Cartello antiabortista, blitz per coprirlo: "La 194 è legge di Stato"

"Va difesa per la salute e la dignità di tutte le donne" così Gaia Romani delle Donne Democratiche.

Cartello antiabortista, blitz per coprirlo: "La 194 è legge di Stato"
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Cartello antiabortista, blitz per coprirlo: "La 194 è legge di Stato".

Cartello antiabortista, blitz per coprirlo: "La 194 è legge di Stato"

MILANO – Ha suscitato polemiche e indignazione il cartello appeso davanti alla Clinica Mangiagalli di Milano, a firma dell’associazione Pro Vita. Una mamma con un neonato, sopra la scritta: “Non fermare il suo cuore”, sotto “Avrà il tuo sguardo, il tuo sorriso e sarà coraggioso, perché tu lo sei”. Poi, un’altra immagine di un pancione di una mamma incinta con l’immagine dell’ecografia circondata da un cuore.

La copertura del manifesto

“Associazione Ora et Labora in difesa della Vita, associazione Pro Vita”, la firma del manifesto. Nella notte, i cori di indignazione di medici, cittadini, associazioni che tutelano il diritto sancito dalla legge 194, si sono tramutati in un’azione di protesta: il cartellone è stato coperto e, sotto, ne è stato appeso un altro, con la scritta: “La 194 è una legge di Stato”.

Gaia Romani

“Hanno appeso un cartello contro le donne che scelgono di abortire. Un’azione crudele che offende chi compie questa scelta dolorosa già di per sé. La 194 è una legge di Stato e va difesa per la salute e la dignità di tutte le donne. Con le Donne Democratiche – Milano Metropolitana siamo andate a coprirlo. Le donne che si recheranno in clinica non lo vedranno”, ha scritto Gaia Romani sui social, coordinatrice del gruppo.

Il sostegno della primaria della Mangiagalli

In prima linea contro il manifesto anti abortista anche la primaria della Mangiagalli Alessandra Kustermann che ha definito l’iniziativa inaccettabile, sottolineando il già doloroso percorso che devono affrontare le donne e mettendo in evidenza la libertà di scelta tutelata dalla legge. Sul caso è intervenuta anche la consigliera di Milano e presidente della Commissione Pari opportunità: “Una reazione civile – quella di intervenire sul cartello, oscurandolo, ndr – a un’azione crudele contro le donne”.

Francesca Grillo

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