inaugurata a trezzano

Il bene confiscato alla mafia diventa "Casa Pio La Torre": l'inaugurazione

Al politico Pio La Torre è stata dedicata la villetta confiscata a Trezzano al boss Michele Franco, destinata ora agli uomini soli.

Il bene confiscato alla mafia diventa "Casa Pio La Torre": l'inaugurazione
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E' stato inaugurato il bene confiscato al boss Michele Franco che ora è diventato la "Casa Pio La Torre", dedicata al politico che per primo scrisse una legge sulla gestione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Inaugurata "Casa Pio La Torre" a Trezzano

TREZZANO SUL NAVIGLIO – Volti emozionati, parole forti che hanno colpito i tanti che hanno voluto esserci. Numerosi i ragazzi, giovani che hanno imparato cosa significa sottrarre un bene alla mafia per poi riqualificarlo, renderlo di nuovo disponibile per la comunità.

La prima legge sui beni confiscati fu di Pio La Torre

Sono i principi di Pio La Torre, politico che ebbe l’intuizione di scrivere una legge sulla gestione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Un politico e un attivista contro la mafia: fu proprio Cosa nostra a voler punire il suo impegno civico assassinandolo nel 1982 a Palermo.

La villetta confiscata al boss Michele Franco

A lui è stata dedicata la villetta confiscata a Trezzano al boss Michele Franco, destinata ora agli uomini soli in condivisione, grazie alla gestione di Una casa anche per te (Ucapte) e al Decanato di Cesano Boscone.

Tanti giovani presenti alla cerimonia

All'inaugurazione erano presenti autorità, esponenti delle istituzioni ma soprattutto tanti cittadini, giovani, studenti. Come i ragazzi dei campi “Da che parte stare” di Ucapte e del liceo Maffeo Vegio di Lodi e del Sofonisba Anguissola di Cremona, a cui il Consiglio comunale ha voluto dare un riconoscimento. Il sindaco di Trezzano Fabio Bottero ha voluto elencare tutti i nomi dei ragazzi, consegnando loro una pergamena come encomio solenne.

Un ringraziamento per l’impegno che hanno messo in campo per sistemare la villetta di via Boccaccio e rimetterla a nuovo. Emozionanti anche le parole di Renato Natale, sindaco di Casal di Principe, che ha voluto definire i beni “non confiscati, ma liberati dalla mafia”. Tra le autorità presenti, anche il prefetto Renato Saccone che ha sottolineato l’importanza degli eventi condivisi, con tanta partecipazione, segnale di interesse su questi temi sempre attuali, sulla legalità e la lotta contro ogni mafia.

Il sindaco Bottero

“Una giornata di festa – ha commentato il sindaco Fabio Bottero –, condividiamo un momento di felicità e ne dobbiamo essere consapevoli. A volte le cose vanno veloci e non ci fermiamo a vivere i momenti di felicità, come questo. Doverosi e tanti i ringraziamenti, a tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile questa importante inaugurazione”.

Emozionante anche il commento di Sofia Summo, giovane sindaca del Consiglio comunale dei ragazzi che ha raccontato la storia di Pio La Torre e ricordato il suo impegno, le sue battaglie che “ci danno coraggio per non avere più paura, affinché il suo sacrificio non sia vano”.

L'emozione del figlio di Pio La Torre

“Un grande giorno, vi ringrazio tutti – ha espresso il figlio di Pio La Torre, Franco –. Questi momenti sono fondamentali, un’energia enorme quella che mi trasmettete. Un impegno, una voglia di cambiare. Mio padre amava ripetere che la lotta contro la mafia è una difesa della democrazia. Questo è lo spirito che ci accompagna sempre”.

Il bene trionfa sul male, ha evidenziato don Franco Colombini, responsabile Decanale Caritas: “Qui c’era il male e grazie all’impegno di tanti è diventato il bene, è una promessa che si può realizzare, tutto può trasformarsi in bene se davvero ci crediamo, come diceva anche don Massimo Mapelli. La società si può trasformare e creare il bene, anche dove c’era il male”.

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