la posa delle targhe dei nuovi Giusti

Cesano ricorda Andrea Loriga, medico antifascista e “Giusto”

Loriga era membro attivo del CLN (Comitato di liberazione nazionale). Salvò la famiglia dell'avvocato ebreo Weiller facendola espatriare in Svizzera

Cesano ricorda Andrea Loriga, medico antifascista e “Giusto”
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Si è svolta ieri al Giardino di Milano del Monte Stella la cerimonia di posa delle targhe dei nuovi Giusti: una pergamena è stata consegnata al “Circolo sardi Domo Nostra” di Cesano Boscone in memoria del medico Andrea Loriga che nel 1944 mise in salvo una famiglia ebrea facendola espatriare in Svizzera.

Il ricordo di Andrea Loriga, medico antifascista e “Giusto”

CESANO BOSCONE -  Il sindaco Marco Pozza e l’assessore alla valorizzazione dell’associazionismo Fulvio Paladini nella mattina di ieri, mercoledì 12 marzo, hanno partecipato, assieme a Beatrice Spano e Marinella Pancera, rispettivamente presidente e segretaria del “Circolo sardi Domo Nostra” di Cesano Boscone, alla cerimonia di posa delle targhe dei nuovi Giusti, organizzata da Gariwo al Giardino di Milano, al Monte Stella.

La cerimonia si è tenuta al Giardino di Milano al Monte Stella

Nel corso della cerimonia – che ha onorato sei atleti e personalità sportive che “hanno scelto il bene” – sono state anche consegnate le pergamene in onore dei Giusti segnalati dalla società civile: il sardo Andrea Loriga, medico di Binasco che nel 1944 mise in salvo la famiglia ebrea dei Weiller facendola espatriare in Svizzera, e Josip Tvrtko Reihl Kir, capo della polizia di Osijek che durante il conflitto nei Balcani protesse la vita, la sicurezza e i beni di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro nazionalità e religione.

Il riconoscimento ritirato da presidente e segretaria del “Circolo sardi Domo Nostra”

A ritirare la pergamena è stata la segretaria del Circolo cesanese, Marinella Pancera.
Nato a Sassari, Andrea Loriga – Giusto onorato nei Giardini di Binasco e di Grumello Cremonese – era membro attivo del CLN (Comitato di liberazione nazionale). Fu torturato più volte dai fascisti e morì nel 1945, sfinito dalle percosse.

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