WELFARE AZIENDALE

Beni e servizi a favore dei dipendenti: così le aziende ottimizzano la produttività della forza-lavoro

Con questo tipo di servizi si va a consolidare il potere d'acquisto dei dipendenti

Beni e servizi a favore dei dipendenti: così le aziende ottimizzano la produttività della forza-lavoro
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Viviamo in un contesto sociale e lavorativo profondamente cambiato dalla pandemia, che ha modificato le abitudini d'acquisto ma anche la modalità di approccio al lavoro, sempre meno legato alla presenza fisica in azienda.

In questa nuova transizione stanno trovando sempre più spazio i servizi di welfare aziendale, finalizzati al benessere dei dipendenti non solo in sede lavorativa, ma anche nella vita privata e familiare.

Il welfare rappresenta anche un valido alleato per la ripresa economica italiana, che sta provando a risollevarsi dopo il periodo complesso della pandemia.

Le persone spendono con molta più oculatezza, per non erodere eccessivamente il loro stipendio e non gravare quindi troppo sul budget familiare.

I servizi di welfare aziendale di fatto vanno a consolidare il potere d'acquisto dei dipendenti, che hanno a disposizione validi strumenti da utilizzare senza toccare il loro stipendio.

Tra gli strumenti più efficaci, in tal senso, ci sono i buoni acquisto, cioè voucher che i dipendenti possono spendere come ritengono più opportuno per acquistare beni specifici o per fruire di servizi.

Si tratta di strumenti esentasse, che quindi non vanno minimamente a toccare lo stipendio dei collaboratori, così da aumentarne in modo significativo il potere d'acquisto.

Con i buoni acquisto i dipendenti possono acquistare gratuitamente oppure ottenere sconti sulla spesa al supermercato o sullo shopping in generale.

Oppure, soluzione molto gradita da chi lavora in smart working o in modalità di lavoro agile, i buoni acquisto possono essere spesi per ordinare il pranzo e farselo portare a casa, o magari per pranzare direttamente ad un ristorante o una pizzeria, senza mettere mano al portafogli.

La cosa più interessante è che i buoni acquisto possono essere personalizzati a seconda delle esigenze dei vari dipendenti. Un 20enne single avrà necessità diverse rispetto ad un padre di famiglia 50enne, così come chi abita a due passi dal luogo di lavoro può spostarsi anche a piedi, a differenza di chi abita a 30 chilometri di distanza e deve necessariamente prendere l'auto.

Proprio in questo periodo storico, in cui si sta registrando un aumento vertiginoso del carburante, sono gettonatissimi i buoni benzina, che consentono di fare rifornimento senza toccare il portafogli.

Per avere un'idea, basti pensare ad una persona che deve farsi ogni giorno 70 chilometri, tra andata e ritorno da casa ad ufficio, per recarsi al lavoro.

La sua spesa media, solo per fare rifornimento, si aggira sui 200 euro mensili. Una spesa non indifferente, che può però essere tagliata di netto con i buoni acquisto per fare benzina. In sostanza, il dipendente si ritroverà con 200 euro in più in busta paga grazie al buono acquisto.

L'azienda, oltre ad incrementare la produttività potendo contare sulla fedeltà e sulla soddisfazione dei suoi dipendenti, vede calare notevolmente il tasso di assenteismo e di turnover, senza quindi dover spendere ulteriori risorse economiche per la formazione dei nuovi assunti.

Infine il brand risulta decisamente più appetibile e attrattivo agli occhi dei migliori talenti del settore, che sono ben contenti di lavorare per un'azienda che sposa in pieno le politiche di welfare aziendale.

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