ipotesi trasloco

Il Comune di Milano trova una nuova sede nel sud Milano al Leoncavallo ma il centrodestra non ci sta

La soluzione in campo dovrebbe essere quella di un capannone industriale dismesso tra Porto di Mare e Rogoredo

Il Comune di Milano trova una nuova sede nel sud Milano al Leoncavallo ma il centrodestra non ci sta
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A Milano si accende il dibattito sulla nuova sede individuata dal Comune dove trasferire lo storico centro sociale Leoncavallo.

Una nuova sede nel sud Milano per il Leoncavallo ma il centrodestra non ci sta

MILANO - La soluzione individuata dal Comune di Milano dovrebbe essere quella di un capannone industriale dismesso nell’estrema periferia sud della città, tra Porto di Mare e Rogoredo.

Per potervisi trasferire sarà però prima necessario effettuare un intervento di bonifica, probabilmente con una compartecipazione economica del Leoncavallo, a causa della presenza di amianto nella copertura dell’edificio.

Romano La Russa: "a Milano essere occupanti abusivi paga sempre"

Chi non ha mai gradito la presenza dello storico centro sociale milanese è la destra che ha sempre espresso parole a dir poco critiche chiedendone la chiusura. E continua a farlo anche adesso di fronte all'ipotesi dello  spostamento defintivo del centro in zona Rogoredo.

"La sinistra milanese ci riprova, vuole fare un bel regalo e uno spot pubblicitario agli abusivi. È da 15 anni che lo scrive pure su tutti i programmi elettorali sostenendo che regolarizzare il centro sociale Leoncavallo è una priorità", lo dice l'assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa .

"Nella Milano radical chic della Giunta Sala essere occupanti abusivi paga sempre – aggiunge La Russa -. Probabilmente l’effetto Salis ha contagiato la Giunta. Come FdI, insieme ai nostri consiglieri comunali, ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché questa ingiustizia non passi. Sarebbe uno schiaffo in pieno volto a tutti i cittadini perbene e onesti. Ormai è chiaro. Mentre la destra difende la proprietà privata e si attiva per dare un tetto a chi ne ha davvero bisogno e rispetta la legge, la sinistra al contrario tutela e privilegia gli occupanti abusivi. Mi auguro che lo sgombero – l’ennesimo – previsto venerdì venga portato finalmente a termine" conclude l’assessore.

Bestetti (FdI): "No a sanatorie mascherate"

"L'ipotesi di trasferire il Leoncavallo in un immobile comunale, sanando di fatto decenni di abusivismo e illegalità, è semplicemente irricevibile. E questo vale anche, e forse soprattutto, qualora venisse promossa una finta manifestazione di interesse, cucita su misura per il Leoncavallo, ottenendo una sanatoria mascherata, nascosta sotto una fasulla procedura ad evidenza pubblica",così in una nota Marco Bestetti, consigliere FdI in Regione Lombardia.

"Trovo molto grave - prosegue Bestetti - che il Comune si prodighi tanto per trovare una soluzione alternativa a dei professionisti seriali di illegalità, garantendo corsie preferenziali rispetto alle migliaia di benemerite associazioni milanesi in cerca di uno spazio. Confido che il Prefetto vigili con scrupolo e diligenza affinché non vi siano né sanatorie né bandi su misura. Il Leoncavallo è un conclamato esempio di illegalità, che non può e non potrà mai vedere le Istituzioni, a qualsiasi livello, impegnate per accompagnarlo verso un'alternativa diversa dallo sgombero e dalla chiusura definitiva".

No anche dalla Lega

Arriva anche il no della Lega che dichiara con decisione di essere contraria all'eventuale assegnazione dell'immobile pubblico al Leoncavallo. Si tratta "dell'ennesimo scempio targato Pd a favore di chi occupa e delinque per professione" dice l'eurodeputata Silvia Sardone.

 

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