Bollettino Regione Lombardia di oggi 22 giugno: +143 positivi

L'approfondimento quotidiano è sul primo studio in Italia sui casi debolmente positivi.

Bollettino Regione Lombardia di oggi 22 giugno: +143 positivi
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Bollettino Regione Lombardia di oggi 22 giugno: +143 positivi.

Bollettino Regione Lombardia di oggi 22 giugno: +143 positivi

MILANO – Tre specialisti presenziano oggi al consueto appuntamento con il punto aggiornamento sulla situazione contagi in Lombardia per parlare del primo studio italiano, coordinato dall'Irccs San Matteo di Pavia, che ha verificato la presenza di virus infettante a bassa carica, in tamponi nasali effettuati su pazienti clinicamente guariti. Gli ospiti sono Alessandro Venturi, presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Pavia; Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio Virologia Molecolare IRCCS Policlinico San Matteo Pavia; Giuseppe Remuzzi dell'IRCCS Istituto Mario Negri.

Le parole di Venturi

Venturi ha spiegato che “in Lombardia abbiamo assistito migliaia di pazienti con insufficienza respiratoria grave. La Lombardia ha attuato la quarantena obbligatoria e messo in atto tutte le misure possibili per contrastare l’epidemia che ci ha travolti. La narrazione di “tamponiamo tutto il mondo” è bella ma impossibile da attuare, quindi la Regione ha proceduto con la quarantena fiduciaria obbligatoria con massima precauzione possibile, anche su casi sospetti e non confermati con tamponi. Sottolineo che la Lombardia ha messo in quarantena il doppio delle persone che hanno riscontrato la malattia: un provvedimento che si è rivelato efficace. Il numero dei test effettuati nella nostra regione non sono stati fatti da nessun’altra parte. In questi mesi abbiamo sentito di tutto e di più. Il San Matteo ha analizzato oltre 50mila tamponi e ha messo a punto la ricerca sulla sieroprevalenza. Nelle prossime settimane ci sarà un approfondimento di ricerca che dimostrerà come in Lombardia si è abbattuta una pioggia di meteoriti, non piccoli focolai”.

Il commento di Baldanti

Baldanti ha commentato: “È un lavoro collaborativo che ha coinvolto il Policlinico San Matteo e altre realtà regionali. Ora siamo in una fase in cui molte persone hanno superato l’infezione, sanno di essere state positive ma molti hanno una bassa carica virale. Le indagini molecolari funzionano così: sono costruite per identificare una porzione del genoma, cioè del codice genetico del virus, se c’è questa porzione, c’è il virus. Questo è vero fino a un certo punto: non c’è un dato che dica se il genoma è integro, e quindi infettante, o frammentato. Il modo per verificare se virus è infettante è uno: si prende il campione, si mette in coltura cellulare e lì dà segnale di infezione. Su circa 280 soggetti clinicamente guariti è stato fatto questo test. La sopravvivenza del virus era meno del 3%: significa che il virus è principalmente non infettante in questa fase. Non esiste un test di laboratorio che sia in grado da solo di definire storia clinica di un paziente. Se c’è un test positivo e il paziente ha febbre va osservato per decidere cosa fare. Se un test positivo viene fuori in un paziente che non ha sintomi è un’altra storia, non è matematico”.

Remuzzi: "Qualificare il tipo di positività"

Remuzzi aggiunge: “I tamponi che facciamo ora hanno una quantità di materiale virale così bassa da essere incapaci di infettare le cellule ed è molto difficile che pazienti con tamponi così poco positivi possano contagiare altre persone. Bisogna quindi qualificare il tipo di positività. I positivi di ora, per la maggior parte, deriva da test sierologici. “Positivo” non basta, bisogna sapere quanto positivo. È molto difficile che una carica virale bassa possa corrispondere a un contagio, ma questo si riferisce ai casi che abbiamo studiato. La mascherina, il distanziamento sociale e il lavarsi le mani è ancora fondamentale perché è anche grazie a queste misure che siamo riusciti a ridurre la carica virale”.

I dati di oggi

Sono 93.111 i contagiati, con un aumento di 143 persone in un giorno, di cui 64 riferiti a controlli post test sierologici (1,8% il rapporto con i tamponi giornalieri). Le persone attualmente positive sono 13.638 (-205). I ricoveri in ospedale sono 1.047, 213 in meno rispetto a ieri. Nei reparti di terapia intensiva ci sono 51 persone, due in meno di ieri. I tamponi effettuati fino a oggi sono ‪‪ 964.735, 7.776 in più. I guariti e dimessi sono 62.900 (+345). In fase di verifica ci sono 2.065 test. Salgono ancora i decessi: 16.573, 3 in più in un giorno.

Le province

Bergamo 14.171 (+51)

Brescia 15.499 (+20)

Como 4.066 (+13)

Cremona 6.585 (+8)

Lecco 2.817 (=)

Lodi 3.558 (+1)

Mantova 3.445 (+1)

Milano 24.184 (+23) - Milano città 10.289 (+15)

Monza Brianza 5.736 (+5)

Pavia 5.542 (=)

Sondrio 1.568 (+1)

Varese 3.875 (+18)

Il commento dell’assessore al Welfare Giulio Gallera

“Anche oggi possiamo commentare notizie sostanzialmente positive. In particolare continuano a diminuire i numeri dei ricoverati e dei dimessi, così come va rilevato che tra i 143 nuovi casi positivi, 64 sono riferibili a test sierologici e che, complessivamente 83 sono ‘debolmente positivi’. Da specificare anche che 2 casi riguardano operatori socio sanitari e 5 gli ospiti delle RSA. I decessi, infine, sono tre”.

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Bollettino Lombardia 22 giugno.

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