solo corpo esanime, martoriato. Guardandolo, in quel momento, capisce che lei stessa diventerà Antigone. Osserva quel corpo e sa che Eteocle e Polinice sono le due facce della stessa medaglia, dello stesso fratello, amato e criticato, redarguito, allontanato e poi rincorso di nuovo. Antigone attacca Creonte alla luce del sole, mette in dubbio la sua parola e per questo è condannata ad una tomba. Creonte alza intorno a lei muri di silenzio, un abisso che la isola per limitarne l’azione.

E se se la nostra Antigone riuscisse ad alzare la testa?

Ora: tutti sappiamo che Antigone non uscirà mai da quella tomba, ma se la nostra Antigone riuscisse un'ultima volta ad alzare la testa? Se fosse in grado di sollevarsi dal suolo e puntare il dito verso Creonte, un Creonte senza volto, quasi inafferrabile, al quale non può che continuare ostinatamente a chiedere giustizia? Cosa significa svegliarsi e ritrovarsi Antigone? Le Antigoni di ogni tempo e di ogni luogo sono donne che si sono battute per aprire la strada ad altre Antigoni. Donne che hanno cercato la verità sfidando il sistema, forse per un senso innato di giustizia, forse per amore di un fratello tanto inafferrabile nella vita, quanto presente nella sua assenza. Forse perché Antigone non si nasce, ma ci si scopre lottando. Un’Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi.

Dietro le quinte dello spettacolo

Lo spettacolo ha la regia di Giacomo Ferraù, la drammaturgia di  Giacomo Ferraù, Giulia Viana, la partecipazione di Edoardo Barbone, Enzo Curcurù, Giacomo Ferraù, Ilaria Longo, Giulia Viana. Regista collaboratore Libero Stelluti, consulenza drammaturgica Carlo Guasconi, movimenti scenici Riccardo Olivier / Fattoria Vittadini, assistenti alla regia Giacomo Nappini, Alessandro Savarese, Daniele Vagnozzi, paesaggi sonori Gianluca Agostini, disegno luci Giuliano Almerighi, organizzazione e distribuzione Elisa Binda e produzione Eco di fondo. Con il sostegno di MiBAC e di “Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” – Edizione 2019/2020. Lo spettacolo è inserito nel progetto "ECOMPLEANNO! - 10 anni di teatro etico" - con il sostegno del Comune di Milano. I ringraziamenti degli organizzatori vanno a Teatro Club di Udine, Campo Teatrale e Teatro Elfo Puccini di Milano per l’ospitalità.

L’anteprima è il 29 e 30 novembre 2019 alle ore 21  e il  1° dicembre 2019  alle ore 18.30, al Campo Teatrale, via Cambiasi 10 Milano (biglietteria@campoteatrale.it ). Biglietti euro 10/14/20.

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