la grande riqualificazione

Ecco come sarà il nuovo centro di Rozzano: presentato il progetto da oltre 4 milioni di euro

I lavori saranno avviati con l’inizio del 2024 e avranno una durata di circa due anni

Ecco come sarà il nuovo centro di Rozzano: presentato il progetto da oltre 4 milioni di euro
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E' stato ufficialmente presentato il progetto che cambierà radicalmente il volto del centro di Rozzano che avrà un costo complessivo di 4 milioni e 300 mila euro. I lavori saranno avviati con l’inizio del 2024 e durerannno circa due anni.

Ecco come sarà il nuovo centro di Rozzano

ROZZANO - Il futuro urbanistico del centro cittadino, “una priorità dell’amministrazione comunale e una sfida per la città e il territorio”, dicono dal Comune.

Il progetto cha cambierà il volto del centro cittadino

Il sindaco Gianni Ferretti ha presentato ieri alla cittadinanza il progetto che cambierà una volta per tutte il centro di Rozzano. L’area interessata dal progetto di rigenerazione urbana è quella compresa tra la chiesa di Sant’Angelo, piazza Foglia e viale Liguria. Questi spazi, ora separati fisicamente dalle esistenti strutture commerciali e dalla viabilità locale di via Mimose, saranno messi in connessione e inseriti in un contesto moderno, caratterizzato da aree verdi, sedute e camminamenti pedonali.

Via Mimose: 14 negozi, tutti in un unico edificio

I vecchi edifici dei negozi in via Mimose lasceranno spazio a nuovi esercizi commerciali. Il progetto presentato dagli studi di architettura 976arch e Ateliers(s) Alfonso Femia prevede la realizzazione di un edificio su un unico piano, a ridosso del supermercato PAM, che ospiterà 14 unità commerciali.

Il sindaco Ferretti sulla radicale riqualificazione

“Questo progetto è una promessa mantenuta e al tempo stesso un atto d’amore verso la nostra città - ha dichiarato il sindaco Gianni Ferretti -. Da oltre 30 anni si parla della necessità di riqualificare il centro cittadino, noi siamo andati oltre le parole. Vogliamo porre fine, una volta per tutte, al degrado in cui versa in particolare il contesto dei negozi di via Mimose e restituire alla città un nuovo centro da vivere in sicurezza, pulito e fruibile. Si tratta di un’importante occasione di rigenerazione sociale e urbana per tutta la comunità, resa possibile anche grazie al dialogo costante e continuo con Aler Milano che ha creato i presupposti per poter realizzare questo progetto - continua il sindaco -. Ringrazio inoltre gli architetti che sono riusciti a tradurre al meglio l'idea di fondo dell'amministrazione comunale".

Percorsi pedonali coperti uniranno tra loro gli spazi del centro

Un altro tratto distintivo del progetto sono i percorsi pedonali coperti che faranno da raccordo ideale di tutti gli spazi del centro cittadino. I percorsi, caratterizzati da una struttura in cemento a vista, si svilupperanno in maniera variabile, prima rettilinea e poi circolare, e daranno vita a una corte interna, nuovo luogo di incontro e spazio ideale anche per piccoli eventi pubblici.

Ambiente: tre “rain garden” (giardini della pioggia) omaggeranno la storia agricola locale

Particolare attenzione sarà dedicata anche all’aspetto ambientale. Il progetto vanta 4300 mq di aree a verde che saranno valorizzate sia attraverso la conservazione di circa 50 alberi già esistenti e in buono stato, sia con la piantumazione di altre 50 essenze arboree tra cui alberi di frassino, farnia e ciliegio selvatico. Verranno realizzati inoltre tre “rain garden” (giardini della pioggia) a richiamare la storia culturale e agricola del territorio. Un sistema di pavimentazioni discontinue ridurrà le quantità d’acqua da utilizzare, mitigando l’isola di calore nei mesi estivi. Le pavimentazioni saranno in parte in calcestruzzo drenante in grado di filtrare l’acqua, in parte mattonelle in cemento per le aree pedonali pavimentate e infine, mattonelle in cemento alternate con strato vegetale nei passaggi pedonali in aree verdi.

I due studi di architettura che hanno presentato il progetto

Secondo Cesare Chichi e Stefano Maestri, fondatori dello studio di architettura 967arch: “L’esigenza reale non è solo quella di fare un “buon progetto”, ma di creare una condizione di accoglienza che favorisca situazioni di comfort sociale e corrispondenza emozionale. L’obiettivo è innescare, attraverso l’architettura, senso di appartenenza, rispetto, amore e orgoglio per i propri luoghi, che siano ancoranti e identificanti per ogni cittadino, liberati, finalmente, dalla provvisorietà che il degrado genera”.

Alfonso Femia, CEO e fondatore di Atelier(S) Alfonso Femia ha dichiarato: “Abbiamo voluto realizzare una figura compositiva senza gerarchie spaziali o fronti privilegiati, realizzando uno spazio poroso, permeabile, fluido, dove si incrocino i flussi dei residenti e di chi lo attraversa, per trasformare un luogo passivo in uno spazio cronotopico, fatto di ritmi, sequenze, pause. Interpretare i tempi e i sentimenti di una vita collettiva e individuale al contempo: è questo il nostro dovere e la nostra responsabilità progettuale, pensare e creare un dispositivo spaziale intergenerazionale, interetnico, eterogeneo permutando un’esigenza funzionale in un atto di generosità urbana“.

I lavori saranno avviati con l’inizio del 2024 e avranno una durata di circa due anni. L’importo complessivo dell’intervento è di 4 milioni e 300 mila euro.

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