Appello di Caritas: "A pranzi e cene di Natale un posto per chi è in difficoltà"

Gli inviti in un casa, in un contesto familiare, hanno una grande forza rigenerativa per chi si sente messo ai margini.

Appello di Caritas: "A pranzi e cene di Natale un posto per chi è in difficoltà"
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Appello di Caritas: "A pranzi e cene di Natale un posto per chi è in difficoltà".

Appello di Caritas: "A pranzi e cene di Natale un posto per chi è in difficoltà"

MILANO – A meno di un mese dal Natale, Caritas Ambrosiana cerca singoli e famiglie disponibili ad aderire alla nuova edizione de “Il pane spezzato è più buono dell’aragosta 2019”.

Aprire le porte a chi si trova in difficoltà

L’appello dell’organismo diocesano è rivolto ai milanesi e agli abitanti della diocesi ambrosiana affinché nei giorni di festa aprano le porte di casa e condividano pranzi e cene, più o meno ricche e raffinate, con chi si trova in difficoltà. Sono graditi inviti per Natale, Capodanno e l’Epifania, ma sono ben accetti anche per i giorni che coprono l’intero periodo di festa. Saranno gli operatori di Caritas Ambrosiana a girare l’offerta alle persone che usufruiscono dei servizi di assistenza e a comunicare il nome dell’invitato a chi si è reso disponibile.

Per partecipare all'iniziativa

I candidati dovranno segnalare la propria adesione sul sito dedicato (CLICCA QUI) e partecipare a un incontro che si svolgerà giovedì 12 dicembre alle ore 18.30 nelle sede di Caritas Ambrosiana.

Un’antica consuetudine milanese

Organizzata per la prima volta nel 2013 da Caritas Ambrosiana, recuperando un’antica consuetudine milanese, l’iniziativa conviviale per le feste natalizie, ha fatto incontrare in questi anni 980 persone. “Chi si trova in difficoltà in genere soffre anche per la rottura dei legami famigliari e vive proprio nel periodo natalizio con maggiore intensità questa lacerazione - sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -.

Una grande forza rigenerativa

Gli inviti in un casa, in un contesto familiare, hanno una grande forza rigenerativa per chi si sente messo ai margini. Ma anche chi apre le porte di casa ne ricava un vantaggio. Proprio perché basate sulla libertà delle persone, quelli che lo hanno fatto in questi anni ci hanno raccontato di avere avuto esperienze molto significative, dalle quali a volte sono nati anche gesti di grande solidarietà”.

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