Comunicazione Aumentativa Alternativa: in difesa del diritto di esprimersi

Uno strumento utile anche per chi subisce un ictus, è affetto da una malattia degenerativa o non comprende la lingua.

Comunicazione Aumentativa Alternativa: in difesa del diritto di esprimersi
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Comunicazione Aumentativa Alternativa: in difesa del diritto di esprimersi.

Comunicazione Aumentativa Alternativa: in difesa del diritto di esprimersi

BUCCINASCO – Comunicare significa andare oltre alla semplice parola. Si può fare con gli occhi, con le mani, con le immagini, con un sorriso. Con il cuore. Lo sa bene chi si trova a dover affrontare situazioni difficili, ma speciali. Chi ha bisogno di una comunicazione diversa per esprimersi, per capire, per assimilare concetti.

Di cosa si tratta

Si chiama Comunicazione Aumentativa Alternativa, “un approccio clinico nato per rispondere ai bisogni comunicativi di persone prive di linguaggio orale, a causa di gravi patologie neurologiche congenite o acquisite”. Perché si definisce “alternativa”? “Perché utilizza strategie e tecniche diverse dal linguaggio parlato. Non si limita a sostituire o a proporre nuove modalità comunicative ma, analizzando le competenze del soggetto, indica strategie per incrementare le stesse”, spiega chi si occupa della materia.

Cca non solo per persone disabili

La Caa non vuole sostituirsi al linguaggio verbale, ma dare uno strumento in più di comunicazione. Che significa, in pratica? “Grazie alla Caa ogni persona è messa nelle condizioni di fare scelte, esprimere i propri stati d’animo, sviluppando competenze e autonomie espressive importanti. Uno strumento utile non solo per le persone disabili, ma anche per chi subisce un ictus, è affetto da una malattia degenerativa o non comprende la lingua. Un ausilio importantissimo anche per i bambini che possono così imparare a leggere e comprendere simultaneamente.

A Buccinasco

Il presupposto è uno: “tutti hanno il diritto di poter comunicare e partecipare alla vita sociale”, dice Desirée, una mamma che ci tiene affinché si dia spazio e conoscenza a questo strumento preso poco in considerazione. A Buccinasco la Caa viene già utilizzata da diversi anni, favorendo l’inclusione scolastica. “Sono già presenti dei libri di lettura all'interno della biblioteca della scuola media”, scrivono da Comitato Genitori di Buccinasco, attenti all'affermazione e alla valorizzazione della Caa. Libri con simboli e disegni immediatamente intelligibili, chiari, che rimandano a concetti di azioni, sentimenti, movimenti. Libri che attraverso questo speciale linguaggio raccontano storie avvincenti, che coinvolgono e appassionano, creando un filo importante tra il lettore e quelle pagine particolari.

A Corsico: un supporto prezioso

Il grande valore della Comunicazione Aumentativa Alternativa è stato capito anche dai genitori del Comitato Copernico di Corsico: “Tre anni fa abbiamo raccolto la sfida, prima tra tutte, di creare consapevolezza sui disturbi dello spettro autistico. Tra le tante cose abbiamo conosciuto la Caa, un supporto prezioso per i nostri ragazzi e ragazze con bisogni comunicativi complessi, permettendo loro di comunicare e imparare con maggiore facilità. Quest’anno sono aumentati i bambini con autismo accolti nel nostro ICS Copernico e vogliamo offrire alla scuola qualche supporto che possa facilitare la loro inclusione reale a scuola. Questo tipo di supporti sono inoltre estremamente utili anche per gli stranieri che stanno imparando la nostra lingua.

Strumenti concreti a scuola

Grazie a una mamma del gruppo #sfidAutismo che ci ha aiutato a identificare le necessità primarie per una buona accoglienza a scuola, abbiamo preparato schede di supporto in Caa da appendere nei bagni, che facilitano la sequenza di gesti e operazioni da compiere, una scheda da appendere in mensa, sei favole in Caa per arricchire la biblioteca scolastica di libri inclusivi, dieci portalistini con tabelle generiche in Caa, utilizzabili in ogni contesto scolastico nella quotidianità. Non è tutto ciò che può avere bisogno una scuola ma è un piccolo regalo da parte nostra per iniziare a far conoscere la Caa e parlare di concreta accoglienza e inclusione, come step di un percorso che continueremo ancora insieme”.

Francesca Grillo

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