MOTORWEEK 2021

Flaminio Bertoni e la storia della Citroen AMI 6

Il designer varesino ha firmato le più importanti automobili Citroën fino al 1964 e oggi il nome AMI rivive nella nuova compatta elettrica.

Flaminio Bertoni e la storia della Citroen AMI 6
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Flaminio Bertoni e la storia della Citroen AMI 6.

Flaminio Bertoni e la storia della Citroen AMI 6

Tutto comincia a metà degli anni ’50, quando serviva una vettura media da inserire in gamma tra la 2CV e la DS19. In Citroen mancavano risorse economiche ed il personale da dedicare allo sviluppo e all’industrializzazione del progetto. Nel 1957 Bercot, che a breve diventerà presidente, chiede di progettare una vettura “media” a quattro porte capace di portare quattro persone e tutti i loro bagagli con un comfort di “stampo Citroën”. Senza dotare l’auto di portellone, ma con una linea a tre volumi, tutto questo usando il pianale e la maggior parte degli organi meccanici della 2CV.

Flaminio Bertoni

A questo punto la discussione si spostò al Centro Studi dove lavorava Flaminio Bertoni, lo stilista varesotto entrato in Citroën nel 1932 e che aveva progettato la Traction Avant, la 2CV e la DS19. Bertoni si presentò da Bercot con un modello in gesso della nuova auto. C’era il cofano anteriore, profilato e aerodinamico, c’erano i fari anteriori integrati nel frontale, una linea che collegava il frontale al retro della vettura ed un grande bagagliaio di oltre 350cm³ di volume. Un grande tetto in resina, come quello della DS, partiva dall’ampio parabrezza anteriore e arrivava ben oltre la testa dei passeggeri, per poi “tornare” indietro fino alle loro spalle, lasciando abbondante spazio alle teste degli occupanti del sedile posteriore! Una linea a “Z” inedita che permetteva di alloggiare comodamente i quattro passeggeri ed il loro bagaglio sul pianale della 2CV. Perplessità rimasero sul frontale, dove, per far trovare posto al gruppo ottico, la curvatura centrale del cofano appariva ai critici come “frutto della seduta di un elefante sul cofano stesso”.

Il nome

Bercot era perplesso, ma alla fine la soluzione di Bertoni era funzionale, efficace e rispondeva alle richieste. Per il nome si pensò a un gioco di lettere e di pronuncia: si trattava di una “A” (sigla della 2CV) per il “Mi” inteso come “gamma media” con un 6 che letto alla francese veniva fuori “L’Amicizia”. Voilà! L’evoluzione dell’AMI6 portò una versione Break nel 1964 e ad un incremento delle prestazioni grazie a motori più compressi ed altri totalmente nuovi; quando nel 1969 l’AMI6 lasciò il testimone all’AMI8, la vettura mantenne quel mercato che ne aveva fatta per due anni consecutivi l’auto più venduta di Francia.

citroen

Ami 2021

Oggi AMI è il nome che interpreta il futuro elettrico del brand transalpino: si tratta di un quadriciclo leggero che può essere guidato con la patente moto a partire dai 14 anni. La Citroën Ami è lunga 240 cm, ha un motore elettrico con 8 CV che permettono di arrivare fino a 45 km/h di velocità massima con un’autonomia di 75 km. Si ricarica in 3 ore ed è disponibile in sei personalizzazioni.

Redazione Motori: press@deinaviganti.it

 

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