Cerimonia del 25 aprile a Corsico: "Raccogliamo i valori lasciati, contro la rabbia di questo mondo"
Il sindaco Stefano Martino Ventura commuove e si commuove, poi la parola al presidente di Anpi Corsico Maurizio Graffeo: "Sconfiggiamo odio, paura e discriminazioni".
Cerimonia del 25 aprile a Corsico: "Raccogliamo i valori lasciati, contro la rabbia di questo mondo".
Cerimonia del 25 aprile a Corsico: "Raccogliamo i valori lasciati, contro la rabbia di questo mondo"
CORSICO – Sono lontani i clamori, le polemiche. I cortei che sfilano lontani da quelli dell’amministrazione, l’indignazione per scelte che si sono rivelate errori. Passati i tempi in cui l’ex sindaco vietava di cantare Bella ciao al corteo della Liberazione. Lontani i momenti degli striscioni contro chi governava, dei sit-in di protesta con la schiena girata verso il sindaco.
Il 25 aprile a Corsico è stata una festa di memoria
Cerimonia di pochi, ma sentita, partecipata. Da chi c’era e da chi seguiva da casa, grazie alla diretta Facebook, ma comunque era lì. Sindaco e assessori hanno portato corone ai monumenti, poi un momento di riflessione davanti al cimitero. Bella ciao risuona tra i cittadini, tra le associazioni, tra le donne di Ventunesimodonna che cantano il suono della libertà e della memoria.
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE
Grande emozione per Ventura per il suo primo intervento da sindaco per il 25 aprile
C’è spazio anche per ricordare le vittime in mare, con il pensiero del Collettivo Controvento e di Rossa Solidale che hanno deposto un mazzo di fiori sul monumento ai Caduti. Poi, il primo intervento da sindaco per il 25 aprile di Stefano Martino Ventura che fatica a trattenere l’emozione e si commuove parlando dei partigiani imprigionati e uccisi, “persone che hanno costruito la nostra democrazia”. Riflette sull’attualità, sul periodo di emergenza, sul “perdere un pezzettino di libertà, imposto dalle necessarie norme sanitarie, che a noi sembra un macigno. Ma è un granello rispetto a quello che accade in una dittatura”.
"Raccogliamo i valori lasciati, contro la rabbia di questo mondo"
Ventura parla di insegnamento, di quello che “la Resistenza mi ha lasciato: il valore della riconoscenza, che è un dono. La liberta di donne e uomini che si sono battuti per noi è un dono che abbiamo ricevuto senza combattere, perché altri lo hanno fatto prima di noi, per noi”. Memoria e futuro: “I valori che ci hanno trasmesso li raccogliamo, contro ogni discriminazione, salvando le persone, mettendo in evidenza che la parola e la gentilezza è lo strumento più forte di tutti, contro la rabbia che abita il nostro mondo. Ieri partigiani, oggi antifascisti”.
L'intervento del presidente Anpi Graffeo: "Sconfiggiamo odio, paura e discriminazioni"
Ventura commuove e si commuove, poi asciuga le lacrime con un gesto impercettibile e tra gli applausi cede il microfono alla storia del territorio, al presidente di Anpi Maurizio Graffeo che con gli occhi liquidi ricorda e impone una riflessione sulla necessità di “non dimenticare, perché i diritti non sono ancora pienamente fatti nostri. Abbiamo visto nascere egoismo e odio, non dobbiamo rassegnarci ma lottare, riscrivere un patto tra donne e uomini liberi. Sconfiggere la paura, l’odio le disuguaglianze. Solo così il sogno di quei combattenti si potrà avverare”.