le norme da seguire

Corsico scende in campo nella lotta alle zanzare: il piano del Comune contro la diffusione degli insetti più fastidiosi dell'anno

Per contrastare il fenomeno della presenza di zanzara tigre e il proliferare di zanzare in genere l’amministrazione comunale interviene con una serie di provvedimenti

Corsico scende in campo nella lotta alle zanzare: il piano del Comune contro la diffusione degli insetti più fastidiosi dell'anno
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Con il caldo arrivano puntualmente anche gli insetti più fastidiosi dell'anno: Corsico scende in campo nella lotta alle zanzare con l'Ordinanza firmata dal sindaco.

Corsico scende in campo nella lotta alle zanzare: il piano del Comune

CORSICO - Il 30 giugno 2024, il sindaco di Corsico Stefano Martino Ventura ha firmato l’Ordinanza n. 16 con le indicazioni dei provvedimenti da adottare per la prevenzione e il controllo degli eventuali focolai di malattie trasmesse da insetti vettori ed in particolare dalla zanzara tigre (Aedes Albopictus).

Per contrastare il fenomeno della presenza di zanzara tigre, quando si manifestino situazioni di infestazioni localizzate di particolare consistenza con associati rischi sanitari "il Comune provvederà ad effettuare direttamente trattamenti larvicidi e di rimozione dei focolai larvali in aree pubbliche e private" afferma una nota comunale.

Le norme da rispettare per tutti

Si invitano tutti i privati cittadini, amministratori condominiali, società che gestiscono le aree commerciali ad osservare alcune basilari norme igienico-sanitarie che hanno lo scopo di contenere l’infestazione da zanzare:

  • evitare l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea;
  • procedere, ove si tratti di contenitori non abbandonati bensì sotto controllo di chi ne ha la proprietà o l’uso effettivo, allo svuotamento dell’eventuale acqua in essi contenuta e alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli idrici a seguito di pioggia; diversamente, procedere alla loro chiusura mediante rete zanzariera, coperchio a tenuta o allo svuotamento giornaliero, con divieto di immissione dell’acqua nei tombini; non si applicano tali prescrizioni alle ovitrappole inserite nel sistema regionale di monitoraggio dell’infestazione;
  • trattare l’acqua presente nei tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, presenti negli spazi di proprietà privata, ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida. La periodicità dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le indicazioni riportate in etichetta; indipendente dalla periodicità, il trattamento è praticato dopo ogni pioggia. In alternativa, procedere alla chiusura degli stessi tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con rete zanzariera che deve essere opportunamente mantenuta in condizioni di integrità;
  • tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, sterpi e rifiuti di ogni genere, in modo da impedire lo scarico di immondizie e di altri rifiuti e sistemandoli inoltre in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza;
  • provvedere nei cortili e nei terreni scoperti dei centri abitati, e nelle aree ad essi confinanti incolte od improduttive, al taglio periodico dell’erba.

Le direttive specifiche per chi cura scarpate e cigli stradali, corsi d’acqua, aree incolte e aree dismesse

I soggetti pubblici e privati gestori, responsabili  di scarpate e cigli stradali, corsi d’acqua, aree incolte e aree dismesse devono mantenere le aree libere da sterpaglie, rifiuti o altri materiali che possano favorire il formarsi di raccolta d’acqua stagnante mentre i conduttori di orti sul territorio comunale dovranno eseguire l’annaffiatura diretta, tramite pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare completamente dopo l’uso; sistemare tutti i contenitori e altri materiali (es. teli di plastica) in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia e chiudere appropriatamente e stabilmente con coperchi gli eventuali serbatoi d’acqua.

Disposizioni per in gestori di depositi e attività industriali

I proprietari e responsabili di depositi e attività industriali, artigianali e commerciali, con particolare riferimento alle attività di rottamazione e in genere di stoccaggio di materiali di recupero dovranno adottare tutti i provvedimenti efficaci a evitare che i materiali permettano il formarsi di raccolte d’acqua, quali a esempio lo stoccaggio dei materiali al coperto, oppure la loro sistemazione all’aperto ma con copertura tramite telo impermeabile fissato e ben teso onde impedire raccolte d’acqua in pieghe e avvallamenti, oppure svuotamento delle raccolte idriche dopo ogni pioggia e assicurare, nei riguardi dei materiali stoccati all’aperto per i quali non siano applicabili i provvedimenti di cui sopra, trattamenti di disinfestazione dei potenziali focolai larvali da praticare entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica.

Norme per chi gestisce depositi di copertoni

Per chi detiene depositi, anche temporanei, di copertoni per attività di riparazione, rigenerazione e vendita, e ai detentori di copertoni in generale è tenuto a stoccare i copertoni, dopo averli svuotati di eventuali raccolte d’acqua al loro interno, al coperto o in containers dotati di coperchio o, se all’aperto, proteggerli con teli impermeabili in modo tale da evitare raccolte d’acqua sui teli stessi;
svuotare i copertoni da eventuali residui di acqua accidentalmente rimasta al loro interno, prima di consegnarli alle imprese di smaltimento, di rigenerazione e di commercializzazione.

Ai responsabili dei cantieri

Infine si raccomanda ai responsabili dei cantieri di evitare raccolte di acqua in bidoni e altri contenitori; qualora l’attività richieda la disponibilità di contenitori con acqua, questi debbono essere dotati di copertura ermetica, oppure debbono essere svuotati completamente con periodicità non superiore a 5 giorni; sistemare i materiali necessari all’attività e quelli di risulta in modo da evitare raccolte d’acqua e provvedere, in caso di sospensione dell’attività del cantiere, alla sistemazione di tutti i materiali presenti in modo da evitare raccolte di acque meteoriche.

Si rischiano multe e anche conseguenze penali

Il Comune avverte anche che l’inosservanza delle disposizioni contenute nel provvedimento adottato comporta l’applicazione delle sanzioni previste nei regolamenti comunali, tenendo conto che, in mancanza di una disciplina di riferimento, si dovrà ritenere applicabile l’art. 650 del codice penale (inosservanza di provvedimenti dell’Autorità), con conseguenze più gravose.

Verranno effettuati anche dei controlli a campione presso gli Amministratori per verificare l’ottemperanza a questa ordinanza.

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