L'INTERVISTA

Chi ha inventato il Wi-Fi? Una donna, attrice e scienziata. La sua storia nell’ultimo libro di Alessandra Sala

La scrittrice, che vive a Buccinasco, ha pubblicato il suo ultimo libro su Hedy Lamarr: "Mi piacerebbe che tutti sapessero, quando usano il wireless o il bluetooth, che la tecnologia è nata dal cervello di una straordinaria protagonista del ‘900"

Chi ha inventato il Wi-Fi? Una donna, attrice e scienziata. La sua storia nell’ultimo libro di Alessandra Sala

Alessandra Sala, scrittrice e giornalista che vive a Buccinasco, ha pubblicato uno dei suoi ultimi libri su Hedy Lamarr, attrice, spia, inventrice. Una storia di scienza e d’amore su una protagonista dell’inizio del secolo scorso poco conosciuta dal grande pubblico. «Mi piacerebbe che tutti sapessero, quando usano il wireless o il bluetooth, che la tecnologia è nata dal cervello di una donna. Una straordinaria protagonista del ‘900 che ha dimostrato la possibilità di far coesistere bellezza e scienza».

Chi ha inventato il Wi-Fi? Una donna, attrice e scienziata: la trama del libro

BUCCINASCO – Siamo a Vienna, nel 1937. Una quindicenne, Laura, abbandona il liceo per lavorare come cameriera personale di Hedwig (Hedy) Kieslerin, sposata con l’uomo più ricco d’Austria. Diventano amiche, ma Hedy, una sera droga la giovane, indossa la sua divisa e fugge dal marito geloso e oppressivo. Raggiunge Hollywood dove diventa una famosa attrice. Una carriera che non le impedisce di sviluppare una sua idea rivoluzionaria, che sarà alla base della tecnologia wireless.

La misteriosa storia di scienza e d’amore dell’attrice, spia e inventrice Hedy Lamarr è diventata un libro scritto da Alessandra Sala, giornalista e scrittrice, dal titolo “Nome in codice: Hedy“.

La presentazione a Milano e a Buccinasco

L’autrice, nata a Napoli, ha lavorato per anni alla Rizzoli come redattrice al “Corriere dei Piccoli” e caporedattore a “Snoopy”. Ha scritto e curato programmi radiofonici per la RAI e televisivi per Canale 5. Nei giorni scorsi ha presentato la sua ultima fatica letteraria, pubblicata nella collana Virginia di LibraccioEditore – casa editrice del Gruppo Libraccio (67 librerie tra il centro e il nord Italia) – sia a Milano, in via Vittorio Veneto, sia nella biblioteca di Buccinasco.

La nostra intervista alla scrittrice

L’abbiamo incontrata e le abbiamo rivolto alcune domande, per conoscere meglio i contenuti del suo ultimo libro.

Come mai hai scelto di scrivere di Hedy? Cosa ti ha incuriosito?

Perché sono in molti a non conoscere questa donna, un’attrice incredibilmente affascinante, ma anche un’inventrice geniale. Hedy è l’esempio lampante di come il pregiudizio e gli stereotipi di genere abbiano ostacolato il riconoscimento del talento femminile, specialmente in campi tradizionalmente dominati dagli uomini, come la scienza e la tecnologia. Nello stesso tempo, ho affiancato al personaggio di Hedy una ragazza di quindici anni per avvicinare i più giovani. Il libro è rivolto anche ai ragazzi, che non sanno come da un’idea geniale di Hedy Lamarr sia nato lo smartphone che hanno in mano. Negli anni ’40, Hedy voleva aiutare a guidare meglio i siluri via radio, in modo che il nemico non potesse intercettare o bloccare il segnale. La sua idea, sviluppata con il compositore George Antheil, fu: far cambiare continuamente e in modo sincronizzato le frequenze radio usate per la comunicazione. Questo concetto rivoluzionario è diventato la base della tecnologia spread-spectrum, che è il cuore pulsante di tutte le comunicazioni wireless moderne. Mi piacerebbe che dopo la lettura del mio libro i lettori, ogni volta che utilizzeranno il Wi-Fi o il Bluetooth, ricordassero che dietro queste invenzioni c’è il cervello di una donna che è stata contemporaneamente una diva del cinema e una scienziata pioniera. È stata la prova che la bellezza e la scienza possono coesistere!

Quanto la storia romanzata ricalca la vita reale di Hedy?

Mi sono documentata moltissimo per presentare la vita di Hedy il più possibile veritiera. La sua fuga dal primo marito (il ricco produttore d’armi austriaco amico di Hitler), il suo arrivo a Hollywood, i suoi amori… Chiaramente mi sono presa delle libertà creative per cercare di far affiorare quei sentimenti e quelle debolezze che Hedy ha cercato di nascondere tutta la vita.

Ritieni che la sua vicenda – di geniale inventrice, discriminata per il fatto di essere donna – sia ancora attuale? 

Purtroppo, la discriminazione di cui è stata vittima Hedy Lamarr non è un fenomeno del passato, ma è ancora molto attuale, anche se in forme diverse. Nonostante i progressi, le donne sono ancora sottorappresentate nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM). Le statistiche mostrano un divario significativo nel numero di studentesse iscritte a facoltà scientifiche e nel numero di donne che ricoprono ruoli di leadership nel settore
tecnologico. Esistono ancora stereotipi che vedono la scienza e la tecnologia come campi “maschili”. Questo può scoraggiare le ragazze fin da piccole e influenzare le loro scelte educative e di carriera. La storia di Lamarr dimostra quanto sia difficile per una donna essere presa sul serio in un campo non tradizionalmente “femminile”, specialmente se la sua immagine pubblica è legata ad altri aspetti, come la bellezza o lo spettacolo. La scarsa visibilità delle donne nella scienza e nella tecnologia nel passato ha creato una mancanza di modelli di riferimento, rendendo più difficile per le nuove generazioni di ragazze immaginarsi in queste carriere. La riscoperta di Hedy Lamarr è fondamentale per colmare questo vuoto. Ancora oggi, i contributi delle donne a scoperte e innovazioni possono essere ignorati o attribuiti a colleghi maschi. Questo fenomeno, noto come “effetto Matilda”, è la versione contemporanea di ciò che è accaduto a Hedy Lamarr.

Che messaggio hai voluto lasciare con questo romanzo?

Il messaggio che ho voluto dare è che il talento non ha genere, ma che i pregiudizi e gli stereotipi possono impedire che venga pienamente riconosciuto. Le sfide che Hedy ha affrontato sono ancora molto presenti nella società odierna, e il suo esempio serve da monito e da ispirazione per continuare a lottare per la parità di genere in ogni campo.