Eccomi a casa...
L'avventura, la mia avventura, continua con tutti coloro che desiderano “godere dell'oggi e costruire il domani".
Sono le ore 4 di mercoledì 16 novembre e alle ore 11 lascerò l'ospedale di San Donato Milanese per continuare da casa la riabilitazione. Me ne torno a casa con 13 kg in meno (non dite: “Mmh, interessante...”) ma con tanta voglia di trattenere questi giorni struggenti, dolorosi ma anche pieni di luce, dove non un solo secondo, un solo respiro, un solo volto vissuto è trascorso senza lasciare traccia dell'Infinito.
Eccomi a casa...
Svegliarmi dopo circa una quindicina di giorni di terapia intensiva, sommerso della preghiera degli amici, da tanta benevolenza di molti con cui abbiamo vissuto un pezzo di cammino insieme nel tempo, è stato una commozione unica. Molte sono le persone che mi hanno suggerito di "rallentare " con le cose che faccio. Avete ragione! Ma le cose che faccio, che vivo... Sono parte di me, sono "io", dove, con tutto il mio limite, si gioca la mia umanità, che continuamente provoca la mia fede a diventare opera. È tutto questo che mi rende lieto.
Così l'avventura, la mia avventura, continua con tutti coloro che desiderano “godere dell'oggi e costruire il domani". Torno a casa da vivo, con un cuore fragile e un corpo rallentato nei movimenti, ma pieno di gratitudine a Dio per avermi fatto dono della mia favolosa grande famiglia, dei miei fratelli nella fede, degli amici e dei miei lettori, che con coraggio seguono le mie confidenze.
Grazie, che Dio vi benedica tutti.
Renato Caporale