Il Bilancio Partecipativo visto dagli alunni: "Investire in cibo e case per chi ha bisogno"

Una lezione per tutti, quella che emerge dalle parole dei bambini coinvolti nell'iniziativa.

Il Bilancio Partecipativo visto dagli alunni: "Investire in cibo e case per chi ha bisogno"
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Il Bilancio Partecipativo visto dagli alunni: "Investire in cibo e case per chi ha bisogno".

Il Bilancio Partecipativo visto dagli alunni: "Investire in cibo e case per chi ha bisogno"

CESANO BOSCONE – Il Bilancio Partecipativo lo ha vinto il progetto che vuole riqualificare l’anfiteatro del quartiere Giardino e la piazza Papa Giovanni XXII. Lo abbiamo scritto, riportando dati e commenti positivi del sindaco Simone Negri che si è detto entusiasta per “un’idea che coinvolge il Giardino e dove vince l’aggregazione”.

La soddisfazione del sindaco Negri

Ma il sindaco ha espresso soddisfazione anche per un altro dato: la grande partecipazione che ha visto oltre 1500 persone dire la propria su come investire 200mila euro rientrati nelle casse comunali grazie alla rinegoziazione di alcuni mutui. Una partecipazione che ha coinvolto anche i bambini delle elementari di Cesano a cui è stato consegnato un foglio per raccogliere i progetti dei piccoli per rendere migliore la città. E i piccoli, come sempre, hanno sorpreso per la loro semplicità ma grande sensibilità, da mettere all’angolo gli adulti.

Le richieste da parte dei bambini

“Vorrei che venisse costruito un hotel per i poveri”, dice un alunno della Matteotti, sette anni. Stessa età di chi vuole “posti per aiutare chi ha bisogno”. I bambini di Cesano hanno ben chiaro cosa significa vivere condizioni di disagio. Ce l’hanno perché la scuola, gli insegnanti, i genitori gli hanno fatto capire quali sono le cose importanti nella vita. O semplicemente perché lo vedono con i propri occhi, lo percepiscono dal compagno di banco che è in difficoltà, con i genitori a casa dal lavoro, dai giochi che non ha. “Un posto dove si possano trovare giocattoli gratis, non per me, ma per i bambini che non li hanno, così i genitori glieli possono prendere”, scrive tra le proposte un altro alunno.

Sogni e desideri

Hanno desideri semplici, di aiuto per il prossimo, per chi ha bisogno. Hanno anche sogni fantastici, perché rimangono bambini: “Luna park, ludoteca al Tessera, uno zoo, un parco divertimenti con gli unicorni dedicato alle femmine, dove regalano le bambole Lol. E perché sono buona – scrive una piccola alunna – anche per i maschi, dove regalano videogiochi”. I bambini vogliono più “festival e divertimenti per noi piccoli”, ma sono anche attenti all’ecologia, al rispetto per l’ambiente e a Cesano più pulita: “Distributori fuori dai supermercati dove riciclare la plastica e ti danno i buoni per fare acquisti dentro – scrive un bambino –, più cestini e più pulizia – ribadisce un altro”.  Hanno sogni grandi, come un bambino di quarta della Matteotti: “Più libertà, meno povertà, più felicità e diminuire le malattie”.

L'attenzione verso le ingiustizie

Desideri che sono lo specchio di quello che vivono e percepiscono nel quotidiano. E quello che vivono è soprattutto la diseguaglianza, l’ingiustizia di sentire che bambini come loro non hanno una casa (“Bisogna costruire più abitazioni per chi non sa dove vivere”; scrivono tra le proposte) o non possono permettersi di mangiare. E mentre alcuni, in Italia, tolgono il pasto dalla bocca dei piccoli studenti senza colpe, sono gli stessi bambini che avvertono la colossale ingiustizia di vedere un bambino, un compagno, che non mangia. E danno lezioni ai grandi. “Cibo per tutti, gratis – vogliono i piccoli –. E con i soldi del Bilancio Partecipativo bisognerebbe costruire per tutti i bambini che non possono permettersele, dei distributori di merendine gratis. Così tutti potranno mangiare”.

Francesca Grillo

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