Ciro, il coniglio conteso tra la proprietaria e l'associazione animalista
Una storia incredibile, l'animale è stato portato via alla padrona "perché non ho voluto fornire su Messenger i miei dati: si potevano trovare altri modi", ma Mondo Carota si difende.
Ciro, il coniglio conteso tra la proprietaria e l'associazione animalista.
Ciro, il coniglio conteso tra la proprietaria e l'associazione animalista
BUCCINASCO – Due versioni della stessa storia. Da una parte c’è la padrona di Ciro, un coniglio nano adottato cinque anni fa dall’associazione Mondo Carota che si occupa di trovare famiglie agli animali. Dall’altra, c’è proprio il gruppo di animalisti che ha deciso di riprendersi il coniglio, perché considerato “mal tenuto” dalla proprietaria.
La versione della proprietaria
Ma la padrona si difende e racconta la sua versione: “Cinque anni fa ho visto Ciro in una delle iniziative dell’associazione e, sentendo la sua storia di abbandono, ho deciso di mettermi a disposizione per adottarlo. Sono iniziati subito i controlli pre affido: i volontari sono venuti a vedere la casa, mi hanno detto che avrei dovuto portarlo solo da un veterinario di Gaggiano e come curarlo. E così ho fatto tutto”. Sembra tutto a posto: Ciro entra in casa e inizia la sua vita. Passano cinque anni e i volontari si rifanno sentire: “Abbiamo notato che il nome della padrona non era registrato negli archivi. La volontaria che se ne occupava se n’è andata, quindi abbiamo contattato la padrona attraverso il mezzo più rapido, Facebook, scrivendole su Messenger”. Proprio questa modalità non è sembrata corretta alla padrona: “Mi hanno chiesto foto di Ciro, gliele ho scattate e mandate, però quando mi ha chiesto, con insistenza, l’indirizzo di residenza, non me la sono sentita di darlo su Facebook”.
Le lettere dell'avvocato
Tempo qualche giorno e arriva la lettera dell’avvocato di Mondo Carota che intima la proprietaria a versare 300 euro, come penale per non aver comunicato l’indirizzo, come riportato nel contratto di adozione, e la restituzione di Ciro. La padrona non ne vuole sapere di ridare il coniglio, ma arriva una seconda lettera, col pagamento di 600 euro e il rischio di una causa: “Ho dovuto restituire il coniglio per non finire in tribunale, tra spese che non mi posso purtroppo permettere in questo momento”, ammette. “Mi sembra però ingiusto togliere un animale dopo cinque anni di convivenza a una famiglia, senza neanche verificarne prima le condizioni. Ciro qui stava benissimo”. A sostenere la stessa cosa, decine di persone che hanno commentato sui social la vicenda, conoscendo la padrona e stimandola.
La versione di Mondo Carota
Ma Mondo Carota si difende: “La gabbia era rosicchiata, il coniglio era stressato, non stava bene, lo abbiamo fatto visitare e attendiamo gli esiti delle lastre. La padrona ha detto di aver smarrito il libretto delle vaccinazioni in un trasloco, ma non ci risultano visite veterinarie. Per noi è un fatto gravissimo, anche l’alimentazione sbagliata con cereali nei pellet”. La padrona si difende: “Sempre seguito le indicazioni, l’ho portato a far visitare più volte perché aveva una sorta di allergia, l’ho medicato, ho cambiato alimentazione apposta. Qui viveva libero di saltare, anche sul balcone. È stato ingiusto portarlo via così”.
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