Da Buccinasco alla vetta del mondo: Giorgio Petrosyan numero uno di kickboxing

Il 33enne ha vinto il torneo più importante della disciplina portandosi a casa il premio di un milione di dollari.

Da Buccinasco alla vetta del mondo: Giorgio Petrosyan numero uno di kickboxing
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Da Buccinasco alla vetta del mondo: Giorgio Petrosyan numero uno di kickboxing.

Da Buccinasco alla vetta del mondo: Giorgio Petrosyan numero uno di kickboxing

BUCCINASCO – Alla fine, ha vinto per una cosa sola: la determinazione. La forza che si porta dentro fin da ragazzino, 13 anni, quando guardava in tv i film di Bruce Lee e si allenava da solo in camera, l’ha messa tutta in quella gabbia, quando si è trovato di fronte un avversario quotatissimo, il francese Samy Sana, favorito per la vittoria.

Dall'Armenia a Buccinasco

Eppure Giorgio Petrosyan, 33 anni, non si è abbattuto, ha tirato fuori la grinta, la preparazione, la tecnica, l’incoraggiamento di migliaia di fan e gli insegnamenti dell’allenatore di Buccinasco Ermes Di Francesca, della FitSquare Boxing Team, che lo ha accompagnato in questo incredibile viaggio fino alla vittoria. Petrosyan, armeno di origine ma a Milano da una vita, con cittadinanza italiana conferita dal presidente della Repubblica per meriti sportivi, si è portato a casa la cintura più ambita.

Petrosyan, campione a Tokyo

È lui il numero uno al mondo di kickboxing: ha vinto il torneo più importante, One Championship. La finale si è svolta a Tokyo, dopo un cammino non facile. Petrosyan era stato sconfitto al primissimo match, ma era stato giudicato male dagli arbitri. La decisione era stata rivista e l’incontro si è dovuto disputare un’altra volta. L’atleta si è confermato, incontro dopo incontro, capace di grandi cose e l’obiettivo era sempre più vicino. Alla fine, un incontro mozzafiato, tre riprese completamente a favore dell’italiano, giudicate con verdetto unanime. Un match “perfetto”, come ha sottolineato Di Francesca, che ha incoraggiato il suo campione fino alla fine.

Il coronamento di tanti anni di fatica e sacrificio

Già primatista nel mondo cinque volte e con oltre cento vittorie in carriera, Petrosyan era stato dato per finito quattro anni fa. Poi, la rinascita, spinto da una grande voglia di farcela. Il suo sogno, ha raccontato, era di diventare il numero uno. Già da bambino, quando la vita non era facile, i sacrifici tanti, “mi sentivo già adulto da piccolo”, ricorda il campione, continuando a ringraziare suo padre per averlo incoraggiato a non smettere mai, perché prima o poi sarebbe arrivato dove voleva. Ed eccolo sulla vetta più alta, dopo la scalata. L’affetto dei fan lo ha tenuto al caldo, lo ha fatto sorridere, lo ha rincuorato e dato forza. Poi i complimenti, arrivati da ogni parte del mondo, tra cui quelli degli amici sportivi, come Bobo Vieri, che ha postato un video: “Complimenti Giorgio, sei il più forte di tutti”.

Ha intascato il montepremi da un milione di dollari

La cintura è sua, e non ha nessuna intenzione di cederla. Anche il primo premio è suo, da record: un milione di dollari, vinti grazie alla supremazia sul ring. Quando gli hanno chiesto cosa ne farà di questi soldi, ha risposto sicuro: “Non penso al milione. Penso solo che sono il numero uno al mondo”.

FG

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