Cesano Boscone | Chiusura dei locali, il no di FdI: "Manovra da campagna elettorale"

Sull'ordinanza del sindaco Negri intervengono Simona Sanfelici e Fabio Raimondo di FdI

Cesano Boscone | Chiusura dei locali, il no di FdI: "Manovra da campagna elettorale"
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Cesano Boscone | Chiusura dei locali, il no di FdI: "Manovra da campagna elettorale".

Cesano Boscone | Chiusura dei locali, il no di FdI: "Manovra da campagna elettorale"

CESANO BOSCONE – Continua a far discutere l’ordinanza del sindaco Simone Negri che limita l’apertura degli esercizi, dal 1 agosto, di “somministrazione di cibio e bevande” a mezzanotte (le 2 del mattino il venerdì e il sabato).

La posizione di Simona Sanfelici di Fratelli d'Italia

Da una parte c’è Fratelli d’Italia a cui l’ordinanza proprio non piace: “Se l’intento del sindaco è quello di combattere il degrado - dichiara Simona Sanfelici, coordinatrice comunale di Fratelli d’Italia - la ricetta giusta non è questa. Le amministrazioni di sinistra che si sono succedute alla guida della città negli ultimi decenni hanno favorito la grande distribuzione a scapito del commercio di vicinato, costringendo molti locali pubblici a chiudere o a trasferirsi altrove. Adesso si sperimenta un provvedimento punitivo che però difficilmente potrà essere fatto rispettare con regolarità perché la polizia locale, salvo rare eccezioni in orario straordinario, termina il proprio servizio alle ore 20. Insomma, l’ennesima presa in giro”.

E quella di Fabio Raimondo

D’accordo anche Fabio Raimondo, coordinatore provinciale di FdI: “ La vita notturna di Cesano non è quella di Corsico – precisa Raimondo –, a Cesano non c’è una movida serale da governare. Perché questo provvedimento? Il sindaco è già in campagna elettorale e preferisce accontentare qualche elettore penalizzando le pochissime attività che resistono alla crisi. Occorrerebbe piuttosto un maggior presidio del territorio prolungando l’orario della polizia locale andando a istituire un turno serale ordinario, almeno nel periodo estivo. Purtroppo, come noto in tutto il sudovest milanese, per questa Amministrazione la sicurezza non è una priorità”.

I gestori del Cafè de Marie

Dalla parte dell’opposizione, anche i gestori di un locale che si sentono penalizzati e, in più, “cinque persone vanno lasciate a casa. Fermo restando il diritto dei cittadini di vivere, anche noi abbiamo bisogno di lavorare. Invece di prendere questa decisione, il sindaco avrebbe potuto ascoltarci, parlarci, consultare la Confcommercio. Qui siamo in 20 famiglie che lavorano h24 – dicono i gestori del Cafè de Marie –. Speriamo di avere qualche risposta, cinque persone rischiano di restare a casa. Il primo di agosto a questi ragazzi cosa dobbiamo dire?”.

Francesca Grillo

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