la Coach che li conosce bene

Il prezioso lavoro sui giovani di Cathy Salmon: il mondo dei giovanissimi nell’intervista a una coach

Accompagna gli adolescenti, e i loro genitori, nel delicato passaggio verso l’età adulta portandoli a fare più chiarezza e a trovare la loro strada

Il prezioso lavoro sui giovani di Cathy Salmon: il mondo dei giovanissimi nell’intervista a una coach
Pubblicato:

Il mondo dei giovanissimi spiegato nell’intervista a Cathy Salmon: una coach che si è specializzata sullo studio degli adolescenti e con una grande esperienza che parte dai bambini fino agli adolescenti e li accompagna, insieme ai loro genitori, nel delicato passaggio verso l’età adulta.

Il prezioso lavoro sui giovani di Cathy Salmon

LOCATE DI TRIULZI - Adolescenza. L’etimologia della parola ci porta a comprendere che si sta parlando di qualcuno che si sta nutrendo per crescere, per svilupparsi, per migliorare.

L’adolescente è colui che si sta preparando a diventare adulto, dal participio passato della stessa radice, e che significa colui che si è nutrito. Quindi, nel rapporto “grandi” e “piccoli”, abbiamo una relazione tra chi deve nutrirsi e chi si è già nutrito e cosa possono fare coloro che si son già nutriti? Possono condividere, aiutare, spronare, supportare, guidare.

È in questo campo che si muove Cathy Salmon che con il suo lavoro e la sua storia vuole provare a stimolare i giovani e i loro genitori. Cathy è una mamma, una Coach e un’appassionata di mente e corpo. Cerca la sfida per mettere alla prova le sue abilità e per continuare a imparare e a migliorarsi. È anche per questo che si è lanciata nella corsa e quest’anno è appena rientrata dalla Maratona di New York.

Il mondo dei giovanissimi nell’intervista alla coach Cathy

Partiamo da quest’ultimo evento: com’è andata la Maratona?

Fabio, la maratona è stata un viaggio enorme, che si sa è partito dal primo allenamento che risale a un anno fa. Appena sono entrata nel percorso ero entusiasta, certa di farcela, perché mi ero allenata, avevo con me gli integratori e tutto il necessario. Anche se il vento gelido non era previsto. Faceva freddissimo e dal quarto chilometro fino alla fine ho avuto un bel po di interferenze tra nausea, brividi e tanta voglia di un té caldo! Effettivamente nelle foto mi vedrai sempre sorridente, internamente stavo male, ma ho saputo gestire il mio dialogo interno, perché dove va l’attenzione va l’energia. Sono la mia migliore amica, la corsa connette mente, corpo e spirito e si diventa inarrestabili.

Perché la Maratona di New York?

Perché è la più sfidante tra le sei Majors Marathon, non è solo la maratona in sé che trasforma è il viaggio che si fa nei mesi di allenamento, perché nella corsa alleniamo non solo il corpo ma le molteplici risorse interiori come la volontà, la costanza, la determinazione, il focus, la attitudine positiva, la responsabilità, la gratitudine, la capacità di essere presente ad ogni passo nel qui e ora, il dialogo interno e l'ascolto che porta a nuove consapevolezze fisiche, mentali e spirituali, da chi siamo a cosa vogliamo realizzare e tanto altro inoltre va curata la nutrizione, l'idratazione, la respirazione e il riposo responsabilmente. In tutto questo viaggio la parte mentale è cruciale.

Qual è la tua formazione? Che lavoro fai? Si collega in qualche modo a questa nuova "vita"?

Sono una Coach specializzata in adolescenti. Ho fatto formazione ed esperienza partendo dai bambini fino ai giovani adolescenti, mi sono certificata al MICAP - Master Internazionale di Coaching ad Alte Prestazioni, dove mi sono specializzata in Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), Leadership, Negoziazione e Marketing e Team building.

Durante il percorso, ho superato prove impegnative, come una settimana in un campo di sopravvivenza in cui avevo solo i vestiti che indossavo e quattro barattoli da 120 grammi di tonno e ceci come unico nutrimento. Ho messo alla prova la mia resistenza fisica e mentale, allenandomi per due anni per la Maratona di Berlino nel 2022. E da poco ho affrontato l’ultima sfida che mi porterà alla certificazione come Senior Real Result Coach, partecipando alla Maratona di New York.
Il MICAP è un percorso che punta a formare leader partendo dalla crescita personale, poiché per guidare efficacemente gli altri è fondamentale prima attraversare un profondo lavoro su sé stessi. Successivamente, ho scelto di specializzarmi nel coaching per adolescenti e giovani. Ho completato una formazione in coaching eco-integrativo e benessere emozionale e per adolescenti presso Eleva Coaching in Spagna - ICF, una scuola rinomata per l’attenzione ai bisogni dei giovani.

Se dovessi spiegare in poche righe il tuo lavoro?

Accompagno gli adolescenti, e i loro genitori, nel delicato passaggio verso l’età adulta, lavoro sia on-line che in presenza con gruppi di ragazzi. Spesso i nostri adolescenti sono confusi e preoccupati per il futuro, non conoscono ancora bene sé stessi, non hanno obiettivi chiari e si sentono incapaci e demotivati. La sfida più grande è che, per paura del giudizio, non osano chiedere aiuto, senza sapere che un Coach può guidarli a fare chiarezza e a trovare la loro strada. (Il coaching non tratta patologie né sostituisce il lavoro di uno psicologo o psichiatra).

Dalla crescita personale alle maratone, il passo non è così breve. Avevi già in qualche modo un legame con lo sport?

Ero consapevole che il movimento avrebbe contribuito al benessere fisico, ma con gli allenamenti per la maratona mi si è aperto un mondo.

Hai parlato di "disagio diffuso". Ti sei data una risposta? Come mai le nuove generazioni hanno questo malessere difficile da comprendere per gli adulti. E' solo una questione generazionale?

Sono convinta che questo disagio abbia radici più profonde. La Programmazione Neuro- Linguistica insegna che "mente e corpo fanno parte dello stesso sistema". A questa premessa aggiungo lo Spirito, che ci connette all’Amore e ci porta a riconoscere il nostro valore unico e indiscutibile, indipendentemente dal credo di ciascuno di noi. Questa connessione ci ricorda che siamo parte di un tutto più grande. È proprio riscoprendo questa immensità in noi che possiamo rispondere al disagio di oggi, ritrovando la nostra identità profonda e permettendoci di vivere autenticamente, con un rinnovato senso di appartenenza a un UNO perfetto e vivendo per un obiettivo più grande che ci ispiri e motivi ogni giorno.

Hai citato la scuola, quali strumenti può avere per aiutare questi ragazzi?

L'ascolto e l'assenza di giudizio in generale sono la chiave per migliorare le relazioni, in secondo luogo disimparando il termine errore, perché non ci sono fallimenti ma semplicemente ci sono risultati e, partendo dal risultato non desiderato, si ha la chiarezza di trovare la strategia adeguata per raggiungere il risultato desiderato. Questa società penalizza l'errore e come risultato c'è la demotivazione e la percezione di essere incapaci. Inoltre passerei un messaggio, quello di sentirsi in gara con se stessi anziché continuare a guardare agli altri: è più funzionale paragonarsi con noi stessi, perché se ogni giorno ci sforziamo per diventare migliori il mondo intorno a noi lo diventerà.

Non li guardiamo abbastanza?

Direi come mamma di una adolescente e oggi Coach professionista, che spesso li vediamo ma non li osserviamo, i nostri ragazzi sono cresciuti con genitori concentrati su risultati, aspettative e obiettivi, l'adolescenza tanto giudicata è l'età più di scoperta della loro identità e del mondo dai loro occhi, ci siamo dimenticati di ciò che i ragazzi stanno vivendo dentro. Gli adolescenti hanno un mondo interiore ricco e complesso, spesso nascosto da un’apparente disinvoltura. È fondamentale non solo vedere come si comportano, ma anche percepire ciò di cui hanno bisogno, dalle loro emozioni più nascoste ai sogni che stanno costruendo.

A volte l’adolescenza non finisce mai…

Daniel Siegel è noto per il suo lavoro sulla neurobiologia e lo sviluppo della mente, in particolare nei giovani. Secondo le ricerche, l'adolescenza può durare fino ai 24 anni, periodo in cui il cervello continua a svilupparsi, specialmente nelle aree associate al ragionamento, al controllo degli impulsi e alle emozioni. Questo processo è influenzato da fattori biologici, sociali e ambientali. Secondo gli studi recenti di neuroscienza, la neocorteccia continua a svilupparsi fino ai circa 25 anni. Questo sviluppo è particolarmente significativo nelle aree associate alle funzioni esecutive, come il ragionamento, la pianificazione e il controllo degli impulsi. La plasticità cerebrale è ancora molto alta in questo periodo, il che significa che le esperienze possono avere un impatto duraturo sul cervello.

Fabio Fagnani

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali