Biglietto unico ATM, stop dalla Regione alle nuove tariffe

“Sono pronti a sacrificare perfino i diritti dei cittadini a una mobilità equa ed efficiente" così Silvia Roggiani.

Biglietto unico ATM, stop dalla Regione alle nuove tariffe
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Biglietto unico ATM, stop dalla Regione alle nuove tariffe.

Biglietto unico ATM, stop dalla Regione alle nuove tariffe

MILANO – “Sono pronti a sacrificare perfino i diritti dei cittadini a una mobilità equa ed efficiente, pur di tenere fede ad accordi sottobanco e a interessi di partito. La maggioranza di Regione Lombardia, infatti, ha appena ritirato un emendamento al bilancio sulla tariffazione del biglietto unico integrato, per non scontentare Forza Italia e Movimento Cinque Stelle. Una rivoluzione attesa da anni dai cittadini metropolitani che adesso sono traditi dagli stessi responsabili di un autentico disastro sul tema dei trasporti, in Regione Lombardia con Trenord e a Roma con Atac. L'ennesimo schiaffo ai pendolari, mentre Milano Metropolitana e i sindaci del Pd da anni e faticosamente si battono per fare i loro interessi e riconoscere loro il diritto a una mobilità più equa. Nonostante i ricatti per noi il biglietto unico resta una priorità”.

Salta il biglietto unico ATM?

Commenta così la segretaria metropolitana dem Silvia Roggiani, in merito al ritiro dell’emendamento sulla tariffazione integrata presentato e poi ritirato dalla Giunta regionale nella discussione sul bilancio. Slitta così la possibilità di uniformare la tariffa del trasporto pubblico, prevista per marzo 2019. Un progetto che avrebbe aumentato il biglietto cittadino a 2 euro, ma diminuito le tariffe dell’hinterland.

Le parole dell'assessore Granelli

“La riforma tariffaria che Milano e l’Agenzia di Bacino del Trasporto Pubblico ha proposto a Regione il 21 settembre 2018 ha per caposaldo l'integrazione tariffaria e gli abbonamenti a prezzo bloccato – spiega l’assessore alla Mobilità milanese Marco Granelli –. Ma alla Regione Lombardia non piace e dice no, anzi non risponde dal 21 settembre e rimanda. Nel 2018 la Regione ha ricevuto dallo Stato ben 24 milioni di euro in più per il trasporto pubblico ma sta riducendo le risorse ai territori e non approva i piani tariffari. Forse vorrebbe costringere il Comune di Milano a tagliare i servizi. Invece noi continuiamo a sviluppare la rete e le linee, in periferia dove, per esempio, dal 14 gennaio prossimo sarà prolungata la 63 a Muggiano.

Vogliamo ATM resti efficiente

Forza Italia e Cinquestelle vogliono che ATM diventi come Trenord e Atac – prosegue Granelli –. Noi non ci stiamo, ci teniamo cara la nostra efficiente Atm. La riforma tariffaria che abbiamo proposto è necessaria ma non aumenta di un centesimo gli abbonamenti annuali dei pendolari, permette agli anziani di usare l’abbonamento scontato di 16 euro al mese anche dall’inizio del servizio in superficie, permette a chi abita nei Comuni fuori Milano di pagare meno l’abbonamento annuale, da 500 a 460 euro anno, e introduce sempre e ovunque la gratuità fino a 14 anni, gli sconti per giovani e anziani, gli abbonamenti a prezzo simbolico per i disoccupati e chi ha ISEE inferiore a 6mila euro, chiedendo invece uno sforzo a chi usa i mezzi soltanto occasionalmente.

Per loro un emendamento salasso

Perché abbiamo deciso di incentivare chi usa l'autobus e metropolitane quotidianamente e lascia a casa l’automobile che congestiona i quartieri di Milano e li soffoca nell’inquinamento. Noi vogliamo un servizio sempre migliore, per i milanesi, per chi abita attorno al capoluogo, per turisti e investitori che vengono e investono a Milano”. Ma per la destra si tratta di un emendamento-salasso per le tasche dei cittadini, costretti “a pagare di più per il servizio di trasporto pubblico”.

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