ALLARME COVID IN CINA

Tamponi all'arrivo per i voli dalla Cina a Malpensa, Bertolaso: "Oltre il 50% di passeggeri positivi"

Dai tamponi effettuati sui passeggeri dei voli arrivati direttamente dalla Cina sono emersi "risultati significativi e sicuramente da prendere con grande attenzione", dice Bertolaso.

Tamponi all'arrivo per i voli dalla Cina a Malpensa, Bertolaso: "Oltre il 50% di passeggeri positivi"
Pubblicato:
Aggiornato:

Sulla misura di prevenzione si è mossa per prima in Italia Regione Lombardia richiedendo il tampone molecolare (facoltativo) a Malpensa per i passeggeri in arrivo dalla Cina, come riportano i colleghi di Prima Milano.

Bertolaso: "A Malpensa oltre il 50% passeggeri positivi"

MILANO - Da Regione Lombardia fanno sapere che si tratta di una misura di prevenzione - al momento non obbligatoria - che serve anche ad accertare il tipo di variante Covid di chi arriva dal Paese asiatico.

Dai tamponi effettuati sui passeggeri dei voli arrivati direttamente dalla Cina all'aeroporto di Malpensa sono emersi "risultati significativi e sicuramente da prendere con grande attenzione": lo ha detto l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso riferendo i dati dei due voli del 26 dicembre, dopo l'avvio del tampone volontario predisposto dalla Regione. Nel "primo con 92 passeggeri, 35 sono risultati positivi, pari al 38%". Nel secondo volo su "120 passeggeri 62 sono risultati positivi, pari al 52%", ha spiegato Bertolaso sottolineando che "da quanto ci risulta nessuno si è rifiutato di fare il tampone".

I passeggeri testati non mostravano sintomi particolari

"Da questi numeri possiamo dire che non è stata un'iniziativa sbagliata o azzardata", ha commentato Bertolaso precisando che "tutti i passeggeri non mostravano sintomi particolari" ma anche che erano "soprattutto giovani o relativamente giovani e quindi il fatto che fossero asintomatici non deve far prendere sottogamba la questione". Bertolaso ha anche affermato che "sulla base di quello che si legge a livello internazionale e dei contatti che abbiamo con i colleghi delle organizzazioni internazionali, inevitabilmente la situazione in Cina non può che destare la nostra massima attenzione e anche qualche livello di preoccupazione".

La decisione di procedere con i test a Malpensa

Per questo, ha spiegato in riferimento all'iniziativa avviata i giorni scorsi "dopo anche una consultazione con il ministero della Salute che abbiamo sentito più volte e con l'ok del presidente della Regione abbiamo deciso quest'attività" all'aeroporto di Malpensa, con tamponi molecolari su base volontaria (costo 90 euro) "e abbiamo iniziato dopo aver dato comunicazione sia al ministero della Salute che alla Farnesina".

"Abbiamo dato le disposizioni prima di Natale - ha ricordato - si parla di Malpensa che è l'unico aeroporto in Lombardia da dove arrivano voli direttamente dalla Cina e ringraziamo Sea per la collaborazione". L'attività di screening è affidata all'Asst Settelaghi e all' Ats Insubria e l'attività predisposta ha affermato ancora l'assessore regionale al Welfare "ci permette di avere una fotografia seppur parziale di quello che sta avvenendo in Cina visto che le autorità cinesi non ci dicono niente, anzi dal loro atteggiamento sembrerebbe che non stia succedendo niente, ma è un po' in contraddizione con quelli che sono i numeri che noi abbiamo rilevato da queste prime verifiche".

"Meglio evitare viaggi in Cina"

Bertolaso "sconsiglia" inoltre di recarsi in Cina a fronte alla nuova crescita di casi di covid: "Ci sono tanti posti al mondo. In questo momento suggerisco soprattutto di rimanere in Italia che è il Paese più bello del mondo e dove abbiamo tutto quello che ci serve per godere delle bellezze del Paese, per stare tranquilli ed essere tutti sotto la protezione della sanità pubblica italiana che è una delle migliori al mondo".

Per eventuali misure più restrittive come l'obbligatorietà del tampone per chi arriva con voli dalla Cina spiega che: "è ovvio che dobbiamo aspettare il sequenziamento. Se dovessimo andare incontro a varianti ignote è ovvio che cambierebbe completamente lo scenario" rispetto ad ora" ma "speriamo che questo non accada. Il ministro Schillaci ne riferisce al Cdm e non esclude nessuna iniziativa successiva", ha continuato Bertolaso, "siamo lieti che la nostra iniziativa si stia rivelando utile e che il governo la stia prendendo in considerazione".

In ogni caso, ha precisato "nessuno in questo momento può dire quello che dobbiamo fare domani, finché non conosciamo esattamente il sequenziamento. Dopodiché è chiaro che qualche cosa dovrà essere decisa. Se si tratta solo di Omicron si può scegliere una strada più tranquilla, se ci dovessero essere varianti diverse e nuove è chiaro che sarà il ministero a dare le disposizioni". In ogni caso, ha sottolineato l'assessore "noi stiamo dimostrando di essere quelli più attenti sulla tematica covid in questo momento a livello mondiale" conclude l'assessore.

Bassetti: “Dobbiamo alzare una barriera per proteggerci”

In Italia è sceso in campo anche l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova, per chiedere una "barriera" perché "quello che rischiamo oggi è molto peggio di quanto accadde con Wuhan". Per Bassetti: "Siamo in una situazione in cui non avrei mai immaginato di trovarmi. Se vogliamo evitare di riprendere un Sars-CoV-2 mutato dobbiamo intervenire subito: servono controlli su tutti i voli dalla Cina, restrizioni ai viaggi, tampone molecolare ai passeggeri nelle 24 ore precedenti la partenza o quarantena all’arrivo con test molecolare per uscirne, altrimenti chi arriva non deve circolare" dice l'infettivologo

Seguici sui nostri canali