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"Basta consumo di suolo", anche Unione Popolare Sud Ovest dice no al data center a Corsico

"Uno dei comuni più cementificati d' Europa non può bruciare altro terreno agricolo", scrive la forza politica sui social

"Basta consumo di suolo", anche Unione Popolare Sud Ovest dice no al data center a Corsico
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Dopo la netta posizione di protesta che subito si è fatta sentire dal Circolo di Legambiente "Il Fontanile" e la seguente dichiarazione del sindaco di Corsico in merito all'ipotesi di costruzione di un grande data center a Corsico, anche Unione Popolare Sud Ovest fa sentire la sua voce di protesta contro il progetto.

Unione Popolare Sud Ovest dice no al data center: la nota

CORSICO - "Grazie al Circolo di Legambiente "Il Fontanile" siamo venuti a conoscenza di un fatto sconvolgente", scrive la forza politica sui social che spiega: "un privato vorrebbe costruire un enorme data center a Corsico, bruciando 15 ettari di terreno agricolo, una delle poche aree verdi rimaste in città.

Preoccupati per le "scarne dichiarazioni del Sindaco Ventura"

L'amministrazione comunale, l'unica che ha la possibilità tramite una variante al Pgt, di cambiare la destinazione d'uso del terreno da agricolo a uso produttivo, per adesso non parla e le scarne dichiarazioni del Sindaco Ventura ci destano preoccupazione, quantomeno viene il dubbio che sia fortemente indeciso sulla decisione da prendere.

Noi invece abbiamo le idee chiarissime: uno dei comuni più cementificati d' Europa non può bruciare altro terreno agricolo. Corsico già adesso nei mesi estivi si trasforma in una abnorme isola di calore; con una nuova colata di cemento la situazione potrebbe diventare terrificante. Senza contare l'impatto che gli imponenti sistemi di raffreddamendo potranno avere in termini di qualità dell'aria e di consumo idrico.

Ci sono luoghi alternativi dove costruire

In tutto il milanese ci sono ettari di terreno compromessi da scheletri di vecchie industrie e capannoni abbandonati: quelle sono le zone dove eventualmente costruire i data center. E' evidente che al privato costa molto meno costruire su suolo agricolo piuttosto che intervenire su un produttivo dismesso ma compito di un'amministrazione non è quella di favorire il profitto dei privati ma di tutelare l'interesse della comunità. Interesse pubblico che non può essere barattato con qualche compensazione, promesse di posti di lavoro (spesso precario) o mancette derivanti da oneri di urbanizzazione.

Come Unione Popolare vigileremo sugli sviluppi e nei prossimi giorni ci riuniremo per capire come agire nel migliore dei modi al fine di scongiurare l'ennesima cementificazione della città".

Unione Popolare Milano Sud Ovest - Circolo Il Fontanile

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