Firmato a Cesano Boscone il protocollo contro la violenza di genere: nasce la rete territoriale voluta dal Comune. «Inizieremo subito col far conoscere tutti i servizi che il nostro territorio mette a disposizione» ha detto l’assessora Ilaria
Ravasi. «Non esiste, se non nella cultura patriarcale, che l’uomo si senta superiore alla donna» ha sottolineato il sindaco Marco Pozza.
Cesano Boscone crea la sua rete anti-violenza
CESANO BOSCONE – È stato firmato lunedì pomeriggio, nella Sala delle Carrozze di via Dante Alighieri, il protocollo operativo che dà ufficialmente avvio a una rete sinergica dedicata al contrasto della violenza di genere. Un passaggio fortemente voluto dall’amministrazione comunale e che coinvolge istituzioni, forze dell’ordine, realtà del sociale e del territorio.

Attorno allo stesso tavolo sedevano il Comune di Cesano Boscone, Città Metropolitana, Afol (Agenzia per la formazione e l’orientamento al lavoro), il Distretto socio-sanitario dell’ASST Rhodense, carabinieri, polizia locale, associazioni e parrocchia: soggetti che, insieme, contribuiranno a un nuovo modello di collaborazione stabile.
L’assessora alla parità di genere Ilaria Ravasi
«Il nostro obiettivo – ha spiegato l’assessora alla Parità di genere Ilaria Ravasi autrice del primo passo di un progetto che – era da una parte di rendere concreta una volontà espressa nel nostro piano di mandato amministrativo e dall’altra di superare lo schema dei confronti individuali per dare vita a una rete che possa mettere a punto, insieme, dei progetti per la nostra comunità. Da qui l’idea di istituire un tavolo permanente».
La cronaca dell’incontro
L’incontro, moderato dal responsabile del settore welfare Lino Volpato, è stato aperto dal sindaco Marco Pozza, che ha sottolineato il valore dell’iniziativa: «Ringrazio l’assessora Ravasi per aver portato avanti un progetto che avevamo previsto nel nostro programma elettorale. Sentivamo la necessità di un atto concreto, di un tavolo territoriale intorno al quale possano confrontarsi tutti coloro che si occupano di violenza di genere. Violenza che non è solo fisica, ma anche economica e psicologica. Non esiste, se non nella cultura patriarcale, che l’uomo si senta superiore alla donna».

Numerosi gli interventi che si sono susseguiti
Barbara Peres, consigliera di parità di Città Metropolitana, ha evidenziato come le denunce di discriminazioni, molestie e violenze nel mondo del lavoro siano in costante aumento. «Cominciano ad arrivare – ha detto – segnalazioni anche da parte degli uomini che vengono discriminati in quanto genitori».
Il consigliere regionale Simone Negri ha rimarcato «quanto sia straordinario l’impegno dell’amministrazione comunale nel tenere alta l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere» e ha ricordato che è «ancora terribilmente lunga la strada verso l’eradicazione di quella cultura patriarcale e ancestrale che porta alla sopraffazione dell’uomo sulla donna e a fenomeni di violenza».
Ha aderito al protocollo anche Ilaria Engaddi, direttrice del Distretto ASST di Corsico: «La sfida dell’istituzione sanitaria – ha spiegato – è intercettare in spazi protetti, come può essere un ambulatorio medico, le persone vittime di violenza», evidenziando il lavoro svolto con il Centro antiviolenza “La stanza dello scirocco” di via Marzabotto.
Tra gli interventi, don Fabio Verga: «L’idea è che la Chiesa vive nella città degli uomini e si mette a servizio della città degli uomini». Il sacerdote ha ribadito la piena disponibilità della parrocchia a favorire luoghi dove «le persone possano ragionare, riflettere e guardare con fiducia al futuro».

Al centro della discussione sul contrasto alla violenza di genere il tema del lavoro
Uno dei temi sui quali maggiormente si concentra l’azione delle istituzioni impegnate sul contrasto alla violenza di genere è il lavoro. Al tavolo erano presenti Stefano Gatti, manager di AFOL, e la responsabile degli sportelli “Milano donna” Mila Sara.
«Il tema delle politiche di genere – ha detto Gatti – è trasversale e coinvolge tutte le attività che portiamo avanti». E Mila Sara ha aggiunto: «Abbiamo delle “antenne antiviolenza” che operano su questo tema quotidianamente. Si tratta di 35 persone, donne e uomini, appositamente formati e aggiornati sui temi della violenza di genere. Ci impegniamo molto nel
riportare all’attività lavorativa persone, soprattutto donne, che sono inattive perché ritengono di non avere più alcuna possibilità».
Ha preso poi la parola Chiara Sainaghi, del Centro antiviolenza “La stanza dello scirocco”: «Ciò che noi vediamo cambiare sono i numeri, quelli in aumento di donne che chiamano, donne che scelgono di iniziare un percorso di fuoriuscita dalla violenza. Sono numeri che leggiamo in positivo perché sono di donne che prendono coraggio, che decidono, che sentono che attorno a loro c’è una rete che le sostiene e si rendono conto che ci sono delle possibilità per loro».
Hanno portato il loro saluto al tavolo sia il luogotenente Antonio Plaitano, comandante della stazione dei carabinieri di Cesano Boscone, sia Armando Clemente, che guida la polizia locale cesanese.
Rita Mercogliano, dirigente degli istituti comprensivi Alessandrini e Da Vinci, ha poi evidenziato:
«Credo che il ruolo della scuola sia fondamentale e avere il supporto di partner di questo livello mi rafforza nel
proseguire nel percorso avviato. Credo che occorra intervenire molto sulla riduzione del divario di genere, perché tante volte le difficoltà lavorative vengono anche dal fatto che le donne, le ragazze, non vengano incoraggiate nel seguire e perseguire le proprie attitudini».
Bruna Brembilla, presidente dell’associazione Sibilla Aleramo, ha aggiunto l’importanza della rete e la scelta di istituire uno sportello di ascolto donna. Un impegno nel diffondere la cultura del rispetto e della sensibilizzazione al tema
portato avanti anche da AUSER, associazione rappresentata lunedì al primo tavolo permanente sulla parità di genere da Adele Rota.
Hanno chiuso il giro di tavolo Roberto Tarantola, presidente di Azione Cattolica («Dobbiamo far crescere i nostri giovani dando loro gli strumenti per affrontare la vita e le sue difficoltà») e Daniel de la Traba Lopez, presidente della cooperativa Ripari («Questo tavolo incarna i valori che portiamo avanti e che sono esplicitati fin dal nostro nome, perché Ripari significa relazione inclusive tra pari»).
Appuntamento a febbraio col prossimo tavolo
L’assessora Ravasi ha concluso ringraziando i partecipanti per l’apporto costruttivo e sottolineando l’importanza della reciproca conoscenza come punto di partenza. Il Tavolo si riunirà nuovamente il 16 febbraio prossimo per iniziare a sviluppare e condividere le riflessioni e le azioni concrete emerse.