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Fedez attacca il Vaticano: "Ha 5 miliardi di debiti di tasse immobiliari e dice all'Italia che col Ddl Zan viola il Concordato"

Il rapper cresciuto tra Buccinasco e Rozzano si è espresso su Instagram e Twitter sulla nota consegnata al governo italiano dalla Santa Sede.

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Fedez attacca il Vaticano: "Ha 5 miliardi di debiti di tasse immobiliari e dice all'Italia che col Ddl Zan viola il Concordato".

Fedez attacca il Vaticano: "Ha 5 miliardi di debiti di tasse immobiliari e dice all'Italia che col Ddl Zan viola il Concordato"

MILANO - Anche Fedez si è scagliato apertamente, tramite i profili Twitter e Instagram, contro la nota firmata dal Segretario Vaticano per i rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher, nella quale è stato chiesto formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan in quanto - si legge -  "violerebbe l’accordo di revisione del Concordato".

IL VIDEOSERVIZIO:


Fedez contro il Vaticano

Fedez, come racconta Prima Milano si scaglia contro il Vaticano. Tramite i suoi profili Twitter e Instagram, il rapper originario di Rozzano è intervenuto con un post polemico contro la nota, a firma del Segretario Vaticano per i rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher, nella quale è stato chiesto formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan in quanto - si legge -  "violerebbe l’accordo di revisione del Concordato".

Il marito dell'imprenditrice digitale Chiara Ferragni, tramite Instagram Stories ha poi rincarato la dose:

"Amici avete letto l'ultima? Il Vaticano ha detto 'Italia se approvate il Ddl Zan state violando il Concordato tra Vaticano e Italia'. Prima cosa: ma chi ca**o ha concordato il Concordato? Ma poi amici del Vaticano non avevamo concordato che ci davate delle tasse arretrate sugli immobili? L'Unione Europea l'ha stimato su circa 5 miliardini. In realtà, non si sa perché avete perso il conto degli immobili, ne avete troppi. Magari dateci quei soldini, magari ci servono per far andare avanti il Paese. Poi venite a romperci le palline sulle leggi italiane. E comunque, piccolo spoiler amici del Vaticano, siamo uno Stato laico".

La sua provocazione poi si conclude con una riflessione finale:

"Un'altra cosa che non abbiamo concordato amici del Vaticano, voi potete romperci le palle sulle leggi italiane, però quando in Italia viene sgamato uno di quei pretini pedofilini, mi spiegate perché questi non vengono processati dalla giustizia italiana e invece lo processate voi in Vaticano? Io spero che il governo italiano si renda conto di avere tra le mani un'occasione incredibile. Non solo quella di far si che venga votato il Ddl Zan, ma anche quella di abolire un concordato anacronistico e di rivendicare la laicità dello Stato italiano. E' meglio del 3 x 2 al Lidl".

L'ATTACCO DI FEDEZ SU INSTAGRAM:

La nota del Vaticano

Nel documento presentato dal Vaticano al governo italiano, due sono stati i punti di maggiore interesse: innanzitutto il Vaticano ha sottolineato come secondo il testo in discussione al Senato, le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall'organizzazione della futura Giornata nazionale contro l'omofobia e, in secondo luogo, si esprimono timori per la "libertà di pensiero" dei cattolici, che rischierebbero conseguenze giudiziarie nell'esprimere le loro convinzioni.

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Vaticano mai intervenuto nell'approvazione di una legge italiana

La questione relativa alla nota del Vaticano recapitata al governo italiano assume maggior clamore mediatico se si considera il fatto che mai la Santa Sede era intervenuta nell’iter di approvazione di una legge italiana esercitando formalmente le facoltà che le derivano dai Patti Lateranensi. Un atto che va ben oltre la ‘moral suasion’ che spesso la Chiesa ha usato per leggi controverse. Tale avvenimento ha quindi infiammato notevolmente il dibattito pubblico e social, con gli hashtag #Vaticano e #DdlZan che su Twitter sono arrivati in cima ai trend topic. Anche la cantante Paola Turci si è sfogata sul tema cinguettando in questo modo:

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