Acli, il nuovo presidente è Andrea Villa

"Abbiamo la responsabilità di consegnare luoghi aperti all’incontro e alla condivisione con l’altro".

Acli, il nuovo presidente è Andrea Villa
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Acli, il nuovo presidente è Andrea Villa.

Acli, il nuovo presidente è Andrea Villa

CORSICO – È Andrea Villa il nuovo presidente di Acli, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Milano, Monza e Brianza. Secondo quanto riporta il sito Acli Milano, Villa è stato eletto dal Consiglio Provinciale martedì 13 ottobre nella prima seduta dopo il Congresso che si è svolto lo scorso 3 ottobre. Nato a Luino, ha 47 anni, è cresciuto a Roma prima di trasferirsi nel 1987 a Buccinasco. È un perito informatico, obiettore di coscienza al servizio militare, imprenditore sociale.

Andrea Villa

Marito di Simona e papà di Marta, è iscritto alle Acli dal 1989, membro della segreteria milanese e dell’assemblea nazionale dei Giovani delle Acli. Negli anni novanta è stato tra i fondatori del circolo Acli “il Sogno”, della bottega equa “Justo Mondo” e del “Bem Viver” di Corsico. È tra i fondatori e coordinatori del progetto di volontariato internazionale “Un sorriso per la Bosnia-Ipsia”.

"Luoghi aperti all'incontro e alla condivisione con l'altro"

“Ho accettato  la candidatura – ha detto Andrea Villa illustrando il suo programma, come riporta il sito Acli Milano – perché sono innamorato di questa organizzazione e penso che abbiamo tutti la responsabilità di provare a consegnare alle prossime generazioni “luoghi”, come sono le Acli, di impegno sociale, servizio alla comunità, formazione, passione per il bene comune, lotta ed emancipazione, luoghi aperti all’incontro e alla condivisione con l’altro. Altro per estrazione culturale, per provenienza geografica, per età anagrafica, per pensiero politico, per cammino di fede. Oggi più di ieri c’è bisogno di spazi come questi, in una società sempre più sfilacciata, individualista, in definitiva più fragile.

"Abbiamo una grande responsabilità"

Noi consiglieri provinciali e dirigenti di circolo in questo mandato abbiamo una grande responsabilità: quella di fare tutto il possibile per sostenere la rigenerazione associativa. Abbiamo una rete ancora molto vasta, che conta 161 strutture di base ma se non saremo capaci di coinvolgere nuovi amici, molti dei nostri circoli sono destinati a spegnersi. Sono convinto che sia pure in una società che oggi è più complessa, dove i tempi di lavoro si sono dilatati, dove i progetti di vita sono più difficili e sempre più individuali, ci sia ancora spazio per aggregare persone che decidono di dedicare parte del loro tempo, delle loro competenze e passioni a favore delle proprie comunità, per la costruzione di qualcosa di utile e di bello. E di farlo insieme, in gruppo, perché questo risponde all’esigenza di “senso” e al bisogno di relazioni vere, significative”. Il neo presidente ha poi concluso: “Saranno mesi impegnativi i prossimi, fino al superamento della pandemia, ma vi proporrei che siano anche il tempo nel quale dialogare insieme per immaginare alcune piste di lavoro che favoriscano una nuova aggregazione, definiscano il nostro impegno per la rigenerazione associativa”.

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