Il giornalista e scrittore Alessandro Milan a Buccinasco per parlare di pena di morte
Lo speciale appuntamento si terrà la sera di giovedì 30 novembre alla Cascina Robbiolo
L'Amministrazione di Buccinasco, in occasione della Giornata mondiale delle Città per la Vita, Città contro la pena di morte promossa dalla comunità di Sant’Egidio, organizza un appuntamento per discutere del tema con il giornalista di Radio24 Alessandro Milan che fin dal lontano 2000, da giovane cronista, seguì il caso di un condannato a morte in Virginia per violenza sessuale e omicidio portando la sua voce più volte in trasmissione.
Alessandro Milan a Buccinasco a parlare di pena di morte
BUCCINASCO - Il 30 novembre di ogni anno si tiene la Giornata mondiale delle Città per la Vita, Città contro la pena di morte, promossa dalla comunità di Sant’Egidio per non dimenticare che ancora oggi ci sono paesi del mondo che mantengono questa forma di punizione crudele disumana.
Una grande mobilitazione planetaria, a cui aderisce anche il Comune di Buccinasco, per indicare una forma più alta e civile di giustizia, capace di rinunciare definitivamente la pena di morte.
Giovedì 30 novembre alla Cascina Robbiolo
Oltre a illuminare il palazzo comunale, giovedì 30 novembre l’assessorato alla Cultura organizza un appuntamento speciale della rassegna “Corrispondenze letterarie” che per l’occasione si sposta dalla biblioteca alla Cascina Robbiolo di via Aldo Moro 7 alle ore 21: in collaborazione con l’ANPI di Buccinasco, si terrà l’incontro con il giornalista e scrittore Alessandro Milan, moderato da Amanda Colombo con Mariella Sala (Amici della Biblioteca) e Guido Morano (ANPI).
Conosciamo meglio Alessandro Milan
Alessandro Milan, nota voce di Radio24, nei primi tempi della sua carriera in radio, segue il caso di Derek Rocco Bernabei, condannato a morte per violenza sessuale e omicidio: in molti si mobilitano contro la sentenza, interviene il papa Giovanni Paolo II e Milan intervista più volte Bernabei collaborando a due straordinarie dirette dal braccio della morte.
Nel 2021 ha pubblicato il libro “Un giorno lo dirò al mondo” ripercorrendo il caso di Bernabei tra racconto autobiografico e inchiesta giornalistica: Milan per vent’anni ha cercato risposte agli interrogativi e ai dubbi sulla verità di Derek, ma nella convinzione che nessuna risposta possa giustificare la barbarie di una condanna a morte: la pena di morte è “sbagliata, sempre e comunque anche per chi si è macchiato di un crimine efferato”. Non è giustizia, è soltanto vendetta di Stato.
Il suo ultimo lavoro nato per caso da una pietra d’inciampo vicino casa
Quest’anno il giornalista ha pubblicato “I giorni della libertà. Storie di chi ha combattuto per l’Italia”, nato quasi per caso da una pietra d’inciampo notata vicino casa sua. Alla storia di Angelo Aglieri, impiegato del Corriere della Sera arrestato nel 1944, se ne intrecciano altre che fanno luce, per esempio, sull’eccidio di piazzale Loreto del 10 agosto 1944.
L'assessora Villa sull'evento di giovedì 30 novembre
“Come ogni anno – dichiara Martina Villa, assessora alla Cultura – il nostro Comune aderisce con convinzione alla campagna contro la pena di morte promossa della comunità di Sant’Egidio e siamo molto felici di proporre una riflessione sul questo tema insieme al giornalista Alessandro Milan che nell’estate del 2000, da giovane cronista portò più volte in trasmissione la voce del detenuto italo-americano dal braccio della morte in Virginia. La pena di morte è una punizione disumana, viola il diritto alla vita e dove ancora è in vigore è usata soprattutto contro poveri ed emarginati. Oggi più di tre quarti dei paesi al mondo ha abolito la pena di morte per legge o in pratica ma, come denuncia Amnesty International, il numero delle esecuzioni registrate nel 2022 è il più alto da cinque anni”.