Il sindaco vieta le riunioni, FdI: "Limitazione di una libertà costituzionale"
Raimondo, vice coordinatore regionale FdI: "Come può un sindaco limitare una libertà dell’individuo tutelata dall’art. 17 della nostra Costituzione?"

Il sindaco vieta le riunioni, FdI: "Limitazione di una libertà costituzionale".
Il sindaco vieta le riunioni, FdI: "Limitazione di una libertà costituzionale"
CESANO BOSCONE – “Quando ho letto l’ordinanza non ci volevo credere”, commenta Fabio Raimondo, vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e all’opposizione a Cesano.
Vietate le riunioni private in presenza
“Con un provvedimento del 10 novembre, il sindaco di Cesano ha ordinato, tra le altre cose, che sono vietate le riunioni private in presenza. Il Dpcm del 3 novembre 2020 - quello attualmente in vigore - non vieta le riunioni in presenza, ma si limita a specificare che è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza. Come può un sindaco limitare una libertà dell’individuo tutelata dall’art. 17 della nostra Costituzione? Vietare l’esercizio di un diritto costituzionale non è – fortunatamente – tra le prerogative di un sindaco. Nemmeno il Presidente del Consiglio dei Ministri può farlo, e infatti Giuseppe Conte non si è spinto oltre la raccomandazione.
La denuncia di Fabio Raimondo
Soltanto le autorità nazionali e provinciali di pubblica sicurezza possono imporre delle limitazioni al diritto di riunione e soltanto nei casi e con le modalità previste dalla legge. A Cesano Boscone, invece, sembra che il diritto di riunione si possa comprimere con un’ordinanza sindacale”. Raimondo prosegue: “Il Dpcm in vigore - che anche a Cesano Boscone vieta ogni spostamento a eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute - non consente in alcun modo riunioni tra amici o tra parenti. Quali altre riunioni private - consentite invece dal Dpcm - avrebbe dunque vietato il sindaco?
A cosa ci si riferisce per “riunione in luogo privato”?
Per “riunione in luogo privato” – a queste si riferisce il sindaco nella sua ordinanza - si intende quella che si svolge in uno spazio fisico delimitato, fra persone determinate che vi accedano in forza della loro ammissione da parte di chi legalmente dispone di quel luogo. Una riunione privata è quella che ad esempio si svolge in un ufficio o in uno studio professionale”. Ed ecco il punto: “Il sindaco sa che gli avvocati, i commercialisti, gli architetti e gli altri professionisti che hanno studio in Cesano, nonostante la sua ordinanza, potranno continuare a svolgere riunioni private in presenza con i loro clienti, anche provenienti da fuori comune? Ovviamente, come già stiamo facendo, ottemperando a tutte le prescrizioni sanitarie e mantenendo i dovuti distanziamenti all’interno dei nostri locali”.
"Si corre il rischio di confondere ancora di più i nostri concittadini”
Raimondo, tuttavia, condivide pienamente “gli appelli del sindaco a restare in casa. Ma se alle disposizioni normative in vigore, che certamente non brillano per chiarezza e semplicità, si aggiunge confusione intervenendo su materie che non competono al comune, si corre il rischio di confondere ancora di più i nostri concittadini”.
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